Sacramentalità della persona
Ai sacerdoti della diocesi di Monopoli Febbraio 1966
Incontro in seminario
Abbiamo messo in evidenza due grandi idee contenute nella costituzione sulla Chiesa e che ritroveremo poi in tutti gli altri documenti del Concilio, che corrispondono più o meno alla causa finale, cioè, a ciò cui tende la Chiesa:
1) Che cosa vuole Dio dalla Chiesa,
2)che cosa vuole la Chiesa,
3)che cosa debbono volere quelli che sono nella Chiesa.
4) il mistero dell’unità della Chiesa.
Poi, molto parzialmente, abbiamo esaminato la causa efficiente della Chiesa e abbiamo guardato le cose soltanto da una parte, perché la Chiesa, l’azione di Dio, cioè l’azione delle Divine Persone nella preparazione, nell’attuazione, nella diffusione della Chiesa, richiede la collaborazione di altre persone, richiede una collaborazione personale da parte nostra, e questa parte non l’abbiamo neppure accennata.
Rimane la causa finale della Chiesa o meglio, la causa esemplare e poi la causa strumentale propriamente detta.
La causa formale esemplare della Chiesa la accenno soltanto perché poi si può raccogliere attraverso i testi, ma non é detto esplicitamente. La intendo in questo senso: come la Chiesa ripete il mistero della Incarnazione.
Nella S. Liturgia è definita molto bene la natura della Chiesa:
umana – divina,
visibile – spirituale
temporale – eterna.
Ma l’umano, il sensibile, il visibile, il terreno, ecc. è ordinato come é avvenuto nel mistero della Incarnazione in cui l’umanità santissima del Salvatore diventa, poi, strumento per la comunicazione della vita divina alle creature.
Così nella Chiesa avviene lo stesso fatto che, la divinità nella persona dello Spirito Santo assume -non in un modo personale, evidentemente – le membra del corpo mistico di nostro Signore Gesù Cristo, cioè gli uomini, creature umane, per farle diventare strumenti di salvezza a loro volta.
Dopo aver accennato, questo molto all’incirca, fermiamoci invece in questo ultimo incontro
1) sullo Spirito Santo in quanto è l’anima della strumentalità o della sacramentalità della Chiesa
2) poi della Chiesa considerata in se stessa. In se stessa, la Chiesa, è sacramento nel senso più vasto e nel senso più totale di tutti i membri e non soltanto della gerarchia
3) e poi le azioni sacramentali più propriamente dette:
a) la parola di Dio,
b) l’azione sacramentale propria detta dei sacramenti
c) l’azione della carità o del governo.
Non assicuro che arriveremo alla fine di tutto, comunque dove arriviamo, arriviamo.
1) Prima di tutto, l’azione dello Spirito Santo nella Chiesa.
Particolarmente gli orientali accusavano la Chiesa latina di aver dimenticato la dottrina dello Spirito Santo. Un po’ avevano ragione. Non che, non ci fosse una dottrina sullo Spirito Santo, ma la dottrina dello Spirito Santo nella Chiesa latina non era così svolta così enucleata, come si dice oggi, da rendere evidente la missione dello Spirito Santo che continua la missione di nostro Signore Gesù Cristo e la missione del Padre.
Quindi lo Spirito Santo, secondo un linguaggio d’appropriazione – secondo il nostro modo di esprimerci – é la Persona Divina veramente presente in questo tempo della Chiesa.
Chiesa e Spirito Santo sono inseparabili.
Il Concilio in tutti i suoi decreti, a cominciare già dalla Costituzione della liturgia, particolarmente nella Costituzione della Chiesa, poi nel decreto sull’ecumenismo e anche negli altri documenti, ha richiamato in un modo esplicito, in un modo sviluppato la dottrina dello Spirito Santo e quindi l’azione dello Spirito Santo nella Chiesa.
Un po’ di citazioni dalla costituzione Lumen Gentium:
4) Questi è lo Spirito Santo che dà la vita, é una sorgente di acqua zampillante fino alla vita eterna; per Lui il Padre ridà la vita agli uomini, morti per il peccato, finché un giorno risusciterà in Cristo i loro corpi mortali
2) Lo Spirito dimora nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in un tempio…
-dottrina risaputa direte. Affatto, un’affermazione conciliare è tutta un’altra cosa
3) Questo popolo messianico…ha per condizione la libertà e la dignità dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito Santo, come in un tempio.
