Mantova San Clemente 23 novembre 1969 festa della congregazione religiosa
Carissimi, avete udito la parola di Dio con cui la chiesa ci fa terminare l’anno liturgico. Specialmente il brano evangelico pieno di figure profetiche e di affermazioni solenni e nello stesso tempo molto enigmatiche e difficili da spiegare e da intendere. Gesù Cristo termina il suo discorso dicendo: non passerà questa generazione prima che tutto si compia.
L’avvenimento della fine delle cose e del principio della nuova creazione coincide con il ritorno di nostro ignore Gesù Cristo. Avrà il suo momento finale nascosto nel pensiero di Dio e nella decisione di Dio, ma ha il suo compiersi giorno dopo giorno in ognuno di noi, in ogni istante della nostra esistenza. Gli apostoli avevano interrogato Gesù per sapere quando sarebbero avvenute le cose che aveva predetto ed egli non ha soddisfatto la loro curiosità.
La nostra, come quella degli apostoli, per sapere le cose della fine del mondo, non é che una curiosità. Quello che invece, importa, é vivere giorno per giorno l’avvenimento del nostro fine, l’avvenimento attraverso cui si compie la trasformazione, che ci porta ad incontrare in un modo definitivo, non più nel mistero ma nella luce, Gesù Cristo nostro salvatore.
Per questo la chiesa si preoccupa di raccomandare ai suoi fedeli, ai suoi figlioli, di vivere giorno per giorno nell’attesa di nostro Signore Gesù Cristo, o meglio,nella persuasione di incontrare giorno per giorno Gesù Cristo che ci viene incontro e sta con noi per salvarci. San Paolo nella lettera ai Colossesi ringrazia Dio per la fede di quella comunità, per il bene che si vogliono tra loro e per la speranza che hanno in nostro ignore Gesù Cristo: speranza che é certezza, che é sicurezza di tutto l’avvenimento storico e salvifico e misterioso di nostro Signore Gesù Cristo che ci viene incontro per preparare l’incontro finale.
San Paolo a questi fedeli, nella chiesa, a noi dice: fratelli non cessiamo di pregare per voi e di chiedere che comprendiate pienamente la volontà di Dio con sapienza ed intelligenza spirituale; che vi comportiate in maniera degna di Dio, di quel Dio che ci trasse dal potere delle tenebre e ci trasferì nel regno del Figlio del suo amore, nel quale abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e la remissione dei peccati.
La chiesa ci impegna a comprendere, con ogni sapienza e intelligenza illuminata dalla fede spirituale, il piano di Dio, ciò che Dio fa per noi perché possiamo essere liberati dal peccato ed essere trasferiti nel regno del Figlio del suo amore, e cioè nel regno di nostro Signore Gesù Cristo, – prima di tutto – perché siamo liberati dal peccato. Ecco, la preoccupazione non è quella di quando e come finirà il mondo.
Disponiamoci, giorno per giorno a capire il disegno di Dio che é operante nel mondo per liberarci dal peccato. Il peccato é la condizione di ignoranza in cui noi viviamo: ignoranza cosciente, ignoranza volontaria, ignoranza che accompagna tutti i giorni della nostra vita. La nostra ignoranza é ignoranza di Dio: mancanza della conoscenza del mistero di Dio,mancanza della conoscenza di ciò che Dio ha fatto.
Oggi c’interessiamo a molte cose e giustamente. Oggi c’interessiamo a molti avvenimenti ed é normale. C’interessiamo a ciò che ci circonda e Dio ci ha dato l’intelligenza per scoprire le cose che ci circondano. Poi avviene che ad ogni scoperta ci troviamo davanti ad una zona di ombra, ad una zona di mistero, ad una zona di cose sconosciute ancora più grandi di quelle appena scoperte.
