La Cresima:
incontro con Dio compagno di esistenza
Carissimi, naturalmente al centro dell’attenzione di tutti sono questi bambini e queste bambine che attendono di essere cresimati.
Non so fino a che punto, alla loro età, hanno coscienza di trovarsi in un momento decisivo della loro esistenza di cristiani. Non so fino a che punto essi si rendono conto che si incontreranno con Uno che sarà il loro compagno di esistenza. Non so se la loro preparazione li ha disposti ad un atteggiamento di attesa di Uno che verrà perché é stato promesso da tutti i tempi: Gesù Cristo il Figlio di Dio fatto uomo e che verrà perché é stato dato, definitivamente, alla Chiesa, il popolo di Dio, la sposa di Cristo, il tempio dello Spirito Santo.
Ma non ha tanta importanza che i bambini sappiano tutto questo e siano in queste disposizioni. Quello che é importante e decisivo per questi bambini e per queste bambine é che lo sappiamo noi, che noi siamo in una disposizione cosciente rispetto ad una Persona che ci é stata garantita dalla nostra cresima ed é viva ed attuale in ciascuno di noi.
Celebriamo la cresima nella festa in cui la Chiesa ricorda il mistero della Santissima Trinità.
Quando noi ci troviamo di fronte a questo mistero diciamo che é una cosa che non si capisce – così siamo stati educati fin dal tempo del nostro catechismo- e lo lasciamo da parte. Quelli che hanno imparato a memoria le formule del catechismo sanno che i misteri della nostra santa fede sono due: unità e trinità di Dio. Il primo fatto che ci deve interessare poiché siamo cristiani, che deve incidere, quindi, nelle nostre disposizioni interiori e nel nostro comportamento, dovrebbe essere proprio questo mistero, non nel senso che é una cosa che non si capisce, ma nel senso che é il mistero che dà un significato particolare alla nostra esistenza.
Iddio non si é preso il gusto di rivelarci cose difficili per confonderci con delle realtà che ci allontanino da lui. Iddio ha voluto rivelarci quello che é Lui nella sua natura e nella sua esistenza, perché noi avessimo la possibilità di conoscere noi stessi, perché noi avessimo la possibilità di intendere la nostra natura, perché noi avessimo la possibilità di capire come é l’atteggiamento fondamentale della nostra esistenza.
Se noi diciamo unità e trinità di Dio, non diciamo niente. Se diciamo Dio Padre pensiamo al Padre che ci ha dato il suo divino Figliolo. Se diciamo Figlio di Dio pensiamo a Gesù Cristo morto in croce per noi. Se diciamo Spirito Santo pensiamo al momento in cui Maria è resa madre del Figlio di Dio, al momento in cui trasforma gli apostoli nel cenacolo. Allora noi ci troviamo di fronte a tre Persone che ci dicono qualche cosa, che ci dicono che hanno fatto qualche cosa per noi, che ci dicono che non hanno fatto “qualche cosa” unicamente nel senso di averci tolti dalla perdizione eterna, o soltanto nel senso di averci strappati dal peccato, ma vogliono che noi entriamo a far parte della loro esistenza, vogliono che entriamo in comunione di vita con la loro comunione di vita.
Il mistero della Santissima Trinità é la comunione di vita di amore.
Il Padre comunica totalmente se stesso al Figlio.
Il Figlio accoglie il Padre e comunica infinitamente se stesso al Padre.
Lo Spirito Santo é la comunione di vita di amore tra il Padre e il Figlio.
Per noi uomini e donne, c’é qualche cosa di più bello e di più prezioso di una comunione di vita tra persone? Marito e moglie – se sono quello che dovrebbero essere – sono persone che vivono in comunione tra loro: una comunione esterna e soprattutto una comunione interiore che tocca il loro cuore nel più profondo.
Che cos’è una famiglia quando merita questo nome? La famiglia è una comunione di persone: comunione dei genitori con i figli, dei figli con i genitori e dei fratelli tra loro. E, i genitori, i fratelli e le sorelle saranno genitori, fratelli e sorelle non quando guardano a se stessi, ma quando guardano gli altri con il cuore aperto. Così ci può essere veramente una famiglia. Lo stesso possiamo dire dell’amicizia e di qualunque espressione umana, quando si verifica un comunicare il meglio che si ha di se stessi.
Noi siamo fatti così. La parte migliore di noi stessi sta in questo comunicare con gli altri, perché Dio é comunione di vita.
Dio è comunione di vita in un senso infinitamente profondo, in un senso che noi non comprenderemo, se non il giorno in cui ci sarà dato di vederlo “a faccia a faccia” quando passeremo da questa vita all’altra vita.
Dio é comunione di vita al livello più alto della vita. Il livello più alto della vita é l’amore. Dio é una comunione di amore infinito.