Il Concilio nei suoi documenti più inerenti alla teologia dottrinale e quindi anche spirituale, nella teologia dogmatica più inerente alla Sacra Scrittura, considera la dimora, l’inabitazione dello Spirito Santo da un punto di vista proprio ecclesiale ed è un punto di vista prevalente almeno in S.Paolo dove i cuori, cioè non il cuore soltanto ma i cuori, molti insieme, uniti nella carità, costituiscono il tempio di Dio nello Spirito.
17) (La Chiesa) é spinta dallo Spirito Santo a cooperare perché sia eseguito il piano di Dio, il quale ha costituito Cristo principio di salvezza per il mondo intero.
7) Perché poi ci rinnovassimo continuamente in Lui (Cristo) ci ha reso partecipi del suo Spirito il quale unico e identico nel Capo e nelle membra da’ a tutto il corpo vita, unita e moto, così che i Santi Padri poterono paragonare la sua funzione con quella che esercita il principio vitale, cioè l’anima nel corpo umano.
7) Uno è lo Spirito il quale per l’utilità della Chiesa distribuisce la varietà dei suoi doni con magnificenza proporzionata alla sua ricchezza e alla necessità dei ministeri.
La ricchezza dei doni dello Spirito Santo andrebbe a leggerla in S.Paolo.
24) per compiere questa missione “andate ecc.” Cristo Signore promise agli Apostoli lo Spirito Santo e il giorno di Pentecoste lo mandò dal cielo perché con la sua forza (dello Spirito Santo) gli fossero testimoni fino all’estremità della terra davanti alle nazioni, ai popoli e ai re.
21) Per compiere così grandi uffici, gli apostoli sono stati riempiti da Cristo con una speciale effusione dello Spirito Santo disceso su di loro ed essi stessi con l’e imposizione delle mani diedero questo dono spirituale ai loro collaboratori, dono che e stato trasmesso fino a noi nella consacrazione episcopale.
19) Gli apostoli…predicando dovunque il vangelo, accolto dagli uditori per mozione dello Spirito Santo, radunano la Chiesa universale.
Prima lo Spirito Santo in se stesso; poi nei ministri, adesso nelle loro azioni –
“Gli apostoli predicando dovunque il Vangelo, accolto dagli uditori per mozione dello Spirito Santo “
e c’è quindi una mozione dello Spirito Santo non soltanto in quelli che predicano ma anche in quelli che ascoltano –
4) Con la forza del vangelo (lo Spirito) fa ringiovanire la Chiesa, continuamente la rinnova e la conduce alla perfetta unione con lo Sposo
4) Egli (lo Spirito) guida la Chiesa per tutta intera la verità…
– non basta lo sforzo dei teologi!
4) lo Spirito .. rende testimonianza della loro (ai fedeli) adozione filiale.
4) lo Spirito in essi (fedeli) prega…
8).in modo non dissimile l’organismo sociale della Chiesa serve allo Spirito di Cristo che la vivifica per la crescita del corpo.
la Chiesa agente, la Chiesa strumento.
22… lo Spirito Santo costantemente consolida la sua (della Chiesa) struttura organica e la sua concordia.
4 ) lo Spirito, unificando egli stesso il corpo con la sua virtù e con l’interna connessione dei membri, produce e stimola la carità tra i fedeli.
4) (lo Spirito) Unifica (la Chiesa) nella comunione e nel ministero, la istruisce e la dirige con diversi doni gerarchici e carismatici, la abbellisce dei suoi frutti.
27) … lo Spirito Santo conserva invariata la forma di Governo da Cristo signore stabilita nella sua Chiesa.
4) poiché lo Spirito e la Sposa dicono al Signore Gesù vieni
L’affermazione più nuova e tanto insistente, decisa, chiara è quella sul la sacramentalità della Chiesa.
