Duomo festa della Madonna incoronata protettrice di Mantova
Miei cari, questa celebrazione liturgica é stata introdotta e preparata dalla processione, sia pur breve, dell’immagine di Maria santissima, la Vergine Incoronata, patrona della nostra Città.
Noi che abbiamo partecipato a questa processione, noi che ora con la celebrazione della Parola abbiamo compiuto un gesto esterno che vuole evocare il significato reale e religioso che noi dobbiamo interiorizzare, cerchiamo un approfondimento di fede verso Dio che ci ha dato questa Madre e un approfondimento di amore verso i fratelli dei quali Maria é diventata madre ai piedi della croce.
Molte città, molti paesi, molte nazioni hanno proclamato solennemente Maria santissima come patrona. L’hanno dichiarato in momenti di particolare pericolo per l’incolumità della patria, per l’incolumità della salute, per implorare aiuto contro nemici esterni o contro nemici interni. Oggi ha ancora ragione di esserci un posto per una funzione di questo tipo da attribuire a Maria Santissima? Nei confronti delle nostre città, delle famiglie e di noi stessi? Dobbiamo dire di sì.
La storia del genere umano è fatta da uomini continuamente insidiati dai nemici che attraverso i tempi assumono forme ed espressioni diverse. Noi abbiamo bisogno di un difensore, abbiamo bisogno di un liberatore, abbiamo bisogno di un salvatore. Il Salvatore é Gesù Cristo, ma questo Salvatore passa attraverso una persona ben determinata che si chiama Maria, la quale si pone, tra Lui e noi, nel disegno dell’amore infinito di Dio.
A questa donna, Iddio chiede se vuole accettare il suo disegno, se vuole compiere il suo ufficio materno diventando la madre del Salvatore, diventando così lo strumento attraverso il quale tutti gli uomini possano avere la salvezza. E la salvezza che é la liberazione dal male profondo. Il male profondo è il peccato con tutti i mali che derivano dal peccato. Siamo convinti, oggi, di avere bisogno, di essere difesi, di essere liberati, di essere salvati dal peccato che ci minaccia? Che cos’è il peccato?
Il peccato è stare lontano da Dio.
Il peccato è non avere fiducia in Dio.
Il peccato é non riporre più la propria speranza in Dio.
Il peccato è porre al posto di Dio degli idoli.
Come abbiamo bisogno di salvezza oggi! Abbiamo bisogno di salvezza per la nostra fede, per la nostra speranza cristiana, per la nostra capacità di impegno veramente cristiano nella città di oggi, nella civiltà di oggi, nella vita di oggi. Abbiamo bisogno di una difesa per la nostra fede. Tutto è insidia alla fede. Tutto! Rincresce, durante una celebrazione liturgica, fare risuonare certe parole che a volte disgustano, toccano la suscettibilità e quasi suscitano una certa allergia, una certa ripulsa, eppure non dobbiamo nascondere alcune realtà.
La nostra civiltà è tutta impregnata nella ricerca affannosa ed esclusiva di un benessere materiale, il quale a poco a poco: fa dimenticare i valori dello spirito, fa dimenticare i valori profondamente umani, schiaccia addirittura la dignità della persona, insidia la libertà di espressione e tra queste espressioni, l’espressione della stessa professione religiosa. Noi dobbiamo ammettere di essere in una condizione di pericolo.
Noi dobbiamo ammettere di aver bisogno di essere difesi, ma non dagli uomini. Gli uomini non pensano a questo tipo di liberazione. Gli uomini non pensano a questo tipo di salvezza. Gli uomini perseguono altri obiettivi. Anche quando gli uomini si radunano nei grandi consessi e hanno dinanzi a loro la stragrande parte del mondo che manca del pane, che manca dell’acqua, che manca dei mezzi di sussistenza, non si accordano sui mezzi da usare, non trovano nessuna via di soluzione, tornano ai loro paesi e lasciano le cose come erano prima.
Gli uomini, questi grandi personaggi della scena storica di oggi, che si muovono da un capo all’altro del mondo, che non sono capaci di concludere con qualche cosa di positivo, ci fanno toccare con mano che abbiamo bisogno di una salvezza, di una protezione che non ci viene dagli uomini ma da Dio, per la strada che egli stesso ha scelto. Questa strada é Maria.
Maria a Nazareth, riceve la proposta di Dio. Maria a Betlemme diventa la madre del salvatore. Maria durante la vita pubblica dimostra le sue sollecitudini per coloro che incontrano nostro Signore Gesù Cristo. Maria soprattutto ai piedi della croce riceve il grande testamento: “Donna ecco tuo figlio”.Donna ecco i tuoi figlioli. I suoi figli siamo ciascheduno di noi. E’ tutto il mondo. Questo è il disegno di Dio e il posto di Maria è in questo disegno.
Vedete che c’è ancora posto per la funzione materna e protettrice di Maria? Invochiamola con le parole più spontanee, più umane e più vere, domandiamo la sua protezione materna per noi individualmente, per le nostre città, per i nostri paesi, per la nostra Italia, per tutto il mondo. E noi, che siamo raccolti qui per celebrare il sacrificio eucaristico di nostro Signore Gesù Cristo cui Maria é così legata, dobbiamo metterci ai piedi della croce e rivolgerci a Lei per ricordare a noi stessi che sul Calvario è diventata nostra madre. Lei non lo dimentica.
Lei vuole essere per noi ciò che Dio vuole che sia per noi, ma noi dobbiamo mantenere nei suoi confronti l’atteggiamento giusto di riconoscerla come Dio l’ha voluta, e perciò di aprire il nostro cuore alla confidenza, alla preghiera e alla invocazione, perché Maria Incoronata, che ha un posto altissimo vicino a Dio, interceda per noi e dimostri oggi la sua protezione come l’ha dimostrasto attraverso i secoli.
OM 511 Maria Incoronata 74