La cresima
è un atto del ministero del vescovo
nella Chiesa con la Chiesa e per la Chiesa
Carissimi, credo che conosciate il motivo per cui questa sera mi trovo in mezzo a voi è la cresima dei vostri bambini e delle vostre bambine. Direte: dopo il concilio il vescovo viene due volte per dare la cresima? Dopo il concilio si fanno cose che si sarebbero dovute fare sempre, quando era possibile. Questa sera mi era possibile venire in mezzo a voi e ho accolto molto volentieri l’invito del vostro parroco.
Perché si dovrebbe venire più di una volta? Perché la cresima, che è un atto così caratteristico del ministero del vescovo, può perdere della sua importanza, del suo valore, soprattutto del suo significato quando non è collocata giustamente nell’ambito della vita della parrocchia. Paradossalmente, cioè dicendo le cose in un modo un po’ esagerato, la cresima non è tanto un atto del ministero del vescovo. La cresima è un atto del ministero del vescovo ma nella Chiesa, con la Chiesa e per la Chiesa. Non è un atto che compie lui, per suo conto, indipendente da tutti.
Quando noi diciamo la parola Chiesa, generalmente, ci confondiamo perché attribuiamo a questa parola un significato che non ha. Noi parliamo della Chiesa ma nella nostra mente non abbiamo nessuna immagine reale della Chiesa e quando la concretizziamo in qualche cosa di reale pensiamo al papa, ai vescovi, ai sacerdoti o all’edificio sacro.
Ma chi è la Chiesa?
Qual è la Chiesa che ha voluto istituire nostro Signore Gesù Cristo?
Qual è la Chiesa per la quale il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto su questa terra?
Tento una risposta. La Chiesa sono tutti i credenti in nostro Signore Gesù Cristo. La Chiesa sono tutti quelli che sono stati battezzati nel nome di nostro Signore Gesù Cristo. Che poi nella Chiesa ci siano il papa, i vescovi, i preti, questo è un altro conto, nel senso che il Papa, il vescovo, i sacerdoti servono per edificare la Chiesa, per costruire la Chiesa cioè, servono perché la gente abbia la fede, perché la gente cresca nella fede, ma da soli non sono la Chiesa. La Chiesa siamo ognuno di noi che siamo battezzati.
S. Agostino che era vescovo diceva: quando io penso che sono battezzato come voi e quindi sono un cristiano come voi né più né meno, allora sento un grande conforto, una grande consolazione perché intorno a me sento tanti fratelli. Quando, invece penso di essere il vostro vescovo e quindi avere la responsabilità della vostra fede e della vostra vita spirituale, allora mi prende un grande timore perché ogni responsabilità che batte alle porte della coscienza di una persona non lascia tranquillo.
Io, come voi, sono cristiano e sono la Chiesa di nostro Signore Gesù Cristo. Io, con voi, sono cristiano e battezzato e sono la Chiesa di nostro Signore Gesù Cristo. Io, in mezzo a voi, esercito il mio ministero che è il ministero della parola, il ministero della celebrazione eucaristica e di tutti i sacramenti, Io, in mezzo a voi, esercito il mio ministero di guida nel senso di indicare la strada per camminare secondo gli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo. Ma questo, ripeto, è un servizio. Quindi, quando noi pensiamo alla Chiesa dobbiamo metterci in mente: io sono la Chiesa, io sono un membro della Chiesa, io sono il popolo di Dio. Avete ormai sentito ripetere tante volte queste espressioni.
La Chiesa – questa sera incominciamo la novena dello Spirito Santo – è il tempio che si edifica nello Spirito Santo. E’ un’espressione della Sacra Scrittura. S. Pietro dice che questo tempio nello Spirito non si edifica con le pietre o con i mattoni, ma con le pietre viventi che siamo noi. Quindi la Chiesa siamo ognuno di noi.
Ma veniamo alla cresima.
Le cose che questa sera dico per la Cresima le potrei dire per la prima Comunione, per il Battesimo, per il Matrimonio. Fra qualche giorno verrò in mezzo a voi. Avrò magari una veste rossa, anzi che nera, una croce che oggi non ho, ma sarò sempre io e compirò il rito della cresima, cioè imporrò le mani sul capo dei vostri bambini e invocherò lo Spirito Santo. Che cosa significa tutto questo?
Tutto questo non lo possiamo esprimere attraverso una esperienza sensibile, personale. Noi tutto questo: il significato dell’imposizione delle mani attraverso le quali lo Spirito Santo discende su quelli sui quali è invocato, lo conosciamo già attraverso la Parola di Dio, Attraverso ciò che Dio ha detto, cioè, quando noi ubbidendo al suo comando facciamo quello che Lui ci ha comandato di fare, egli lo compirà. Soltanto la Parola di Dio ci può dire il significato di questo avvenimento.