8) Per una non debole analogia (la Chiesa) é paragonata al mistero del Verbo incarnato. Infatti come la natura assunta serve al Verbo divino da vivo organo di salvezza, a Lui indissolubilmente unita, in modo non dissimile l’organismo sociale della Chiesa serve allo Spirito di Cristo che la vivifica, per la crescita del corpo.
8 ) Cristo, unico Mediatore ha costituito sulla terra e incessantemente sostiene la sua Chiesa santa, comunità di fede, di speranza e di carità, quale organismo visibile attraverso il quale diffonde su tutti la carità e la grazia.
14) ….perché il solo Cristo, presente in mezzo a noi nel suo corpo che é la Chiesa, è il mediatore e la via della salvezza.
presente nel suo corpo che è la Chiesa, quindi il Corpo di Cristo che è la Chiesa diventa strumento di questa presenza, di questa azione.
6) Cristo è la vera vite, che dà vita e feconda i tralci, cioè a noi che per mezzo della Chiesa rimaniamo in Lui e senza di Lui nulla possiamo fare.
5) La Chiesa fornita dei doni del suo fondatore e osservando fedelmente i suoi precetti di carità, umiltà e abnegazione, riceve la missione di annunziare e instaurare in tutte le genti il regno di Cristo e di Dio, e di questo regno costituisce in terra il germe e l’inizio.
Qualche cosa di vitale capace di produrre, di svilupparsi, é di Dio.
8) Questa è l’unica Chiesa di Cristo, che il Saltatore nostro…costituì per sempre colonna e sostegno della verità..
9) Come già Israele secondo la carne… Cosi il nuovo Israele..* Si chiama Chiesa di Cristo avendola egli acquistata col suo sangue, riempita del suo spirito e fornita dei mezzi adatti per l’unione visibile e sociale.
Quindi, per se, si potrebbero intendere soltanto i sacramenti, ma è detto genericamente
1) La Chiesa è in Cristo come un sacramento o segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano.
9) Dio ha convocato tutti coloro che guardano con fede a Gesù autore della salvezza e principio di unità e di pace, e ne ha costituito la Chiesa, perché sia per tutti e per i singoli sacramento visibile di quella unità salvifica
48) Cristo costituì il suo corpo che é la Chiesa quale universale sacramento della salvezza…opera continuamente nel mondo per condurre gli uomini alla Chiesa e attraverso di Essa congiungerli più strettamente a sé e renderli partecipi della sua vita gloriosa.
9) Il popolo messianico, pur non comprendendo in atto tutti gli uomini, e apparendo talora come un piccolo gregge, costituisce per tutta l’umanità un germe validissimo di unità di speranza e di salvezza.
9) il popolo messianico, costituito da Cristo per una Comunione di vita, di carità, di verità, é pure da Lui assunto ad essere strumento della redenzione di tutti e, quale luce del mondo e sale della terra, è inviato a tutto il mondo.
13) Questo carattere di universalità che adorna e distingue il popolo di Dio, é dono dello stesso Signore, e con esso la Chiesa cattolica efficacemente e senza soste tende ad accentrare tutta l’umanità, con tutti i suoi beni, in Cristo nell’unità dello Spirito di Lui.
13) Tutti quindi i discepoli di Cristo, perseverando nella preghiera e lodando insieme Dio, offrano se stessi come vittima viva, santa, gradevole a Dio rendano dovunque testimonianza di Cristo, a chi lo richieda rendano ragione della loro speranza della vita eterna.
La prima osservazione, il primo rilievo, mi pare quello di cui abbiamo già accennato: la sacramentalità della Chiesa deriva dalla analogia della Chiesa con il mistero della Incarnazione.
Nel mistero della Incarnazione la divinità del Figlio é unita ed agisce per mezzo dell’umanità assunta.
Cristo é il capo della Chiesa, e così nel corpo della Chiesa o nel corpo di Cristo che é la Chiesa la divinità dello Spirito é unita (non personalmente) alla umanità tutta intera.
Certo, è distinta l’unione che c’è dello Spirito Santo con chi ha almeno ricevuto il battesimo e con chi non ha ancora ricevuto il battesimo. Noi ci limitiamo a questo ambito dove già è entrato in azione il sacramento del battesimo.
