OM
216 Patriarca 66 Intervento
del Patriarca di Volos: Damskinos , nell'incontro ecumenico avvenuto nel
salone delle opere di apostolato annesso
all'arcivescovado cattolico di Atene. Metropolita di Volos S.E. DamaskinosAtene,
12 settembre 1966- Non
conosco perfettamente la lingua italiana ma sono obbligato parlare
eccellenze reverendissime, cari fratelli tutti in Cristo in italiano
perché mi pare che siamo tutti d'accordo che adesso non parla la lingua
ma parla il cuore. Ora
quando parla il Cuore tutti possiamo capire, specialmente i vostri
Vescovi venerabili e nostri fratelli e amici in Cristo, voi tutti
sacerdoti anche fratelli in nostro Signore e nella grande Chiesa
cattolica. Devo
dire i miei ringraziamenti a tutti quelli che lavorano adesso e pensano
come pensano nella città del Vaticano con Capo sacro e grande: Papa
Paolo VI e suoi collaboratori Cardinali, Arcivescovi e Vescovi. Tra
loro ci sono alcuni grandi venerabili amici come per esempio S.E. Il
Cardinal Bea, S.E. il Cardinale di Monaco, S. E. il Card. Schuster che
è morto, S.E. Rev.ma il Card. Borgosini Duca, Nunzio apostolico presso
il Quirinale, il Vescovo di Crema Carlo Manziana, -fra Milano e Napoli-
è questo un caro amico non solo mio perché eravamo insieme con
Carlo Manziana e tanti altri Vescovi anche cattolici ,per es . Il
Francese....Mons. Tisse (?) e questo gesuita rev.mo Padre Mons . Ritiè
(?) che era una volta predicatore a Notre Dame de Paris. Si, con Carlo
Manziana eravamo sempre insieme a Dachau (campo di concentramento).
Allora come avete sentito abbiamo così condiviso fra i vostri Vescovi e
Sacerdoti in generale e la mia persona, ma adesso tutte le volte che ho
visitato l'Italia come il clima d'Italia è di Grecia, la psicologia del
popolo italiano è del popolo greco, il cuore, tutta l'anima è quasi lo
stesso intanto in questo momento vedo e mi sento veramente di Dio, un
mistero perché veramente i misteri (?) sono sette: la vostra grande
antichissima Chiesa e gloriosa è la nostra stessa Chiesa ma il Santo
Spirito come hanno parlato i carissimi, veneratissimi confratelli e
Vescovi , anche i Tre, Santo Spirito parla sempre, parla nel cuore e dà
i doni e fa questi miracoli. Adesso dunque questo miracolo che è. Non
bisogna come ha detto il monsignore di monopoli, che i teologi devono
lavorare sempre e parlare e scrivere: questo è il loro lavoro , ma noi
pastori ,vescovi e Sacerdoti non abbiamo bisogno di parlare sempre ma
fare questi incontri. Posso
dire adesso in questo momento: qui in questa piccola sala mi pare che è
presente tutto il popolo italiano e tutto il popolo greco specialmente
tutti i Vescovi che hanno la responsabilità che sanno bene in che
grandissime condizioni che vive tutto il mondo la nostra Chiesa, Chiesa
di Cristo, la nostra religione, la religione del nostro Signore Gesù
Crocifisso non è chiesa dell'odio, non è Chiesa solamente dei tempi
passati; è la chiesa dell'amore. Spirito santo, Spirito dell'Amore che
viene dal prossimo. Dopo
domani abbiamo la grande festa della santa Croce: è anche un segno che
viene dal cielo e come due mani grandissime, le mani di nostro Signore
che abbracciano tutto il mondo e dicono ai capi di tutte le chiese:
"lavorate e parlate solamente secondo le regole dell'amore,
dell'amore di Dio." E
per questo ho un grande rispetto è la mia memoria sacra conserverà
sempre durante tutta la mia vita per una grandissima personalità; è
l'anima sacra di Papa Giovanni. Con questo grande papa ho avuto l'onore,
come ho detto già al carissimo mons. Ruppi, fare un incontro: avevo una
udienza privata e questa udienza privata era un'ora e mezza. Non
dimenticherò mai questo Papa, il capo della più grande chiesa , con
una semplicità posso dire -
scusatemi eccellenze- come un bambino, come un semplice uomo, con le sue
mani ha preso una grande policroma e ha messo così vicino al suo viso
e con una gioia vera e grande mi ha detto: -
"beatitudine" -
Io ho detto: - "Santità, non sono beatitudine" -
ma tu sei arcivescovo" -"no,
il titolo metropolita non è arcivescovo da noi, è un'altra cosa" "allora
caro mio fratello questo è il più grande titolo; ho grande gioia perché
voi siete il primo Vescovo ortodosso e greco specialmente che visita per
la prima volta la Città del Vaticano".
