Il Vescovo Mons. Carlo Ferrari ha salutato il Papa, a nome di tutta la famiglia della Casa del Sole, con le parole che riportiamo.
«Grazie, Santo Padre, perché è qui in mezzo a noi. La comunità che l’accoglie con commozione e gioia è testimonianza vivente di una grande Cristiana, che si è formata alla scuola dell’autentica Azione cattolica diocesana e che ha saputo incarnare la sua fortissima vita interiore in una laicità autentica, chiara, convincente.
Di ciò Ella ha dato prova prima nella scuola (percorreva tutti i giorni in bicicletta anche nella stagione cattiva quindici Km. per arrivare ad una scuola elementare), nell’ambito politico, ma soprattutto in quest’opera dedicata ai bambini cerebrolesi e alle loro famiglie, nella convinzione che questi piccoli non solo hanno piena dignità di persone, ma sono “tabernacoli viventi” del Cristo, come Lei amava dire.
Gli ultimi sono i primi, vanno considerati e trattati veramente come primi, e le loro famiglie devono essere sostenute perché possano essere, anche in condizioni difficili, soggetti vivi e fiduciosi per i loro figli e anche per la chiesa e la società.
In questi ultimi anni ben 4.000 bambini sono stati ospiti della Casa del Sole e attualmente 200 vi sono accolti ogni giorno. A sostegno di un metodo che Vittorina Gementi ha chiamato “psicopedagogico globale” operano:
– i due Consigli di amministrazione con i relativi Presidenti;
– un personale educativo e sanitario molto competente e appassionato;
– l’Associazione e il Comitato dei genitori;
– volontari e amici della Casa del Sole, alla quale è assicurata la simpatia diffusa dei mantovani, di Istituzioni pubbliche e private, di responsabili della pubblica amministrazione;
– due famiglie religiose: le Ancelle della Carità[1] e le Ancelle dell’Amore Misericordioso danno tutte le loro energie.
In questi ultimi tempi c’è stata una realtà nuova: era il sogno della Vittorina, associare alla vita attiva quella contemplativa.
So che molti si pongono la domanda: è la Casa del Sole al servizio del Monastero o è il Monastero al servizio della Casa del Sole?
L’intuizione profondamente cristiana che non si esprimeva in termini di teologia o di diritto canonico era questa: “Quelli che stanno sopra devono essere al servizio: Gesù dice: “Son venuto per servire e non per essere servito” e la tradizione cattolica del Santo Padre dice “Servo dei servi di Dio”. Perciò chi vuole intendere intenda e io affido tutto al Signore e allo Spirito Santo e alla intercessione di Maria, perché si capisca. Il monastero è al servizio della Casa del Sole. Le modalità le stabiliranno i responsabili, da parte della Diocesi e da parte dei superiori delle Clarisse.
Santo Padre, voglia rivolgere a tutti noi la sua parola, come ha fatto in questi giorni, e soprattutto voglia restare con noi, quanto il tempo glielo consente, per confermarci e rinnovarci con il dono della Sua presenza ».
Una Casa che semina speranza
Al saluto del Vescovo Ferrari, il Santo Padre ha risposto con queste parole.[2]
« Carissimi fratelli e sorelle, carissimi bambini! A tutti voi, che formate la famiglia di questa “Casa del Sole”, il mio saluto cordiale, in particolare a voi, carissimi bambini, che qui vi trovate una casa che vi accoglie e nella quale vi viene offerto, con le indispensabili cure mediche, il calore dell’amore cristiano. Un saluto a voi, care famiglie, toccate dal mistero del dolore ed attivamente associate, in questa struttura, all’opera di recupero dei vostri figli. Un ricordo a voi, educatori, amministratori e quanti, a vario titolo, qui operate con generosa dedizione.
Ringrazio cordialmente Mons. Carlo Ferrari, Vescovo emerito della vostra diocesi che, dopo aver sostenuto per tanti anni quest’opera, ora vi risiede, continuando ad apportarvi il suo apprezzato sostegno.