Nel primo caso come nel secondo, l’umanità contiene e nello stesso nasconde. Quanti hanno visto nostro Signore Gesù Cristo e non hanno creduto a Lui come Dio! Perché l’umanità, del resto come ogni segno sensibile portatore di vita divina, per sé nasconde prima di rivelare, ma poi é capace di rivelare la presenza e l’azione divina. Questo nella Chiesa tutta intera, in tutto l’organismo.
Un altro rilievo. La sacramentalità della Chiesa corrisponde a ciò che caratterizza il cristianesimo, cioè Dio in mezzo agli uomini.
A questo punto viene da dire: è risaputo che questa é la caratteristica del cristianesimo.
Questo fatto, un fatto storico che, corrisponde con molta precisione ad un dato tempo e ad un determinato spazio in cui, Dio é presente con la sua presenza misteriosa ed é presente con la sua azione, per se evidente in mezzo agli uomini;
questo fatto decisivo della salvezza é estremamente impegnativo perché, fintanto che Iddio é una verità, è un essere più o meno dimostrato attraverso la ragione, più o meno percepito attraverso un senso comune,
il senso religioso rimane qualche cosa di vago, rimane più che qualcuno qualche cosa, e non è personalizzato in un modo talmente concreto da determinare poi un rapporto personale.
Il cristianesimo ha questo di particolare che,
non soltanto ammette Dio,
non soltanto è stato illuminato largamente sulla natura di Dio sulla volontà di Dio,
ma con Dio il cristiano si incontra.
La Chiesa é il luogo, è il momento determinato della presenza di Dio e della sua azione salvifica.
Cerchiamo di dare una completezza a questa espressione, per quanto è possibile.
E’ il luogo. La Chiesa in tutto il suo insieme, in tutto il suo complesso, in tutti i suoi membri è il luogo concreto, sperimentale e che cade sotto l’esperienza sensibile.
E’ il tempo. Quando ci sono tutte le condizioni per dire “qui c’è la Chiesa” è il momento anche in cui Dio è presente e compie la sua azione di salvezza.
Diceva l’anno scorso don Lisi, e lo dicono tutti perché è un modo di esprimersi abbastanza comune: si può dire
che ci sono dei luoghi privilegiati,
che ci sono dei tempi privilegiati,
che ci sono dei tempi forti quando la Chiesa è particolarmente attiva,
in cui Dio è particolarmente impegnato con la sua presenza e con la sua azione;
per esempio,
durante la celebrazione liturgica,
durante l’amministrazione dei sacramenti,
durante la proclamazione della parola di Dio,
durante un’assemblea di qualsiasi ordine
purché naturalmente sia di ordine cristiano, che abbia un carattere religioso.
Ma non è soltanto questo la Chiesa perché, in larga misura arrivano anche i protestanti a dire che, la Chiesa è il luogo ed il tempo privilegiato della presenza e dell’azione di Dio. Non ammettono, invece i protestanti, che la Chiesa specialmente in certe determinazioni sia lo strumento.
Per i protestanti è Dio stesso che agisce, è Dio stesso che ci rivela la sua parola senza l’azione della Chiesa, senza il magistero, purché sia proclamata con le regole dovute. Così non ammettono i sacramenti, perché non riconoscono questa strumentalità della Chiesa, cioè che la Chiesa sia il Corpo assunto per continuare la redenzione operata da nostro Signore gesù Cristo.
La Chiesa è particolarmente lo strumento della salvezza degli uomini e allora in questo sacramento universale, che è la Chiesa, noi possiamo distinguere non dico delle categorie, ma aspetti diversi (forse non é neppure detto bene in questo modo) della sacramentalità della Chiesa che poi si concretizza. Non è qualche cosa di vago e di generico.
La prima concretizzazione della sacramentalità della Chiesa è data dalle persone.
C’è una sacramentalità delle persone.
La sacramentalità delle persone è ricordata dalla Costituzione De Ecclesia, e prima era già stata affermata nella Costituzione sulla Sacra Liturgia.
Nel numero 6 della Costituzione liturgica è detto: Cristo è presente nel ministro, nei sacramenti, nella parola, particolarmente nel sacrificio eucaristico, é presente dove due o più sono uniti nel suo nome.
