Madonna delle Grazie 21 maggio 1970 per gli ospedalieri
Bozzetto della Madonna del seminario di Monopoli
Qui davanti all’immagine di Maria Santissima cui è legata tanta della storia della nostra chiesa mantovana, abbiamo ascoltato la proclamazione della Parola del Signore.
Importa che noi, adesso, ci mettiamo come discepoli docili, umili e fedeli in ascolto interiore di questa parola, perché la nostra celebrazione sia una vera celebrazione cristiana, perché non avvenga che ci troviamo in chiesa per fare qualche cosa per iI Signore anzi che dare modo al Signore, attraverso l’intercessione materna di Maria, madre di Gesù e madre nostra, di fare in noi ciò che significano le parole che abbiamo celebrato.
Queste parole non possiamo accoglierle tutte insieme perché manca il tempo e neppure ne abbiamo la possibilità. La parola di Dio è così ricca e così profonda che, secondo l’affermazione di Gesù, noi non possiamo sopportarla tutta intera. Momento per momento, sotto l’azione dello Spirito Santo noi entriamo nell’intelligenza di questa Parola.
Fermiamoci sul brano di Vangelo che ho appena terminato di leggere. Si parla della moltiplicazione dei pani. Questo miracolo strepitoso, accaduto sotto la testimonianza di molti, sotto gli occhi di molti, toccato con le mani di molti, sperimentato col gusto da parte di migliaia di persone, è indicativo dell’atteggiamento di Gesù, Figlio di Dio, nei nostri confronti.
Nel cuore del nostro Dio c’è una preoccupazione che si manifesta attraverso il comportamento del Figlio suo, attraverso quello che Gesù viene a compiere in mezzo a noi, ed è la preoccupazione che noi abbiamo anche il pane materiale, che noi abbiamo anche il pane del corpo.
Gesù, mandato dal Padre per predicare il vangelo della salvezza, non è indifferente alla stanchezza della folla che lo segue e che da parecchi giorni, – poiché si trovano in un luogo solitario- non ha la possibilità di procurarsi di che mangiare, allora impegna la sua onnipotenza divina per dare a ciascuno la possibilità di saziarsi. Questa è un’indicazione molto chiara dell’amore di Dio per noi. Dio ci ama così come siamo. Ama tutta la nostra persona tanto nel corpo come nello spirito.
Questo miracolo strepitoso compiuto da nostro Signore Gesù Cristo è il preludio, del discorso su un “altro pane” voluto da lui, un discorso molto decisivo molto duro da capire, dicono gli stessi apostoli e i discepoli di Gesù
Gesù nel complesso di questi episodi vuole dire: vedete, che io sono capace di moltiplicare il pane materiale, che io ho il potere di moltiplicare di pane materiale e ve ne posso dare a sazietà, però io sono venuto perché voi vi ricordiate che non avete bisogno soltanto di questo pane materiale, che avete bisogno soprattutto di un pane che sazi altre esigenze ancora più profonde delle esigenze del cibo per il corpo.
Sono venuto perché sappiate che dovete pensare, principalmente a queste esigenze perchè se non soddisfate le esigenze del vostro spirito, voi non avrete mai estinto la vostra vera fame e la vostra vera sete e rimarrete sempre impotenti e non realizzerete la pienezza della vostra vita nel tempo presente e nella vita futura.
Il miracolo della moltiplicazione dei pani è il preludio al grande discorso: Io sono il pane disceso dal cielo, se qualcuno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io vi do è la mia carne per la salvezza del mondo e chiunque mangia di questo pane e beve di questo vino, e chiunque mangia del mio corpo e beve del mio sangue, avrà la vita eterna.
Vedete come cambia il discorso di nostro Signore Gesù Cristo, vedete come Gesù si eleva, travalica tutte le altezze inimmaginabili e come ci porta da una esigenza di pane materiale ad una esigenza di cibo spirituale, da un pane che si mangia con la bocca ad una altro pane che pure si mangia con la bocca , ma non è un pane che nutre il corpo, è invece un pane che nutre una vita che durerà sempre. Gesù dirà, anche i padri vostri hanno mangiato il pane nel deserto ma sono morti, chi mangia di questo pane vivrà in eterno.