Tutta la
psicologia di Papa Giovanni, e tutte le prove che viveva, che parlava,
mi hanno dato l'idea - non
so se è peccato ma adesso faccio una confessione a tutti voi - era
presente Dio, perché sono sicuro. Se Dio vuole parlare non ha una
lingua internazionale: ha gli uomini, le fisionomie, i cuori e come ha
parlato alla mia persona, come sentivo nell'anima questa personalità
grandissima di Sua Santità Papa Giovanni, sono sicuro e sono che il
Papa è un'immagine di Dio sulla terra. Voi
dite il Papa è il Vicario generale di Gesù sulla terra, ma Papa
Giovanni era veramente un simbolo di Dio per tutto il mondo. Ha
abbracciato non solo i cattolici, non solo gli ortodossi, non solo i
protestanti, anche gli ebrei, anche i mussulmani, anche i comunisti;
perché tutti sapete che di questa grandissima personalità hanno ancora
e avranno per sempre, tutti i comunisti, un grande rispetto perché il
Papa era veramente Vescovo. Durante
il mio viaggio ho visitato qualche interessante posto di Roma e ho preso
una macchina e l'autista mi ha detto: -"di
che ordine è lei?" -
"io sono ortodosso"- e in questo caso ho parlato della chiesa
cattolica dei fedeli e del papa. -
"Questo, - ha detto (ha fatto la croce come fate voi,così) adesso
abbiamo un santo Vescovo di Roma!" Era
Papa Giovanni. Questo è un segno che viene dal popolo, dal popolo
vostro che vive nella capitale d'Italia, nella capitale della santa
Chiesa cattolica. Mi
spiace molto perché questo incontro non abbiamo l'occasione "di
fare" alla mia cattedrale e alla mia diocesi. Tutto era preparato e
mi pare bene perché domani sera abbiamo grande vespera per la festa
della santa Croce. Abbiamo come ho già detto a mons. Ruppi una grande
santa croce che ho portato io personalmente da Gerusalemme, che ho
consacrato, dal palazzo di Ponzio Pilato Praetorium fino al Golgota
Calvario. Facciamo una processione, una litania durante i vesperi e
durante la santa liturgia il 14 di questo mese di settembre . Hanno
preso alcuni libri, i miei sacerdoti, per ciascuno di loro. E' libro
liturgico chiamato in greco Liturgicon. In questo libro si trova la
liturgia di S. Giovanni Crisostomo, di San Basile; questi di pro
santificatori che da noi si dice la santa liturgia del papa dialogo, ma
si dice in oriente, ma non avete voi questa liturgia in occidente. Allora
non so come faremo domani perché stasera verrà il segretario e porterà
questi libri ma se avremo il tempo, o tutti insieme o alcuni, possiamo
fare un viaggio fino a Volos. Se è possibile non lo so. Eccellenze
il mondo passa ora tutta una grande crisi. Permettete di dire che anche
la chiesa passa una crisi e specialmente soffriamo noi. Non è possibile
adesso parlare liberamente per le condizioni nostre. Sono triste per
questo. .....soffre l'anima perché, sempre come voi avete la speciale
preghiera per l'unione delle chiese, noi nella santa liturgia preghiamo
per l'unione delle sante chiese e per l'unione di tutti gli uomini. Questo
non è una parola, non è un sogno, non solo una speranza deve essere
anche una realtà. Ecco adesso questa realtà: che preghiamo insieme
tutti: Vescovo ortodosso, cari, reali confratelli e sono sicuro che, se
avevamo preparato qui in Atene, potevano venire tanti e tanti in questo
momento della preghiera per l'unione delle chiese. La Chiesa cattolica e
la Chiesa ortodossa, come sappiano, tutti nove secoli di più erano una
grande venerabile sacra chiesa nel mondo.
I sacramenti sono gli stessi. Non
in forza personalmente. Per esempio in questo momento viene lo Spirito
Santo a fare il Pane corpo di Dio e il
vino sangue di Dio perché veramente abbiamo una differenza, che,
quando un Sacerdote cattolico dice:" "hoc est corpus meum"
in quel momento viene lo Spirito Santo; e noi diciamo quando preghiamo:
"vieni Spirito santo e fa questo pane corpo di Dio e questo vino
sangue di Dio" è lo stesso. Non fa l'uomo: il Sacerdote, ma fa lo
Spirito Santo. Così possiamo dire per tutti i misteri sacramenti delle
nostre chiese.
La
mia Cattedrale è consacrata al nome di S. Nicola, una bellissima chiesa
in vero stile `bizantino. Lo so che non è possibile rendere tutto il
sacro corpo di S. Nicola da Bari perché è vostro, ma credo sua santità
il Papa, l'Arcivescovo di Bari e le vostre eccellenze carissime possono
dire la nostra preghiera che è la preghiera della mia diocesi e del
clero: prendere qualche reliquia sacra e faremo un viaggio ufficialmente
con rappresentanti del nostro governo con navi da guerra fino a Volos,
una rappresentanza della vostra chiesa e così avremo la grande
occasione di fare un profondo incontro tra la Chiesa cattolica in
generale e la nostra chiesa. Lo
so che ci sono ancora gli uomini che hanno una paura, che credono che è
l'impero del papa, è un brande pericolo per le altre chiese, ma questi
uomini non hanno letto la storia. Non sanno come vivono le personalità
nella città del Vaticano, come pensano, non leggono i vostri libri
neanche i vostri giornali e per questo sbagliano sempre...... Sono
sicuro che abbiamo adesso grande interesse per il grande tribunale di
Dio. Cosa dirà nostro Signore quando tutti, come papa, come patriarca,
come cardinale , come arcivescovo, come vescovo, come sacerdote, come
diacono ha lavorato sulla terra per il nome di Dio e per il santo
evangelo di Dio, e per l'unità ,e per la pace del mondo, ma la pace del
mondo non può essere senza questo incontro, senza questa unione ,e per
questo vi bacio tutti con
un grande rispetto, vi prego di dire i miei rispetti a sua Santità, i
ringraziamenti nostri e saluti ai miei, quei nostri fratelli, che ho
parlato, che vivono ancora, a l'Arcivescovo
carissimo di Bari, alle loro diocesi, popolo e sacerdoti. E
preghiamo tutti che Dio, come oggi, in questo momento che ha fatto
questo miracolo, che possiamo parlare liberamente per la nostra chiesa,
verrà sempre l'occasione per preghiere dell'unione delle chiese e per
la pace del mondo tutto amen. I
miei auguri cordiali: che in futuro se vuole Iddio ancora avere la
Chiesa martire, questo sarà martirio comune per una chiesa non per le
molte chiese. |