Questa presenza in “mezzo a due o più uniti nel suo nome” delinea già una presenza che si estende a tutti i battezzati non semplicemente a quelli che sono insigniti dell’ordine sacro.
La presenza di Gesù Cristo nelle persone è affermata in modo solenne al N.21.
” Nella persona quindi dei vescovi ai quali assistono i Sacerdoti, (quindi è attribuita a tutta la gerarchia) è presente in mezzo ai credenti NSGC Pontefice sommo. Sedendo, infatti, alla destra di Dio Padre non cessa di essere presente nella comunità dei suoi pontefici ma in primo luogo per mezzo dell’eccelso loro ministero predica la Parola”
Poi descrive tutte le azioni in cui Gesù Cristo è presente, ma ripeto, mi premeva far risaltare questa presenza nelle persone.
Quindi questa sacramentalità della persona è in se stessa, non dipendentemente dalle azioni che compie, – ma in parte lo affermerei- perché, se ogni laico per ragione degli stessi doni ricevuti è testimone, è insieme vivo strumento della stessa missione della Chiesa, secondo la misura con cui Cristo gli ha dato il suo dono. Tanto più questa presenza è nei suoi ministri. Questa presenza personale è affermata per tutte le persone che costituiscono la Chiesa.
Cerchiamo di dire un po’ del contenuto di questa presenza. Non è la semplice presenza di grazia di quelli che sono in grazia di Dio e perciò stesso portano con se la presenza di Dio.
Intanto, notate:
qui si afferma sempre la presenza di Gesù Cristo, quindi una presenza salvifica,
poi una presenza che è nello strumento,
che è nelle persone in quanto partecipano alla missione di nostro Signore Gesù Cristo
in quanto partecipano alle funzioni di Gesù Cristo profeta, pontefice e re.
Quindi è qualche cosa che indubbiamente va al di là di una semplice presenza di Dio, di compiacimento perché la grazia lo ha abbellito, arricchito, trasformato, elevato alla dignità di figlio di Dio ma lui stesso, il battezzato, in quanto è portatore di questa presenza è portatore di una capacità di salvezza.
Questo va riferito in particolare a tutti i compiti che si compiono nel mondo come cristiani, come cattolici.
Questo va riferito a tutti i compiti che sono sempre una partecipazione dei compiti di Cristo e delle funzioni di Cristo.
Questo va riferito in modo più preciso ancora alla così detta testimonianza o buon esempio.
Qui mi pare che sia particolarmente caratteristica la sacramentalità delle persone in ordine alla testimonianza del vangelo di nostro Signore Gesù cristo e del soprannaturale.
Tento di rendere con un paragone che mi pare di avere già fatto.
Mettete un canonico penitenziere o un celebre confessore nei celebri santuari del mondo che sta in confessionale delle giornate intere. Il loro ufficio è quello di sedere in confessionale a distribuire assoluzioni.
Per fare il paragone: le distribuiva anche il curato d’Ars.
Noi sappiamo cosa avveniva delle assoluzioni distribuite dal curato d’Ars e noi sappiamo quello che avviene delle assoluzioni, che distribuiamo noi senza fare il confronto con i penitenzieri o i confessori dei santuari.
Evidentemente l’atto sacramentale, l’azione sacramentale, il valore sacramentale del sacramento propriamente detto è uguale ad Ars come a Loreto o da qualsiasi altra parte.
Ma perché avvenivano tutti quei fatti ad Ars e non avvengono altrove?
Ma perché qui c’è una Persona!
Noi siamo abituati ad attribuire questo effetto – diciamo così – alla santità morale di una persona e non ad una capacità sacramentale che deriva dalla coincidenza morale, dall’impegno della persona con ciò che é, cioè sacerdote.
Noi possiamo anche ritenere che il curato d’Ars senza il confessionale, non avrebbe fatto tutto quello che ha fatto, cioè, senza il carattere sacerdotale ed il potere di assolvere non avrebbe fatto tutto quello che ha fatto.