Già gli antichi profeti, in particolare Gioele, hanno descritto i tempi in cui sarebbe venuto il Salvatore come il tempo in cui sarebbe stato dato a tutti lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio. Nostro Signore Gesù Cristo al termine della sua vita mortale sulla terra in mezzo a noi e anche dopo la sua resurrezione da morte ha detto ripetutamente, che avrebbe mandato un Altro, quindi nel mondo oltre a nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo, c’è un Altro che ha una missione, c’è un Altro che è Dio come il Padre, che è Dio come Gesù Cristo.
Infatti, quando noi cristiani facciamo il segno del cristiano diciamo: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Sappiamo che il Padre è il principio, il creatore di tutte le cose, sappiamo che il Figlio è Colui che ci ha salvato attraverso la sua morte e la sua resurrezione sappiamo poco che lo Spirito Santo è Colui che viene in noi a compiere, personalmente per ognuno di noi,quello che nostro Signore Gesù Cristo ha fatto per tutti.
Ricordiamo gli apostoli e i discepoli alla scuola di nostro Signore Gesù Cristo.
Nostro Signore Gesù Cristo era un buon maestro, era capace di spiegare e di farsi capire. Gli apostoli erano degli scolari diligenti ma poco capaci di comprendere le novità di Gesù, omunque Gesù Cristo aveva pazienza, li prendeva in disparte e parlava loro con paragoni per farsi capire. Gli apostoli sono stati per circa tre anni alla scuola di nostro Signore Gesù Cristo e hanno capito quasi niente. Gli apostoli sono stati per tre anni con nostro Signore Gesù Cristo, hanno costatato la sua bontà, hanno goduto del suo amore o della sua amicizia, hanno visto i miracoli più strepitosi, alcuni di essi lo hanno visto nella sua gloria sul monte Tabor eppure, quando vengono i giorni della passione che cosa fanno? Uno lo vende, un altro lo rinnega, gli altri scappano e lo lasciano solo perché non lo avevano veramente capito.
Gli apostoli, sono paurosi e arrivano al punto di rinnegare e tradire nostro Signore Gesù Cristo. ma costatano che nostro Signore Gesù Cristo non è semplicemente un uomo, costatano che Gesù Cristo è veramente risorto come aveva detto perché lo possono toccare con le loro mani, costatano che Egli è veramente il Figlio di Dio come aveva detto di essere, ubbidiscono a quello che aveva detto e si raccolgono nel cenacolo ad attendere Colui che aveva promesso.
Ricordate il racconto degli atti degli apostoli dove si descrive la pentecoste? Mentre gli apostoli sono raccolti nel cenacolo discende lo Spirito Santo. Che cosa capita immediatamente dopo la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli? Capita tutto quello che non è capitato nella loro persona e nella loro vita durante i tre anni che sono stati con nostro Signore Gesù Cristo, capita che, si aprono i loro occhi e la loro intelligenza alla comprensione di tutto il mistero di nostro Signore Gesù Cristo di tutta la realtà di nostro Signore Gesù Cristo, di tutto l’insegnamento di nostro Signore Gesù Cristo e di tutto quello che vuole fare nostro Signore Gesù Cristo.
Per di più questi uomini che hanno rinnegato nostro Signore Gesù Cristo e sono fuggiti durante la sua passione, adesso hanno il coraggio di affrontare i sommi sacerdoti, il sinedrio, la folla; adesso escono a predicare nostro Signore Gesù Cristo e non in un modo qualsiasi, ma in un modo efficace, pieno di una grazia straordinaria. Intanto sono intesi in tutte le lingue di coloro che erano presenti in quei giorni a Gerusalemme! Inoltre, la parola di questi uomini non è soltanto capita ma produce in chi la ascolta una trasformazione e subito credono a nostro Signore Gesù Cristo e subito chiedono di essere battezzati nel nome di nostro Signore Gesù Cristo.
Ho detto questo perché voi capiate che lo Spirito Santo nella vita cristiana ha il compito di fare per ognuno di noi personalmente ;ciò che è venuto a fare nostro Signore Gesù Cristo per tutti.
