ST 216 Diario 66 per i famigliari [1]
13.30 del 9-9-66
Sono stato a riposo dalle 13 fino a questo momento, mi sono detto l’Ufficio, ho sorbito un caffè turco e ora sono sul ponte della nave che fila su un mare azzurro e liscio in vista della costa della Grecia (?).
Stamattina sveglia alle sei e alle 6.30 ho partecipato alla concelebrazione presieduta da Motolese; io ho detto alcuni pensieri che dovevano intonare la giornata e il corso; si é svolto tutto bene: forse é la prima volta nella storia che 55 sacerdoti offrono il Sacrificio navigando verso il mondo da cui salparono gli Apostoli.
La mattinata splendida e calda l’abbiamo dedicata alla visita alla città e ai dintorni. La città é ricca di ricordi storici più che i monumenti; il paesaggio é incantevole, ci sono degli angoli da fiaba; domina il verde degli ulivi e dei cipressi. Ha molto colpito un’isoletta poco distante da quella di Ulisse che pare posata sulle acque della baia, costituita da un edificio monastico femminile tutto bianco nella luce di un’atmosfera trasparente.
Nonostante la notte quasi insonne, pur essendo sistemato in una buona cabina, la stanchezza non é eccessiva.
Ieri sera a Brindisi, verso le 20.30 c’é stata una partenza ufficiale. E’ venuto con l’Arcivescovo di Brindisi, Mons. Nicodemo espressamente da Bari: i soliti discorsi di occasione con qualche passo significativo. Alle 20.30 si levano le ancore ed entriamo al largo con un mare piuttosto
mosso, che a mano a mano si calma, come é calmo e azzurro adesso.
10-9-66 ore 9.25.
Ci avviciniamo al Pireo.
Ancora una toccante concelebrazione. Ho detto che il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo si propongono la Chiesa: conoscere entrare far entrare nel piano di Dio.
La nostra nave porta dei crociati che corrispondono molto di più alle intenzioni di Dio di quanto non lo facessero quelli antichi.
Ieri la giornata si é conclusa con la prima relazione del P.Galvata (?) sulla costituzione “Dei Verbum” (?): ne ha rilevato i criteri ispiratori.
Dopo, un’ora ricreativa improvvisata.
A compieta ho letto il cap. 1° degli Efesini con richiamo alla grandiosità del Piano di Dio.
A mezzanotte sosta a Patrasso come già si era sostato a Samo e a Cefalonia. Come sono isolate queste isole e queste penisole!
Alle 5.30 s’imbocca il canale di Corinto. Alle sei mi alzo (ho dormito bene cinque ore) e mi porto sul ponte per fotografare.
Lo sbarco al Pireo é avvenuto verso le 9.30. Ci attendono i pullman per la gita turistica che si riduce poi a trascorrere due ore sull’Acropoli. In compagnia di don Ratti ho fissato vari aspetti dei solenni monumenti con foto e riprese anche se la luce non era la più adatta.
Verso le 14 riprende la navigazione per Rodi: il mare é calmo. Si riposa e io mi sono anche addormentato, anche se per sbaglio ho fatto suonare la sveglia alle 16 anziché alle 17.
Seconda relazione e mia risposta ad una domanda di don Ruppi sull’aspetto, pastorale delle cose esposte.
Sono le 20,18, abbiamo terminato la cena, il mare si é fatto mosso e spira vento. Speriamo di dormire.
11.9.66 ore 9,25.
Si sta armeggiando per trovare un posto per tenere una comunicazione e finalmente si dà il via. Mi sento abbastanza riposato.
Ancora la Concelebrazione con Omelia: il movimento trinitario secondo la Bibbia.
Intanto la nave scivola tra il dedalo delle isole dell’Egeo.
Alla fine della comunicazione sulla Parrocchia ho sottolineato la teologia della vita comunitaria che deriva dalla vita trinitaria, attraverso la comunione di carità dei Vescovi e dei Sacerdoti.
10.15
Rodi ci viene incontro. L’incontro é stato veramente fugace, di più é giorno festivo, quindi manca la vivacità del bazar e quindi di acquistare souvenir; ma questo sarebbe poco se la visita non si fosse limitata ad una visione a volo d’uccello in pullmans. E’ rimasto in tutti, il rammarico di aver navigato per 24 ore (e altrettanto ci vorrà per il ritorno) e di non aver potuto visitare un’isola e una città che si presenta così entusiasmanti.
La navigazione é buona e s’intravede la costa turca; riesco a riposare.
Alle 17 breve presentazione dell’Ecclesiae sanctae da parte di Motolese e presentazione di P. Galvata (?) sulla libertà religiosa.
Alle 18 sosta davanti al porto di Cos: una bella spianata verde con spiaggia e edifici che a distanza appaiono notevoli e fanno un bel contrasto col paesaggio verdeggiante in piano e brullo sulle immediate alture. Del tramonto sul profilo di un’isola che ci sta davanti.
12-9-66- ore 9,5
Stanotte la nave ha ballato come non mai, ciò nonostante non ne ho sofferto, anche se non ho dormito.