L’ ha fatto in forza del carattere della sua consacrazione e in forza dell’azione sacramentale propriamente detta,
in quanto esprimeva nella sua persona il carattere di cui era investito,
e in quanto esprimeva la partecipazione personale,
in quanto esprimeva l’impegno personale ad identificare se stesso con ciò che egli era costituito sacramentalmente dall’ordine.
Questo é un esempio.
E, allora, tra due persone, un battezzato semplicemente e un non battezzato?
Il n. 32 della Costituzione parla di ogni cristiano –
Quanto rimaniamo colpiti dalla bontà di persone che non praticano, non hanno religione o non sono cattolici!
Però noi dobbiamo pensare che, l’influsso di una persona – non segnata dal carattere sacramentale del battesimo – non é di natura sacramentale, cioè non é tanto efficace in ordine alla salvezza come lo è stesso esempio di un battezzato e, non semplicemente perché é in grazia di Dio, ma perché la sua esemplarità è assunta dallo Spirito Santo come strumento per diffondere la salvezza, come strumento per rendere evidente la salvezza.
Non so se ho reso i pensieri.
Intervenite nelle discussioni perché questi si possano chiarificare.
Pensate a tutte le campagne fatte dall’Azione Cattolica per la testimonianza cristiana, eccetera! Sono buone e positive, però io non ricordo che fosse stato messo in evidenza questo aspetto particolare.
Molte volte si è invocato il carattere del battesimo, in particolare il carattere della cresima, come obbligo, come dovere, come titolo di impegno a testimoniare nostro Signore gesù Cristo e non come strumento, e non come mezzo sacro, e non come mezzo sacerdotale, e non come mezzo sacramentale, per influenzare gli altri, per rendere sensibile in mezzo agli altri il cristianesimo.
Ogni laico, per ragione degli stessi doni ricevuti é testimone, è vivo strumento della stessa missione della Chiesa secondo la misura in cui Cristo gli ha dato il suo dono.
Tra le diverse specie di sacramentalità delle persone e delle cose, quale è più decisiva per la vita della Chiesa?
Quale è più decisiva per l’edificazione della Chiesa?
Istituzionalmente per volontà del fondatore della Chiesa è l’una e l’altra: il ministro e il battesimo il ministro e l’eucaristia.
Ma dov’é che l’azione é più significativa?
Dov’é che la presenza di Dio é più rappresentata?
Dov’é che la presenza di Dio è più trasparente?
Dov’é che la presenza di Dio ha un influsso maggiore -se possiamo dire così- ?
Io ammetto che una cosa é ordinata all’altra. L’influsso della mia personalità sacramentale deve portare la gente, poi, a confessarsi, a ricevere l’eucaristia, eccetera, ma altro è se ci arrivano sotto l’influsso valido, positivo e altro è, se ci arrivano così all’improvviso, o semplicemente per una certa preparazione.
Quando ho detto la prima volta questa cosa, dicevo: se noi diamo uno sguardo alla storia della Chiesa, se facciamo certi rilievi di azione pastorale, ci accorgiamo che, dove c’è stato una persona avvengono delle cose più di quanto non avvengano dove ce ne sono state delle altre.
E’ legittimo pensare, quindi, che NSGC vuole servirsi principalmente dalle persone e poi soltanto condizionatamente -dico tutte queste affermazioni in un modo molto sospensivo- degli altri strumenti che egli ha disposto.
Secondo punto.
C’e una sacramentalità che possiamo chiamare – questa terminologia la uso tanto per poter esprimermi perché ne vedo i limiti e alle volte anche gli sconfinamenti – sacramentalità delle azioni, cioè, delle azioni che compiono le persone come tali e rimangono soltanto delle azioni compiute dalle persone, ma hanno con sé legato un grado di sacramentalità.
Io credo che, il punto più caratteristico e dominante a questo proposito sia quel sacramento, che avviene proprio attraverso le persone, -attraverso l’impegno delle persone -, che é il matrimonio e poi sempre un po’ nello stesso senso, perché riguarda soltanto azioni che si riferiscono alle persone in un altro ambito di cose, il sacramento dell’ordine.
Il sacramento dell’ordine e il sacramento del matrimonio.
Qui ci sono soltanto le persone perché
non c’è una materia che non sia la persona,
non c’è una forma che non sia un atto personale.