La vostra istituzione, con i Centri di solidarietà per i cerebrolesi più gravi, costituisce davvero un “inno alla vita”, alla vita che è dono della bontà di Dio… anche quando è segnata dalla sofferenza e da tante dolorose infermità. Come tale, allora, essa va accolta ed incoraggiata, difesa ed aiutata ad esprimersi in pienezza, nella propria irripetibile pienezza. Voi, cari bambini, costituite il tesoro prezioso di questa Casa e vostro è il regno dei Cieli. Gesù dice nel Vangelo: “Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” (Mt. 18, 5).
Voi, genitori, nella struttura aperta di questa Casa potete trovare l’aiuto indispensabile per essere, in modo adeguato, con pazienza e fiducia, i primi educatori dei vostri figli.
Voi, operatori e voi, amministratori, vi sforzate, con i benemeriti Presidenti di quest’opera, di mettere in atto le vostre capacità mediche, pedagogiche e spirituali con generosità e competenza, al fine di aiutare quanti sono affidati alle vostre cure a raggiungere il massimo del loro possibile sviluppo intellettuale e personale. Vi preoccupate anche del loro necessario inserimento nella società, perché non si sentano isolati ne emarginati.
Come non rendere grazie al Signore, insieme a voi, per questa Istituzione, sorta grazie ad una vostra concittadina, la quale ha dedicato la vita alla difesa e alla promozione della dignità dell’uomo, in special modo dei più piccoli, dei più indifesi, dei più bisognosi? Si è occupata soprattutto di quelli che una certa moderna concezione della società tende ad ignorare e rifiutare. A fondamento della sua opera, Vittorina Gementi – è questo il suo nome -ha voluto porre sempre la preghiera. Per questa convinzione ha voluto associare alla sua attività la presenza silenziosa delle Clarisse, che, totalmente distaccate dal mondo, si dedicano alla contemplazione di Dio. Ha, inoltre, desiderato che la “Casa del Sole” fosse un luogo sempre più rispondente alle esigenze dei piccoli ospiti.
In una terra come quella mantovana, attiva, operosa, produttiva, in cui il benessere diffuso fischia di condurre la gente all’indifferenza, all’individualismo, la Casa del Sole può rappresentare un significativo stimolo e valorizzare appieno alcuni valori ideali e spirituali fondamentali, quali la generosità benefica, la disponibilità alla condivisione, l’attiva solidarietà, ed un’attenzione disinteressata da parte delle pubbliche Istituzioni verso i «deboli», i poveri.
Nel nostro tempo c’è bisogno di seminare a piene mani la speranza, una speranza concreta, fondata sulla fiducia in Dio, il quale non abbandona mai i suoi figli. Una speranza che si nutre di gesti quotidiani. E questa vostra Casa deve diventare sempre più una casa di speranza. Non soltanto per i bambini che vi sono ospitati e per le loro famiglie, ma per l’intera società mantovana. Ecco il mio augurio, ecco anche il significato del mio breve, ma cordiale passaggio tra voi.
La Fondatrice della casa del Sole per ben tre volte accompagnò i bambini a Roma perché incontrassero il Papa. Questa mattina ho voluto sostare qui, quasi per ricambiare quelle visite e per incoraggiare coloro che attualmente continuano la sua opera, a farlo con lo stesso spirito e con pari tensione morale. L’amore di Dio sia sempre ardente nel vostro animo, perché il vostro servizio risulti generoso ed efficace.
Spetta a voi – alle famiglie dei bambini, agli amministratori, agli operatori, agli amici, ai volontari -mantenere viva l’attività avviata. Tocca a voi testimoniare che la vita va amata, accolta e tutelata. Sarete, in questo modo, artefici della ‘civiltà dell’amore’, di quella civiltà fondata sull’accoglienza, sulla misericordia e la carità.
Vi aiuti in tale impegno San Luigi Gonzaga, testimone esimio del generoso sevizio ai sofferenti. Egli, che amò i poveri e i malati così da sacrificare la sua giovane vita, vi accompagni con il suo esempio, la sua bontà e la sua intercessione.
Con questi voti, vi assicuro il mio ricordo nella preghiera e vi imparto con grande affetto una particolare Benedizione».
Stampa su -Uomo “H”- periodico della Casa del Sole, 22-12-91
Ci sono le videocassette della trasmissione- in diretta- fatte da “Telepace”