La parola del Vescovo
Carissimi,
fra un mese parto per il Concilio; e quando siederò alla presenza del Papa insieme a tutti i Vescovi del mondo, il mio appellativo non sarà più quello di “Eccellenza” o “Monsignore” , ma sarò chiamato “Padre”, sarò uno dei Padri conciliari.
Con il Papa e tutti i Vescovi che gli faranno corona, sarò Padre di tutta la Chiesa, votato a generare molti figli in Gesù Cristo, mediante il Vangelo (I. Cor. 4, 15).
Il Concilio sarà principalmente questo fatto: un atto dello Spirito Santo riecheggiato dalla coscienza e dalla dedizione della Sacra Gerarchia, perché Gesù Cristo si imponga all’attenzione del mondo di oggi nello splendore della Sua grandezza divina, col fascino irresistibile del Suo amore, nella potenza della Sua grazia.
Oggi che vi scrivo è la festa del SS.mo Nome di Maria e nella Messa abbiamo letto l’episodio dell’Annunciazione.
E’ una storia che si ripete: Dio nel Suo amore infinito vuole salvare il mondo; manda a cercare chi sia disposto a collaborare con il suo Divino Spirito; solo così la presenza del Salvatore e assicurata al mondo: ” il Verbo di Dio si fa uomo e si stabilisce in mezzo a noi” (Giov. 1, 4).
E cosa di Dio la salvezza del mondo: è il Suo amore che l’ha pensata, è il Suo amore che la realizza; ma Lui vuole che sia anche un grande atto di carità umana e come per iniziarla richiese la dedizione di Maria, così per continuarla esige la dedizione dei Padri delle anime vostre.
Ecco il compito del Vescovo sul piano della salvezza: dare tutto se stesso in collaborazione all’opera dell’Amore di Dio che vuole strappare gli uomini all’inferno e assicurare loro il paradiso.
Per questo egli merita il nome di Padre.
Il Vescovo che va al Concilio, va a mettersi più solennemente, in modo più impegnativo a disposizione dello Spirito Santo per la vostra salvezza. Così fa il Papa, questo fanno tutti i Vescovi della terra.
Il significato del Concilio
Quando dalle vostre case potrete assistere alle trasmissioni televisive che vi renderanno spettatori di un così eccezionale avvenimento; quando ne leggerete sui giornali resoconti, giudizi od altro, non confondetevi, come avverrà per quelli che non hanno fede. Facilmente assisteremo allo sforzo da parte di quelli che dispongono degli strumenti di informazione di spostare l’attenzione del pubblico su aspetti marginali, atti a colpire la curiosità e la fantasia e purtroppo non lo si farà soltanto per riuscire interessanti, ma, in molti casi, per nascondere la vera portata di un evento storico e contraffarlo, riportandolo al livello di un fatto di cronaca.
Su quell’Assemblea aleggia lo Spirito Santo e ogni membro è là principalmente per ripetere: ” Fa’ di me ciò che vuoi “.
Dirà così il Cardinale Wischinscky: e sa lui che cosa può significare fare il Vescovo in Polonia; dirà così il vostro Vescovo, che non pensa molto verosimile la prospettiva di finire in carcere o di essere messo a morte. Ma tutti i Vescovi sanno che non ogni Padre è un eroe o un martire; ogni Padre però è colui che non vive per se, ma per la sua famiglia.
La famiglia umana, le creature di Dio, quelle di cui Dio è Padre saranno al centro delle preoccupazioni dei Padri del Concilio. Proprio il Concilio sarà il momento della pienezza delle sollecitudini di tanti Padri per gli uomini di tutto il mondo. Che i figli abbiano la vita, che tutti l’abbiano sicura e piena.
Il Concilio interesse comune
Voi capite, miei cari, come sia nella natura delle cose, che codeste sollecitudini dei Padri delle anime vostre debbano essere condivise da tutti voi. Gli interessi, le preoccupazioni del padre sono gli interessi e debbono essere le sollecitudini dei figli; la prosperità o la miseria non sono solo le alternative del padre, ma di tutta la famiglia; la condizione di un figlio non é affare del solo padre, è interesse di ogni fratello.
Che il Papa e i Vescovi al Concilio rispondano alla chiamata dello Spirito Santo per accendervi e alimentarvi una paternità incondizionata non è affare loro o della Chiesa, come si suol dire: la Chiesa sono tutti i figli di Dio chiamati alla salvezza; per questo il Concilio è un interesse comune.
Che lo Spirito Santo ripeta con più chiarezza all’orecchio dei Padri conciliari le parole di Gesù Cristo non costituisce un motivo di lustro per il loro Magistero, ma e una grazia per ogni uomo chiamato alla Salvezza.
Si tratta di salvezza, e questa viene da Dio; si tratta di disponibilità generosa a collaborare con Lui, e questo è frutto della grazia di Dio.
