Castiglione Stiviere 20 settembre 1970 ordinazione sacerdotale
Mons. Carlo Ferrari
Fratelli carissimi, ci sono realtà che non si possono esprimere con le parole e ci sono avvenimenti nei quali, per capirli, bisogna esserci dentro. Il mio desiderio di questo momento è, che voi possiate entrare nell’animo del vescovo e dei suoi sacerdoti, per cogliere qualche cosa dell’esperienza che essi fanno, di essere al centro di ciò che accade nel mistero della chiesa di Dio.
Nella chiesa ci possono essere tante cose che si possono vedere con gli occhi, udire con le orecchie, toccare con mano, ma ce ne sono altre che sono più importanti, più decisive, più ricche che non si vedono, che non si odono, che non si toccano con mano, ma che sono altrettanto vere, altrettanto comprese, infinitamente più operanti di ciò che si esperimenta nell’esterno della vita della chiesa.
Fra questi avvenimenti, uno dei più forti, dei più impressionanti é quello dell’ordinazione di un nostro fratello all’ordine sacerdotale. La persona di un giovane è presa in mano dalla potenza della grazia di Dio e completamente trasformata dall’azione dello Spirito Santo. E’ trasformata nel senso della sostanza della sua persona, che viene con quest’azione, configurata, resa simile, alla persona stessa di nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo e salvatore degli uomini. E’ configurata alla persona di nostro Signore Gesù Cristo proprio negli atteggiamenti, nei sentimenti, negli impegni che caratterizzano la missione stessa di nostro Signore Gesù Cristo: essere salvatore degli uomini.
Questi giovani trasformati dallo Spirito del Signore diventano -come si esprime il concilio- segno di qualche cosa che non si vede che é nelle mani di Dio, per essere strumento della salvezza che compie Gesù Cristo stesso. Ora, miei cari, voi mi insegnate che un segno deve esprimere più fedelmente che sia possibile ciò che significa. Una immagine deve riprodurre più fedelmente possibile la persona che vuole rappresentare. Questo é vero del sacerdote non semplicemente perché é battezzato quindi figlio di Dio come tutti i suoi fratelli, ma perché in Cristo, per Cristo e con Cristo diventa immagine di Gesù che ci salva.
Il giovane che è consacrato diventa strumento di Gesù Cristo salvatore e voi m’insegnate che lo strumento nelle mani di un artigiano, o di una donna in casa, deve essere ” adatto”, maneggevole, non deve impedire l’esecuzione di ciò che vogliamo fare, ma deve assecondare in tutto. Ora, capite che lo strumento è la persona stessa del sacerdote e chi agisce é Gesù Cristo in persona, ma come dicevo, Gesù Cristo salvatore degli uomini. Questo è un punto decisamente importante per la vita dei sacerdoti e per la vita dei credenti.
L’importanza di questo fatto ci viene ricordata dal vangelo che abbiamo appena udito. Gesù istruiva i suoi discepoli e diceva a loro: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini che lo uccideranno, ma dopo tre giorni risorgerà.
Miei cari, questo é un annuncio della passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Questo annuncio si é verificato nella persona di nostro Signore Gesù Cristo. Gesù é morto in croce, Gesù è sceso nel sepolcro, Gesù è risorto. Così Gesù é diventato il salvatore. Gesù Cristo nella sua persona ha consumato tutti i sacrifici ed ha offerto l’unico vero sacrificio gradito al Padre e valido per la salvezza degli uomini. Questo sacrificio diventa la sorgente della nostra salvezza se noi a nostra volta prendiamo la croce, seguiamo Gesù Cristo rinnegando noi stessi, lasciando che egli ci conduca a morire a noi stessi, al peccato, all’egoismo ed a vivere la vita nuova di figli di Dio.
La morte e la risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo sono il mistero del sacerdote segno e strumento di salvezza per i fratelli. Il sacerdote che vuole essere segno e strumento di Gesù salvatore, sarà uno che sale sul suo calvario quotidiano e non avrà mai terminato di salirlo perché non avrà mai finito di rinnegare se stesso. Verrà anche l’ora del sepolcro, del nascondimento che prepara la risurrezione, ma questa avrà la sua evidenza soprattutto nell’altra vita anche se già in questa vita si verifica qualche cosa di resurrezione nella persona di coloro che seguono nostro Signore Gesù Cristo. Questo è il sacerdote, segno e strumento di Gesù Cristo salvatore.
Perché ci deve essere in mezzo a noi questo segno e strumento? Come vorrei che queste occasioni, che si offrono a voi dell’ordinazione sacerdotale, fossero i momenti in cui capite più profondamente, con chiarezza il significato della vita cristiana! Voi a Castiglione in questi tempi state vedendo qualche cosa che si compie in questo senso. Il sacerdote deve essere l’immagine di Gesù crocifisso. Se noi non moriamo a noi stessi crocifiggendo le nostre passioni, crocifiggendo le nostre inclinazioni disordinate, crocifiggendo i nostri desideri contrari a quelli della volontà di Dio, crocifiggendo nell’intimo di noi stessi soprattutto il nostro egoismo, noi non partecipiamo alla salvezza, noi non ci innestiamo nel salvatore che é crocifisso, noi non ci incorporiamo in Cristo, Capo coronato di spine pendente dalla croce.
Così é la vita cristiana. Non é un’altra cosa. < E’ difficile la vita cristiana. E’ difficile rinnegare noi stessi, é difficile rinnegare le nostre esigenze a volte anche legittime per non cadere sotto il dominio del peccato e per mantenersi nell’ambito della libertà dei figli di Dio, allora abbiamo bisogno del ministero del sacerdote. Oggi, più che mai, ci sono persone che pensano di arrivare a Dio senza il ministero sacerdotale.Hanno sentito dire che il popolo di Dio é un popolo sacerdotale, profetico e regale e pensano di poter fare a meno di essere conformi a Gesù sacerdote, re e profeta che appunto come sacerdote re e profeta, esercita il suo sacerdozio per proclamare il vangelo, per dominare il male, il peccato, il demonio e che per acquistarci il regno, ha dato il suo sangue ed é morto in croce.
Tutto questo noi da soli non possiamo farlo senza nostro Signore Gesù Cristo, il salvatore del suo Corpo che é la chiesa e Gesù Cristo lo compie per il ministero di coloro che sono segno e strumento della salvezza, che egli ha portato in mezzo a noi. Questa trasformazione misteriosa, che porta con sé un impegno indicibilmente e difficile, si compirà nei due nostri fratelli sui quali, per la grazia e la misericordia di Dio, imporrò le mie mani invocando lo Spirito Santo.
OM 322 Castiglione St 70 – 20-9-70