Ecco, miei cari, noi siamo posti di fronte a questo discorso di nostro Signore Gesù Cristo mentre stiamo qui davanti all’immagine della Madonna per onorarla. Come avrete sentito tante volte, ci domandiamo: come si può onorare la Madonna? Onoriamo la Madonna, onorando il Figlio suo.
Come si può onorare la Madonna da cristiani? Si onora la Madonna da cristiani, principalmente accogliendo il significato del vangelo del Figlio suo, il significato della sua Parola e la parola che ci impegna stasera è questa: Gesù è il pane della nostra vita.
Noi non abbiamo soltanto questa vita esteriore, materiale, fisica. La nostra persona è composta di qualche cosa molto più profondo. Questo “più profondo” della nostra persona è la presenza di Gesù, è la presenza del mistero della vita nuova che egli ha portato nel mondo della creazione, Vita che non ha alcuna estensione, ma che ha una realtà sulla quale si basa qualunque altra realtà.
Con la sola intelligenza non si arriva a capire. Come può la nostra intelligenza a capire che, fra poco, quel pane che sarà consacrato sull’altare e che ci accosteremo per riceverlo, è il corpo di nostro Signore Gesù Cristo? Gli apostoli dicono a Gesù: è duro il tuo parlare, non lo comprendiamo. Poi Pietro, a nome di tutti, risponde: tu solo hai parole di vita eterna, tu hai le parole che sono vita, tu dimostri di essere l’autore e il padrone della vita e noi crediamo sulla tua parola.
Teniamo presente questa realtà della nostra religione.
E voi che per professione, per vocazione e per dedizione vi contraddistinguete in mezzo alla società, voi che vi donate per la cura del corpo, per salute dei vostri fratelli, come avete bisogno di avere presenti queste cose!
Come avete bisogno di tenere presente che, i corpi che curate sono il tabernacolo di un mistero di divinità che si esprime anche in pensieri, in sentimenti, in affetti, in stati d’animo, in disposizioni interiori, in emozioni!
Come dovete tenere presente che, sotto questi pensieri, questi sentimenti c’è qualche cosa d’altro che è nelle mani del nostro creatore ed è il meglio di quelle persone di cui voi trattate i corpi, ed è la parte più decisiva e più definitiva delle persone. Anche se niente è da disprezzare di ogni persona – direbbe nostro Signore Gesù Cristo-. “neppure un capello del capo” Voi non dovete tenere presente soltanto le cure fisiche delle persone per le quali dedicate professione, tempo e attenzione.
Per accostarci ai nostri fratelli nell’integrità di tutto se stessi, nella pienezza del valore di tutto noi stessi, non dobbiamo accostarci a loro soltanto col valore delle nostre capacità tecniche, con l’esperienza professionale, con il senso di dedizione ma anche con un senso religioso, con un contenuto religioso perché -nel senso della parola di questa sera- nutriti di Dio. Non è esagerata questa espressione.
L’uomo cristiano non è una persona da sola nel mondo e nella vita, il cristiano è una persona con un Altro e quest’altro è Dio con noi, é Dio nell’intimo del nostro essere, nell’intimo della nostra persona, nell’intimo di ogni nostro gesto e di ogni nostra azione.
I nostri gesti, le nostre azioni – pensate ai vostri gesti preziosissimi, alle vostre azioni così qualificate – rendono presente, tangibile l’azione di Dio in mezzo ai nostri fratelli quando noi siamo animati da vera fede, quando noi siamo nutriti del corpo e del sangue di nostro Signore Gesù Cristo, che è la sua parola ed è la sua eucaristia.
Questa è la nostra fede. Questa è la nostra carità.
Onoriamo stasera la Madonna pregandola di darci l’intelligenza della Parola che ci ha proposto questa sera il ministero della chiesa e, questa intelligenza sia corroborata da tanta grazia perché i nostri propositi di essere autenticamente cristiani, giorno dopo giorno, abbiano a realizzarsi.
SLGC.
OM 314 Grazie 70 – Madonna delle Grazie 21- 5 -70.