La parola del Vescovo
La Domenica di Settuagesima 6 Febbraio c. a, ho dato inizio alla visita pastorale con la solenne apertura che si è svolta, secondo il rito, nella nostra Cattedrale alla presenza del capitolo, del Collegio dei Parroci Urbani, del Clero cittadino, delle Venerabili Confraternite e delle Associazioni di Azione Cattolica.
Nella medesima circostanza ho nominato i Convisitatori nelle persone del Rev..mo Can. D. Michele Lorusso per la parte liturgica ed artistica, il Rev.mo Can. Teol. D. Francesco Pipoli per gli Archivi e l’Abbate D. Orazio Piangevino per il patrimonio immobiliare e relativa amministrazione.
E’ mia intenzione di domandare quasi esclusivamente ai Convisitatori la visita “ai luoghi” ed “alle cose”, per attendere meglio “alle persone”.
Come già ho lasciato intravedere nella mia precedente vorrei arrivare a vedere le cose nella loro abituale realtà e perciò ho richiesto gli orari delle funzioni e delle adunanze per poter intervenire senza che vi sia bisogno di preavviso: mi preme però chiarire che questo lo faccio non per “sorprendere”, ma per vedere le cose come sono e per non costringere all’inutile fatica dei cosiddetti preparativi.
Le adunanze che intendo promuovere in ogni Parrocchia per la costituzione e il funzionamento della “Confraternita della Dottrina Cristiana” si stabiliranno d’intesa con i Parroci. Le medesime si ripeteranno nel corso della S. Visita allo scopo di imprimere un ritmo di vera efficienza al movimento Catechistico.
A proposito di Catechismo ricordo a tutti che dal 21 al 27 corr. avremo fra noi il Rev.mo D. Alessi del Centro Catechistico Salesiano; sono sicuro che tutti vorranno approfittare della competenza ed esperienza che lo zelante Salesiano mette a nostra disposizione per aiutare a risolvere il più grave problema del nostro ministero pastorale.
Per il resto raccomando a tutti i miei cari Confratelli nel Sacerdozio il massimo spirito di comprensione e di collaborazione a quanto il Vescovo si sforza di compiere per il bene delle anime a noi affidate.
E’ nella natura delle cose che se noi intensificheremo la nostra vita interiore, se approfondiremo lo studio dei nostri problemi, se ordineremo ed organizzeremo la nostra attività, assisteremo anche al fiorire di quella vita di cui siamo depositari.
Per questo invito tatti i miei Sacerdoti, in occasione della Visita Pastorale a rileggere e meditare i Cann. 124-144 “De obbligationibus Clericorum ” e raccomando una maggiore fedeltà e preparazione al Ritiro mensile, alla soluzione dei Casi morali. Sarebbe mio desiderio che aumentasse il numero di quelli, che partecipano tutti gli anni agli Esercizi Spirituali; voglio sperare che la buona volontà di ciascuno mi dispenserà dallo stabilire prescrizioni tassative. Raccomando pure con particolare insistenza lo studio delle materie sacre e dei problemi dell’apostolato: sono ancora in attesa del nominativo di coloro che gradissero l’abbonamento ad una rivista ecclesiastica.
Insisto ancora sulla necessità di organizzare il nostro lavoro suscitando e sfruttando la collaborazione dei laici.
Per la mole di lavoro da compiere I siamo pochi: non possiamo prenderci il lusso di sprecare il tempo correndo in cento direzioni. Occorre studiare un piano di lavoro, scegliere tra i tanti volenterosi, che per grazia di Dio sono disposti a mettersi a nostra disposizione, prepararli convenientemente ai loro compiti e saperli guidare.
La cosa mi pare di così grave importanza che mi permetto di dilungarmi parlando di un esperimento in atto a Polignano. Tre soli Sacerdoti, pienamente efficienti, per oltre 13.000 abitanti sono pochi; se poi si pongono di fronte a circa un migliaio di soli alunni delle elementari per far loro il Catechismo come possono reggere?
Allora si è studiato un piano di lavoro: sotto la direzione del Parroco, i due Cooperatori hanno curato il censimento l’uno dei bambini, I’altro delle bambine. Con la collaborazione specialmente delle Donne di A.C. si sono scovati oltre trenta locali situati nei diversi rioni del paese (sale capitolari, sagrestie, aule di Asili privati, magazzini, ecc.) e si sono arredati del minimo indispensabile; I’Unione Donne e la G. F. hanno messo a disposizione gli elementi più adatti e si è ricavato un’équipe di quasi cento persone tra catechiste, assistenti, zelatrici, cosicché ogni classe ha una catechista e una assistente ed e collegata con le famiglie per mezzo di una zelatrice, tutto il lavoro è assistito dal Sacerdote e fa capo alle segretarie. Nelle aule si avvicendano le classi maschili e femminili in orari successivi.
Le famiglie furono invitate a mandare i piccoli al Catechismo, illustrando la gravità del problema a tutte le Messe di due Domeniche successive: i bambini furono invitati direttamente dai Sacerdoti che entrarono e tuttora entrano in tutte le classi delle Scuole Elementari per le 20 lezioni di Religione.
Nelle prime cinque domeniche si è registrata una frequenza superiore al 70 % della popolazione scolastica.
E’ chiaro che non si dovrà desistere dallo sforzo di migliorare gli ambienti, le attrezzature e soprattutto il personale da un punto di vista didattico; ma questo è un lavoro a cui potranno o arrivare il Parroco e i due Cooperatori, i quali, a volersi esprimere in cifre, possono economizzare i nove decimi delle loro energie, per spenderle altrove.
I risultati indubbiamente soddisfacenti ottenuti a Polignano mi inducono a intraprendere lo stesso lavoro per tutte le Parrocchie.
Difficoltà ne esistono, e tutti le conosciamo; tuttavia io ho la certezza che se tutti daranno cordialmente la loro collaborazione, esse saranno superate.
La grazia del Signore è con noi.
Su di noi è la benedizione della Madonna.
Carlo Ferrari, Vescovo
Stampa: Febbraio 1955 -Rivista diocesana.
ST 124 Febbraio 1955