Non é per la via della scienza, non é per la via del sapere umano che noi arriviamo a diradare le tenebre intorno a noi, a ridurre il peccato intorno a noi. Ciò che ci manca, per toglierci da questo buio in cui camminiamo e dal buio dell’insipienza, é soltanto la fede. E’ la fede che c’illumina sul senso dell’esistenza, sul fine della nostra vita. E’ soltanto Dio che ci viene incontro per essere il nostro salvatore, la nostra vita, la luce della vita.
E noi quale interessamento abbiamo, quale importanza diamo, quale impegno mettiamo per la conoscenza di ciò che Dio fa per noi per toglierci dalla nostra ignoranza e trasferirci nel regno della luce, cioè nel regno della chiarezza, della sicurezza, della certezza che ci viene dalla Parola della sapienza infinita, della bontà infinita, della fedeltà infinita nei nostri confronti?
Ecco lo sforzo che noi dobbiamo fare giorno per giorno: sottrarci dalla nostra ignoranza con la conoscenza di Dio, con la conoscenza della sua volontà sopra di noi e lasciarci purificare da tutte le conseguenze della nostra ignoranza perché, proprio a causa della nostra ignoranza -scusate se insisto- noi facciamo scelte sbagliate nella vita, noi diamo forma a dei sistemi e a delle forme di costume, noi prendiamo gli atteggiamenti che sono la conseguenza della nostra ignoranza del piano di Dio, della sua volontà, della luce con la quale egli vuole illuminare l’esistenza degli uomini. Poi vediamo ne scontiamo le conseguenze.
Abbiamo bisogno di essere liberati dal peccato da nostro Signore Gesù Cristo, il quale ci libera con il suo sacrificio, col suo amore, e ci mette sulla strada buona su cui debbono camminare gli uomini. La strada buona è quella seguita da lui: “se qualcuno vuole venire dietro di me prenda la sua croce e rinneghi se stesso”. Questa è la strada proposta da nostro Signore Gesù Cristo per camminare verso la luce,verso la liberazione dal peccato: nella partecipazione al suo sacrificio.
Miei cari, noi veniamo a Messa, noi celebriamo la Messa, noi vi partecipiamo per grazia di Dio sempre più coscientemente. Ma, che cos’è la Messa? E’ Gesù Cristo che si pone in mezzo a noi come un compagno di vita, é Gesù Cristo che si mette dinnanzi a noi perché possiamo seguire i suoi passi che ci portano verso il Padre, che ci fa camminare sulla strada giusta verso la salvezza.
La Messa non é un rito.
La Messa non é un insieme di atti che si compiono in chiesa.
La Messaé qualche cosa che è già compiuta nella persona di nostro Signore Gesù Cristo.
La Messa é qualche cosa che si deve compiere nella nostra persona.
La Messa é qualche cosa che noi dobbiamo celebrare in tutti gli istanti della nostra esistenza.
In questo modo noi entriamo nel regno dell’amore di Dio, nel regno del Figlio di Dio, nel regno di nostro Signore Gesù Cristo, perché lui così é entrato nel regno del Padre: accettando la croce e la morte come prova estrema d’amore verso il Padre e verso i fratelli. Noi dobbiamo seguire nostro Signore Gesù Cristo, passo per passo, momento per momento, rinnegando noi stessi e prendendo la nostra croce.
Saremo come i viandanti di Emmaus che camminavano con lui senza saperlo. Noi non vediamo con gli occhi Gesù che cammina dinanzi a noi, ma verrà un giorno quello predetto da nostro Signore Gesù Cristo, quello che sta nella volontà del Padre e che solo lui conosce nel quale i nostri occhi si apriranno e ci incontreremo con lui e saremo salvi e non avremo più paura e il male non ci sfiorerà più.
Entreremo nella vita, nella pienezza della vita, nella pienezza della gloria di nostro Signore Gesù Cristo, nella pienezza dello splendore dell’esistenza di Dio dove tutte le aspirazioni che il nostro creatore ha posto nella nostra persona avranno il compimento non soltanto in una certa misura, ma avranno il compimento del cento per uno.
OM 259 San Clemente 69 – 23-11-69 ore 19