Gli apostoli non capivano? Viene lo Spirito Santo e capiscono. Gli apostoli sono deboli paurosi, timidi? Viene lo Spirito Santo e sono forti, coraggiosi e si lanciano a conquistare tutto il mondo a nostro Signore Gesù Cristo. Gli apostoli non partono armati di potenza umana. No. Partono come uomini, come poveri pescatori senza cultura e raggiungono tutte le parti del mondo conosciuto in quei tempi e predicano nostro Signore Gesù Cristo e le comunità che credono a nostro Signore Gesù Cristo si moltiplicano a vista d’occhio.
Ecco, lo Spirito Santo che gli apostoli hanno ricevuto il giorno di pentecoste, è lo stesso Spirito che noi abbiamo ricevuto il giorno del Battesimo e che ci é stato confermato il giorno della Cresima. Questo fatto ci deve fare pensare.
Il giorno del Battesimo noi siamo nati dal segno dell’acqua e dalla forza dello Spirito Santo. Il giorno della Cresima ci è stato confermato il dono della presenza dello Spirito Santo, per fare nelle nostre persone quello che ha fatto negli apostoli: per aprire la nostra mente a capire nostro Signore Gesù Cristo, per aprire il nostro cuore a sentire con gli stessi sentimenti di nostro Signore Gesù Cristo, per sostenere la nostra volontà di seguire nostro Signore Gesù Cristo, per avere la forza e il coraggio di seguire nostro Signore Gesù Cristo Questo è il significato della cresima, questo è il dono permanente, confermato, della presenza e dell’azione dello Spirito Santo in ciascheduno di noi.
Questo avverrà nei vostri piccoli. Ma io questa sera sono qui per voi adulti e per dirvi che chi cresima questi bambini non sono soltanto io ma siamo tutti noi insieme, perché lo Spirito Santo agisce “di dentro” in ognuno di noi con la sua presenza e la sua grazia, ma vuole la Chiesa che è il tempio dello Spirito Santo, il segno visibile che rende visibile la sua azione.
Chi deve rendere visibile l’azione dello Spirito Santo? Chi deve dare testimonianza della presenza dello Spirito Santo? Chi deve fornire la voce e il gesto allo Spirito Santo per dare l’indicazione della vita cristiana, di cui hanno bisogno questi piccoli per di diventare perfetti cristiani, per essere cristiani adulti? Il vescovo soltanto? No. Il vescovo verrà quel giorno, si intratterrà un’ora per la celebrazione del rito della santa Cresima e poi se ne andrà. Chi rimane in parrocchia è il parroco e va bene, ma chi rimane accanto a loro, tutti i giorni in un modo del tutto particolare, sono i genitori, i padrini le madrine, i nonni, gli zii, i fratelli, le sorelle.
Siete voi, è la comunità parrocchiale che vive accanto a questi bambini, a questi ragazzi e ragazze che riceveranno la cresima. La cresima la devono vedere in voi. La presenza dello Spirito Santo e la sua azione la devono vedere in voi. Guardate che questa è una legge della vita cristiana. Mentre Dio opera interiormente, vuole servirsi di segni concreti di indicazioni umane che facciano vedere quello che egli fa dentro di noi. Cerco di spiegarmi. Intanto sappiamo che Dio in quanto Dio è in cielo e in terra e in ogni luogo, ma Egli ha voluto manifestare la sua presenza in mezzo a noi. Se nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, fosse venuto in terra solo come Dio, non avrebbe potuto farsi toccare con mano, non avrebbe potuto dire che era per noi.
Ha voluto farcelo sperimentare in un modo sensibile perché noi non siamo soltanto anima, noi non siamo soltanto uno spirito ma abbiamo anche un corpo, abbiamo anche gli occhi, le orecchie, i sensi. Allora Iddio, che ha voluto adeguarsi alla nostra natura, ha mandato il suo Figliolo su questa terra a compiere la nostra salvezza ma ha voluto che si facesse uomo come noi perché lo potessimo vedere, ascoltare, toccare.
Adesso Gesù è salito al cielo. Che cosa ha lasciato di visibile su questa terra che indichi la presenza di Dio, che dica ciò che Dio vuole da noi e ciò che Dio fa per noi? Ha lasciato la Chiesa. Non c’è atro. Ecco il concetto di Chiesa. Noi siamo la Chiesa. Noi, allora, siamo lo strumento attraverso il quale lo Spirito Santo si rende visibile, manifesta la sua azione, fa vedere chi sono i veri cristiani.
C’è da fare un esame di coscienza.
I papà e le mamme che mi presentano il figlio perché io lo cresimi, sono veramente disposti a vivere la loro vita da cresimati, cioè da persone nelle quali è presente lo Spirito Santo, perché i figli abbiano a credere in nostro Signore Gesù Cristo?