Ecco che cosa é Dio: una comunione di vita di amore. Ecco che cosa siamo noi: una comunione di vita di amore. Una comunione di vita di amore che non si fermi alla nostra piccola limitata persona, ma che spazia nella comunione stessa di Dio, perché noi siamo chiamati alla comunione della vita divina.Questa é la nostra sorte.Questo é il nostro paradiso.
erò, è un paradiso che dobbiamo incominciare a costruire su questa terra con la comunione di persone umane e con le Divine Persone nell’amore; è un paradiso che deve incominciare qui con l’amore tra le persone che costituiscono la famiglia dei figli di Dio, con le persone che sono i fratelli di nostro Signore Gesù Cristo, con le persone che sono gli amici dello Spirito Santo.
Ma come é possibile questo? Come siamo lontani dalla nostra vocazione all’amore! Come siamo lontani dalla nostra vocazione a una comunione di amore sincero! Come siamo lontani dalla capacità di dimenticare noi stessi per essere aperti agli altri, per essere disponibili agli altri come un padre, una madre, uno sposo, una sposa! Come la nostra vita, a mano a mano, che si sviluppa una certa civiltà, diventa sempre più sviata da questa nostra vocazione all’amore! Nella nostra persona si fa sempre più spazio per l’egoismo, per l’antagonismo, per l’invidia, per considerare gli altri come strumenti di utilità per il nostro interesse. Questa é la civiltà che vanno ad incontrare i nostri piccoli che attendono di essere cresimati.
Chi li salverà? Guardate che, non ci possono salvare gli uomini! Certo è, che nessuno deve stare con le mani in mano. Certo è, che ognuno deve fare il possibile perché l’egoismo sia vinto e l’amore trionfi. Notate che non dico trionfi la giustizia, ma trionfi l’amore perché la giustizia che non nasce dall’amore non é giustizia umana. Tutti dobbiamo lavorare e quando avremo fatto tutti gli sforzi non avremo ancora fatto niente perché, Uno solo é il Salvatore degli uomini a tutti i livelli, in tutti i settori dell’esistenza ed é nostro Signore Gesù Cristo.
Come ci salva nostro Signore Gesù Cristo, mandato dal Padre perché gli uomini diventino i figli di Dio e si vogliano bene tra loro? Avete ascoltato, specialmente nella seconda lettura, che lo Spirito Santo é stato diffuso nei nostri cuori perché noi diventassimo capaci di amare.
Miei cari, ecco il significato della cresima. Lo Spirito Santo in persona si impegna con la nostra persona ad essere presente ed attivo nella nostra esistenza per comunicarci non un amore qualsiasi ma l’amore di cui si amano le Persone Divine, un amore divino che superi tutti gli egoismi degli uomini. Queste bambine e bambini riceveranno lo Spirito Santo e, se sapranno custodirlo, se sapranno essere docili, se sapranno corrispondere, saranno in grado di fare trionfare l’amore nella loro persona e nella loro vita.
Però, queste bambine e bambini che vivono in mezzo a noi, vedono noi, ascoltano noi, osservano noi e dai nostri discorsi, dai nostri giudizi, dalle nostre scelte, dal nostro comportamento scoprono se siamo guidati dallo Spirito dell’egoismo o se siamo guidati dallo Spirito dell’amore che ci é stato dato il giorno della cresima.
Miei cari, lasciate che mi esprima come posso. Vi dico che interessa poco la cresima che io conferisco ai vostri bambini e alle vostre bambine come rito. Interessa di più essere sicuri che questi bambini e bambine hanno un papà che ispira la sua vita nel senso dell’amore, hanno una mamma che ispira la propria esistenza nel senso dell’amore, hanno un padrino e una madrina che ispirano la loro vita nel senso dell’amore perché se non è così, la cresima sarà per loro una cerimonia di cui ricorderanno la data ma che non avrà nessun significato per la loro esistenza.
Mi interessa molto la cresima dei papà, delle mamme, dei padrini e delle madrine e di tutti i componenti la comunità parrocchiale. Vorrei passare accanto ad ognuno e chiedere : che cosa ne hai fatto della tua cresima? E dirgli: non devi rendere conto a me, ma ne devi rendere conto a tuo figlio. La cresima é una cosa seria. La cresima é una cosa impegnativa.
La grazia di nostro Signore Gesù Cristo continua a darci il suo Spirito. Lo Spirito Santo, anche se lo teniamo fuori dalla nostra vita, non si allontana da noi, continuamente torna a compiere la sua missione. Apriamogli le porte. Se non lo facciamo per convinzione, perché non abbiamo capito le ragioni della nostra fede, facciamolo almeno per questi piccoli. Per amore di loro apriamo il nostro cuore allo Spirito dell’amore di Dio per noi e lo Spirito dell’amore di Dio sarà, attraverso noi e per mezzo nostro, la loro salvezza.
OM 467 Castelgoffredo 71
Castelgoffredo, 6 giugno ore 18