Nessuno vive per se stesso
Dobbiamo essere capaci di lasciare da parte le emozioni di questo momento, anche i nostri ricordi, ricordi tanto vivi, e stare qui davanti alla maestà della morte: maestà di Dio che si rivela nella sua creatura.
Si rivela nella creatura con la sua Parola. Com’é confortevole per tutti potersi rifugiare nella Parola di Dio! Com’é confortevole per tutti, quando si é profondamente toccati nei ricordi e nei sentimenti, potersi appellare alla Parola del Signore e avere la possibilità di credere alla Parola del Signore!
Madre Rosalia conosceva San Paolo, lo amava San Paolo, meditava San Paolo. Chissà quante volte ha letto le parole che noi oggi celebriamo! Non leggiamo semplicemente ma celebriamo, perché con la nostra presenza di popolo di Dio adunato intorno all’Altare, facciamo sì che queste parole siano attuali per tutti noi e siano efficaci per tutti noi.
E’ come se queste parole,”Nessuno vive per se stesso” madre Rosalia le dicesse ad ognuno di noi: a me, ai miei confratelli nel sacerdozio, ai laici che sono presenti, ma particolarmente a voi care sorelle. Ecco, “Nessuno muore per se stesso”, sia che viviamo, viviamo per il Signore; sia che moriamo, moriamo per il Signore.
Quanto é bello e sicuramente bello, vivere per il Signore, essere convinti di vivere per il Signore, andare avanti sicuri di vivere per il Signore e affrontare la morte, certi che non moriamo per noi stessi e in noi stessi, ma moriamo nel Signore per il quale siamo vissuti!
Guardate che, abbiamo bisogno che questo sia vero più per noi che per lei. Ormai queste parole per lei sono definitivamente vere, queste parole per lei sono il tutto, e madre Rosalia vale perché c’é una corrispondenza, tra la sua vita e la sua morte, con la Parola di nostro Signore Gesù Cristo.
Perché tutto questo? Siamo qui per una celebrazione eucaristica: “Per questo, infatti, Cristo é morto, Cristo é risorto ed é ritornato alla vita. Esiste questa certezza, questa garanzia, questa grazia: Cristo é presente in mezzo a noi per rendere attuale la sua morte, non soltanto nel sacramento dell’eucaristia, ma soprattutto nella nostra persona.
Gesù viene ad ognuno di noi, come é venuto da madre Rosalia e ci ripete se vogliamo seguirlo, se vogliamo andare dietro di Lui, se vogliamo prendere la nostra croce, se vogliamo morire con Lui. Sono parole che abbiamo sentito tante volte, ma mi pare che qui assumano il significato nuovo di rinnegare noi stessi, per poter partecipare alla morte di nostro Signore Gesù Cristo, perché soltanto nella misura della partecipazione alla morte di nostro Signore Gesù Cristo noi parteciperemo alla sua risurrezione.
Per lei la resurrezione é già incominciata. Questo seme mortale sta già germogliando per una rinascita. Dobbiamo pensare a noi stessi, alla nostra rinascita attraverso l’unione a nostro Signore Gesù Cristo che, deposto in noi sacramentalmente, vuole compiere il prodigio di farci vivere una vita nuova.
Conclude san Paolo: ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso, non agli uomini, non alle creature. Che cosa importano gli uomini, cosa importa il giudizio degli uomini? Non giudichiamoci gli uni gli altri. Pensiamo invece a non dare inciampo e scandalo al fratello.
Sapete che l’unico inciampo che noi possiamo costituire oggi nella chiesa é quello di non portare scolpito nella nostra persona, nel nostro stile di vita, nei nostri pensieri, nei nostri affetti, in tutte le espressioni della nostra vita il distintivo dei discepoli di nostro Signore Gesù Cristo: ”
Amatevi gli uni gli altri”, “Amatevi come io vi ho amato”; E sappiamo come Gesù ci ha amato.
Però, teniamo ben presente che la norma della morte non é qualsiasi amore, ma é l’amore unico, quello che nasce da nostro Signore Gesù Cristo, quello che si modella su nostro Signore Gesù Cristo che dà tutto se stesso, quello che si apre a nostro Signore Gesù Cristo perché é preoccupato, unicamente, che egli viva in noi.
Egli ha potuto vivere in madre Rosalia, Egli possa vivere in ciascheduno di noi con altrettanta libertà, con altrettanta larghezza.
Continuiamo la nostra preghiera. Continuiamo la nostra singolare celebrazione .
OM 426 Cerro 71 – Luglio 1971 liturgia per Madre Rosalia.