Ieri dopo cena mi sono intrattenuto con don Ratti. Gli costa molto andare a Taranto e lo capisco: sta faticando per trovare un equilibrio tra le sue esigenze interiori e gli impegni esterni, ma sono certo che lo troverà.
Tra poco lasceremo la nave e ci trasferiremo in albergo.
13-9-66-
Siamo in albergo di lusso ma “stagionato” comunque ho una buona camera con aria condizionata e difesa dai rumori. Il trattamento lascia a desiderare.
Alle 17 un incontro memorabile. Nel salone della cattedrale cattolica incontro con l’Arcivescovo cattolico mons. Printeris e con l’Arcivescovo di Volos S.S. Damaskinos. Parole di saluto di Motolese, di Printteris, lettura di messaggi di don Ruppi e mio. Ha quindi parlato Damaskinos rivelandosi uomo i coraggiosa apertura. Ha lasciato in tutti un’impressione profonda. Alla sera ci ha offerto una cena in una taverna sul mare ad est di Atene: cibi locali che grazie alla magrezza…. non mi hanno guastato la notte, come invece é toccato a Motolese.
Clima di grande cordialità con confidenze inaspettate da parte dei due prelati greci.
14-9-66.
Concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo e breve omelia.
Ieri sera la concelebrazione é avvenuta tra di noi ed io ho parlato della Madonna in relazione con le Divine Persone, con la storia della salvezza e sue disposizioni espresse nel Magnificat: meraviglia, umiltà e fede.
Poi siamo partiti per la gita nell’Argolide (?). Abbiamo avuto una guida veramente all’altezza dei luoghi che abbiamo visitato. Quanti miti, quanta storia, quanta arte, quanta civiltà!
Veramente la nostra formazione e la nostra mentalità é estremamente chiusa e costretta. Quanti punti di vista, quanti modi di vedere, sentire, esprimersi che sono validi e li giudichiamo erronei perché non entrano nelle nostra categoria. Quanta distanza dal modo di vedere delle persone anziane e delle giovani. Il domani é dei giovani: quanto é indispensabile tenere conto dei loro giudizi!
Nonostante i circa 400 chilometri del giro in pullman, il caldo, i movimenti, non sono stanco come si poteva prevedere.
E’ consolante la constatazione delle serietà e dell’impegno di questi sacerdoti. Hanno preso le cose sul serio, si sono sempre comportati con dignità, hanno fraternizzato.
Alle 19.30 eravamo di ritorno. La guida ci porta ai soliti magazzini per gli acquisti.
14-9-66- ore 18.
P. Galvata (?) sta parlando della sacramentalità della Chiesa.
Abbiamo passato da poco il canale e il golfo di Corinto. Ci siamo imbarcati in una caotica confusione verso le 12. Abbiamo lasciato l’albergo verso le 11, ma la nave non si muove se non verso le 13,30. Finiamo il pranzo (per modo di dire) verso le 15.
Alle sette abbiamo concelebrato per l’ultima volta ad Atene. Io ho detto qualche pensiero sulla S.Croce: “Tutto attirerò a me stesso” – lo sguardo del Padre, la presenza dello Spirito ormai meritato e la sua azione che ci unisce tra di noi ormai incominciata con la risurrezione. Partecipare alla Croce ostie del nostro sacerdozio.
alle 8,30 con la ” Margherita” siamo usciti, Motolese ed io, per visitare negozi di oreficeria.
Verso le 17 usciamo dal canale di Corinto dopo aver tentato invano di dormire.
P.Caliota (?) parla della sacramentalità della Chiesa.
Cena alle 18,30 che ripara al pranzo.
Ci intratteniamo sul ponte della nave e tutti quelli che avvicino c’é soddisfazione per il contenuto della “crociera”. Io incoraggio tutti ad uscire”.
Alle 22 sosta a Patrasso per il solito rifornimento di acqua. Assalto ai gelati.
Mi ritiro in cabina ad attendere Morfeo.
15-9-66- ore 11.
Levata alle 6,30. Concelebrazione. Verso le nove siamo in vista di Corfù. Breve sosta, ultimo assalto alle bancherelle…Risaliti a bordo tengo la meditazione sulla “sacramentalità della Chiesa: ho cercato di far cadere dei muri e di aprire ai grandi temi del Concilio.
Don Vicari (?) fa una comunicazione sull’A.C.
Alle 11 P.Galvata (?) incomincia l’ultima lezione del padre gesuita sull'”Ecumenismo” Per me é la lezione migliore.
Segue il pranzo e il tentativo di riposare ma é tutto invano; ho recitato l’Ufficio e poi ho fatto le valigie..
Alle 16,30 ci raccogliamo per la conclusione.
D.De Tommaso (Conversano) prospetta la riforma del codice. Ne vengono fuori proposte che rispecchiano una mentalità molto lontana dallo spirito del Concilio.
Un padre cappuccino legge una comunicazione sulla santità: buona.
Don Ruppi accenna ad una statistica del clero pugliese e ringrazia per l’iniziativa della Crociera.
Motolese conclude sottolineando i temi e le meditazioni del corso: Chiesa, qualificazione, dinamismo..
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Stampa: Via Verità e Vita EP- “Le altre chiese e comunità cristiane” 1967
ST 216 Diario 66 per i famigliari [1]