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ricostituisci il regno di Israele, (e noi diventeremo ministri senza portafoglio!) – Quindi, hanno capito poco Gesù Cristo; hanno capito poco o niente della divinità di Gesù Cristo. Solo dopo Pentecoste, capiscono il senso delle parole di Gesù: “Padre mio e Padre vostro”; Dio è Padre; Dio è mio Padre; Dio è vostro Padre.
Ma subito, nella Chiesa, incominciano le così dette eresie. Da una parte quelli che sostengono che Gesù è soltanto Figlio di Dio e ha l’apparenza di uomo, non è veramente un uomo. Ha la apparenza di un uomo. Gli altri che dicono: è soltanto un uomo. Dio, in lui, si è manifestato come nei Profeti, un po’ di più che negli altri profeti. …
C’è sempre, pendente, il pericolo di non accettare la pienezza della realtà di Nostro Signore Gesù Cristo, Verbo di Dio fatto uomo, non soltanto uomo, ma veramente uomo. Non soltanto uomo, come vorrebbe molta teologia dei tempi nostri: l’uomo della rivendicazione sociale, l’uomo della liberazione, l’uomo della rivoluzione. Addirittura, c’è la teologia della rivoluzione, che fa dipendere la comprensione di Nostro Signore Gesù Cristo, dalla situazione storica in cui si trovano certe popolazioni. Quindi, Dio non è più rivelato dal Padre e non è più la manifestazione del Padre. Dio è rivelato dalle situazioni in cui si trova la gente, la povera gente. E qui, decapitiamo Cristo, dividiamo Cristo, sopprimiamo Cristo.
Se Cristo non è Dio, se Cristo porta soltanto la salvezza sociale, una liberazione sociale, terrestre, mondana, non è più il Dio della salvezza perchè, la sua liberazione è una liberazione radicale che porta, in radice, anche tutte le altre liberazioni. Ma, se non avviene la liberazione dal peccato, e solo Dio può liberare dal peccato, tutte le altre liberazioni sono delle pseudo-liberazioni, sono delle apparenti liberazioni.
Vedete, (la nostra piccola esperienza, perchè rispetto alle altre popolazioni, noi siamo in una condizione felice) anche quelli che credono al verbo marxista – fate caso bene – non gliene importa niente della liberazione degli altri. Gli importa di raggiungere un livello di vita borghese. Tutti i marxisti hanno come meta, (non dichiarata, e neppure in malafede, ma così istintiva, ma così necessaria, hanno come meta) una vita borghese: avere una casa, avere una bella casa ben arredata, avere la macchina. Per carità, che sia una aspirazione legittima, sta bene!. Ma, diventano migliori? Cioè, diventano capaci di sacrificarsi per gli altri, e sacrificare un po’ del proprio benessere per gli altri che stanno peggio, che stanno meno meglio?
Scusate se chiamo le cose con le loro parole. Vedete, i metalmeccanici che sono nella fascia degli operai proprio al vertice, sono sempre pronti alle loro rivendicazioni. Prendete i netturbini, e sono all’infimo della scala, ma i metalmeccanici non rinunciano a una loro rivendicazione perchè possa essere elevata la condizione dei quelli che stanno più in basso. Quindi vedete che non c’è liberazione. A meno che non venga un regime totalitario, il quale fa la livellazione. Non in un modo completo. Nevvero!. Livellazione di tutti, della massa e privilegi. Naturalmente, è nella natura delle cose… E privilegi, per quelli che sostengono l’apparato.
Quindi, non soltanto uomo ma veramente uomo. Gesù Cristo veramente uomo.
Perdonate per questa meditazione che è diventata lunga… cosa ci devo fare………………..
Gesù Cristo veramente uomo, prima di tutto nella sua costituzione fisica. Tutti i pellegrini che vanno in terra santa e misurano le distanze, le strade, la natura delle strade, rapportate ai tempi di Nostro Signore Gesù Cristo, le difficoltà di trovare acqua, di trovare cibo, si deve concludere: Gesù Cristo era un camminatore, che copriva decine e decine di chilometri, ogni giornata, nonostante il peso di quelli che si trascinava dietro, ed erano gli Apostoli e i discepoli,
e poi la gente e poi la folla che, appena sapeva che passava, si ammassava per poterlo incontrare.
Le sue fatiche Apostoliche. Quindi un uomo con una costituzione fisica proprio di quelle robuste.
Un uomo dalla costituzione psichica normale. Padrone di sè. Non lo prendono mai in parola. Gli giocano tutti i tranelli. Gesù sempre ha la risposta, Gesù ha sempre la battuta, Gesù non si lascia mettere “nel sacco”.
Ma la pienezza, non dico soprattutto, conseguentemente la pienezza dei suoi sentimenti. Gesù è un sensitivo perfetto. Capitela questa espressione. Un sensitivo, cioè un percettivo perfetto di tutto quello che accade sotto i suoi occhi, di tutto quello che accade e viene percepito dai suoi sensi: gli uccelli dell’aria, l’erba del campo, i fiori del campo, il gregge, la vite, il fico, l’ulivo e tutto ciò che cresce in quelle terre.
L’acqua. Che grazia l’acqua dove abbonda il deserto! Allora, come si serve della figura dell’acqua, per dire le cose più profonde. Il discorso con la samaritana. Io ho un’acqua che, se uno ne beve, non avrà più sete in eterno. Dammi di quell’acqua così io non vengo più ad attingere acqua al pozzo che è profondo, ci vuole fatica a tirare su la corda per quaranta metri di profondità. Chi ha sete venga a me, quasi grida nell’atrio del tempio, parlano dello Spirito.
Questi particolari, per dire come Gesù sia un sensitivo, un percettivo.
Ma poi i suoi sentimenti. E, riferiamoci semplicemente a Betania, la casa dei suoi amici. Gesù è amico. “Lazzaro, il nostro amico, dorme”, e parlava della sua morte. E Marta, “se fossi stato qui, non sarebbe morto”, e dinnanzi alla sua tomba, Gesù freme e piange. E la gente dice: “guarda come gli voleva bene”! I maligni, e come ha risuscitato il Figlio della vedova di Nain, non poteva impedire che lui morisse? Comunque, Gesù, freme e piange. Constatazione: “quanto lo ama”.
Ma Gesù non ama soltanto. Gode di essere amato e a Betania ci va volentieri perchè sa di trovare degli amici. Quel Gesù quaresimale dei predicatori degli esercizi alle monache, non è esistito, per grazia di Dio. Quindi, Gesù che si commuove dinanzi a un funerale, che si commuove dinnanzi a tutti gli storpi, ai ciechi, ai sordi, agli ammalati.
Ecco Gesù.
Ma, dicevo, ai tempi nostri, quanti sono che negano la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo o in un modo implicito, accentuando esclusivamente la sua figura di umanista o di profeta sociale, di liberatore politico, e di uno che ha manifestato, un Dio che sta dietro a Dio, ma non credono nella sua divinità, e quindi nella necessità che Gesù Cristo sia Dio perchè tutti i suoi gesti abbiano davvero un significato di salvezza, che ci garantisce che in lui incontriamo il Padre, che in lui vediamo il Padre, che in lui abbiamo la vita del Padre.