I papà e le mamme che mi presentano i loro bambini perché io li cresimi sono veramente disposti a ubbidire allo Spirito di Dio che si fa sentire nella loro coscienza per vivere secondo gli insegnamenti di nostro Signore Gesù Cristo, per vivere secondo i comandamenti di nostro Signore Gesù Cristo, per vivere secondo la morale cristiana?
Sanno che si pongono accanto a questi loro figli, a questi loro figliocci, come l’espressione visibile della presenza e dell’azione dello Spirito di Dio? Ci pensano?
Pensate ad un padre che non va in Chiesa, che dice”oh!?” al Signore, al Paradiso, alla Chiesa, che dice che la comunione, la cresima sono cose da bambini, cose che bisogna fare, che fanno tutti perciò vuole che il suo bambino sia cresimato. E’ un sentimento buono che io rispetto, sarebbe peggio se non lo volesse, però pensate al contrasto che si crea tra gli adulti cresimati e i piccoli che devono diventare cristiani adulti.
Così si dice di un padrino e di una madrina, persone che dimostrano giorno per giorno di apprezzare di più i valori della terra che i valori dello spirito. Io non dico che, non si debbano apprezzare i valori della terra. La casa, il vestito e il benessere sono più che legittimi per tutte le persone ma non si devono sacrificare la coscienza, il sentimento umano, le persone, la vita, per il pane, per la casa, per il vestito, per il benessere. Qualcuno potrebbe dire: noi non siamo come gli uccelli che vivono a spese nostre. Lo so e anche nostro Signore Gesù Cristo lo sa, però Lui dice che il Padre che sta nei cieli pensa anche agli uccelli dell’aria e potete immaginare se non pensa a noi. Iddio non pensa a noi quando noi non pensiamo a Lui.
Un cresimato che costata che per le persone adulte i valori religiosi sono meno importanti che qualsiasi altro valore, può dare importanza alla sua cresima? A che cosa si riduce la cresima per questi? Si riduce al vestito nuovo, al regalo, al ricevimento, al rinfresco. Fate pure tutto questo nella grazia del signore, ma fate in modo che queste cose non abbiano più valore della cresima, altrimenti -mi esprimo con una frase un po’ volgare – passata la festa gabbato il santo- e in questo caso, il santo è lo Spirito Santo.
Noi in questi tempi siamo turbati da quello che avviene nel mondo. Siamo turbati per esempio da quello che abbiamo saputo questa mattina. Una ragazza di tredici anni …. è passione, interesse o altro? Sono cose che capitano in mezzo ai cristiani. Facciamo adesso un esame di coscienza molto semplice e umile. Che cristiani siamo? Che importanza diamo ai valori dello spirito, della religione, della fede, nella nostra vita quotidiana? Fino a che punto la fede diventa davvero la guida della nostra esistenza? Fino a che punto la grazia dello Spirito Santo può operare in noi per renderci forti, generosi nel senso di seguire sempre la coscienza, nel senso di non compromettersi mai nella nostra coscienza in nessuna circostanza della nostra esistenza? Altrimenti, succede che il nostro cristianesimo diventa un insieme di parole e non è un fatto e, se è un insieme di parole non conta più niente.
Come siamo facili a lamentarci di questi giovani! Si dice, non ascoltano, non danno più retta, fanno quello che vogliono, eccetera, una volta c’era la cinghia a far rigare diritto. Non mi pare che quello sia il metodo giusto. Dobbiamo essere noi le colonne forti, valide, autentiche che sostengono la vita di questi che crescono; dobbiamo essere noi a far coincidere le nostre azioni con le nostre parole. Non sono le raccomandazioni che valgono. E’ il nostro comportamento che vale. Se i giovani guardano la condotta degli adulti, cosa devono imparare dagli adulti?
Ho già abusato tanto della vostra presenza e della vostra attenzione. Vi dico sinceramente: vi sono grato. Cercate di capire se non quello che vi ho detto almeno il motivo per cui sono venuto in mezzo a voi. Non vi dico di non chiedere la cresima per i vostri figlioli però, pensate quale responsabilità vi prendete, pensate come questa sia una grazia di Dio per rientrare in voi stessi e ritornare alla fede autentica di nostro Signore Gesù Cristo, con la sua grazia.
Lo Spirito Santo che abbiamo invocato insieme ci illumini. La Madonna che abbiamo pregato insieme, ci sostenga e ci conforti per essere fedeli alle nostre responsabilità.
OM 402 Bonizzo 71 – Bonizzo, 21-5-71- ore 20,30