Ora é proprio qui che si inserisce la vostra partecipazione al Concilio. Tutti abbiamo come supremo interesse che il mondo si salvi; tutti dobbiamo dare la nostra collaborazione alla salvezza dei nostri fratelli.
Dio, per mezzo del suo figliuolo fatto uomo, ha esteso il suo popolo a tutti i confini della terra, ha costituito un Regno a cui tutti sono chiamati, ha fondato una famiglia, chiamata Chiesa, di cui Egli è Padre.
Chi vuole avere Dio per padre, non può essere indifferente alla sorte degli altri figli di codesto Padre; intanto ha diritto di chiamare Dio col nome di Padre, in quanto riconosce di avere fratelli.
Ecco il problema degli infedeli, dei fratelli separati, dei lontani, problema che abbraccia tutta l’estensione della vita di ogni singolo individuo nei suoi aspetti religiosi, morali, culturali, sociali, economici.
Che gli infedeli raggiungano la luce della Fede, deve interessare a te come al Papa; che i fratelli separati ritornino all’unità della Fede, è un fatto di famiglia: dei fratelli che ritornano alla casa comune; che la Fede entri come il lievito in tutte le realtà umane per portarvi verità, giustizia, carità e pace, deve essere auspicato da te come l’evento più decisivo perché, mentre porterà gioia al tuo Padre che è nei cieli, assicurerà felicità vera e duratura a te e ai tuoi fratelli.
Dunque, come vedi, il Concilio non deve semplicemente suscitare la tua curiosità, ma deve costituire un fatto a cui partecipi: è un avvenimento che ti riguarda personalmente, ci sei interessato non dall’esterno, come uno spettatore, ma nel più intimo: è un problema di vita; oggi, se veramente sei credente, è il più grave problema in cui sei impegnato.
Lasciate dunque che insista: il Papa e i Vescovi sono i principali attori del Concilio, ma non sono i soli interessati; ciò che essi faranno non lo fanno principalmente per se: lo fanno nell’interesse di tutti.
Che cosa vi chiede il Concilio
Mi chiederete: che cosa dobbiamo fare?
Ecco la risposta: Gesù Cristo, gli Apostoli, la Chiesa nelle circostanze più impegnative hanno sempre richiesto due cose ai credenti: la penitenza e la preghiera.
Il Concilio non è un avvenimento politico, si tratterà in definitiva di problemi di Grazia di Dio, di lotta al peccato, che bisogna detestare e farne penitenza. Quanti peccati in questo mondo nel quale si celebra il Concilio ! La Grazia di Dio è il dono della sua misericordia; non la si può assicurare al mondo con le sole indicazioni dottrinali o disciplinari, e neppure con delle trovate tecniche, magari da applicarsi alla pastorale; Dio la sua Grazia la concede a chi prega. Se il Concilio impegnerà il mondo a pregare, avremo la Grazia di Dio, la sua Salvezza.
Dunque, miei cari, non lasciatemi andare al Concilio da solo, ma accompagnatemi con la vostra penitenza e la vostra preghiera; accompagnatemi come i figli accompagnano il Padre che va a trattare un grave interesse di famiglia.
Fatelo per me, fatelo per tutti i Vescovi del mondo, fatelo principalmente per il Papa.
Disposizioni pratiche
E perché il mio invito non rischi di rimanere vuoto perché indeterminato, ecco che cosa vi chiedo in concreto.
Chiedo ai Sacerdoti, ai Religiosi ed alle Religiose una più scrupolosa fedeltà alle rinunce inerenti al loro stato e un più metodico generoso impegno nei compiti a cui sono addetti: sia questa la vostra esemplare penitenza. Per la preghiera i Sacerdoti e i Religiosi ricordino la esortazione Pontificia, “S. Laudis”; per conto mio, li esorto a recitare il Divino Ufficio, in Chiesa, davanti al SS.mo Sacramento. Le Religiose diano il buon esempio ai fedeli partecipando alle funzioni parrocchiali indette per il Concilio.
I fedeli facciano la penitenza, i lavoratori di offrire la propria fatica, i sofferenti le proprie pene, i piccoli la loro ubbidienza.
In tutte le Chiese parrocchiali si terrà dal 28 settembre al 6 ottobre una solenne Novena allo Spirito Santo, e durante la celebrazione del Concilio tutti i sabati, nelle stesse chiese, vi sarà una Messa vespertina. I fedeli vi saranno chiamati dal tono speciale delle campane, ed io confido che tutti i miei figliuoli saranno presenti intorno ai nostri cari Sacerdoti a pregare per il Papa, per i Vescovi, per il loro Vescovo.
Vi benedico con tanto affetto paterno
Carlo Ferrari -Vescovo –
Monopoli, festa del SS. Nome di Maria, 1962.
Stampa: Bollettino diocesano di Monopoli, Ottobre 1962, pag. 9-13
Fogli per tutti i fedeli, distribuiti nelle Parrocchie
ST 155 Ottobre 1962