E’ molto chiaro nel matrimonio l’impegno di due persone.
Dall’altra parte c’e un’imposizione delle mani
e ci vuole l’invocazione dello Spirito Santo,
ma sono due persone, il consacrante e il consacrato.
Ci sono anche le parole a modo di preghiere, ma che non si riferiscono ad una cosa: non è l’acqua, non é il pane, ma è l’imposizione delle mani.
C’è un altro punto: la proclamazione della parola.
Non ho detto: la parola semplicemente, perché già nella a parola semplicemente c’è qualche cosa di questo.
Ho detto: nella proclamazione della parola.
E’ un’azione personale.
E allora quando è un’azione personale impegna molto la persona.
Quindi, quando si tratta della proclamazione della Parola di Dio, andrebbe, forse, distinguere due cose:
1- come è sacramento colui che proclama la Parola di Dio, cioè, come coincide la persona di colui che proclama la Parola di Dio, con ciò che proclama. Come è fedele alla parola stessa, cioè il proclamare veramente la Parola di Dio.
-2 E poi la parola di Dio in se stessa è come il sacramento che è amministrato dal ministro indegno, ma che produce ugualmente i suoi effetti, perché il sacramento produce “ex opere operato”.
Mi pare che ci sia l’una cosa e l’altra. Una riguarda specialmente la nostra responsabilità personale in quanto siamo ministri della Parola. Ma non siamo i soli ministri della Parola.
E’ detto espressamente che i ministri sacri non sono i soli ad avere la responsabilità della Chiesa e degli uffici salvifici della Chiesa.
Sono ugualmente responsabili della Parola anche i laici, a cominciare sempre dai padri e dalle madri che sono i primi catechisti ufficiali autorizzati – e come! – dell’educazione cristiana.
Fare educazione cristiana è fare un’azione di catechesi, ed è propria dei genitori che lo fanno come una grazia.
Una grazia che le presidenti diocesane di Azione Cattolica, che aspirano al quarto stato, non hanno. Una grazia cha non hanno i maestri.
I maestri hanno un’altra grazia generica per tutti i fedeli, oppure hanno un’altra grazia per la missione che ricevono dalla Chiesa, ma non hanno quella grazia legata al sacramento, che hanno i genitori.
Fare educazione cristiana riguarda i sacri ministri, riguarda i laici a cominciare dai genitori e tutti i laici che devono far corrispondere ciò che professano alla loro vita, sempre per un motivo sacramentale. Il motivo per cui sto insistendo tanto.
Come abbiamo detto altre volte: la Chiesa del Concilio essendo una Chiesa esistenziale, cioè che vale in tanto in quanto esiste:
tutto quello che siamo,
tutto quello che diciamo,
tutto quello che facciano,
ha una realtà che corrisponde al carattere del battesimo,
ha una realtà che corrisponde al carattere della cresima,
ha una realtà che corrisponde al carattere dell’ordine sacro,
ha una realtà che corrisponde al carattere che corrisponde ai nostri impegni, ai nostri uffici.
Allora è valido.
Se invece
è soltanto ministero valido, come siamo stati abituati a definire,
la mia Messa è valida,
il battesimo è valido,
il matrimonio è valido perché…
Che cos’è questa validità?
Noi la validità la dobbiamo intendere come la intende il mondo di oggi, in termini di valori, di contenuto autentico, di contenuto vero, quindi in termini di realismo soprannaturale, vera condizione perché Iddio sia presente in mezzo a noi, e ci salvi e salvi anche gli altri.
Accettare la Chiesa così come ci è proposta dal Concilio,- è accettare la verità di essere quello che si è, senza alcuna pretesa di “darla ad intendere agli altri” che siamo quello che in realtà non siamo, è dire delle parole che siano vere, non soltanto vere in se stesse.
Ho detto qualche cosa riguardo l’efficacia della parola.
Avrei potuto, prendere le stesse affermazioni dal testo.
Volete?
17`) Questo solenne comando di Cristo di annunziare la verità salvifica, la Chiesa l’ha ricevuto dagli apostoli per essere adempiuto fino all’ultimo confine della terra
19) Gli apostoli.predicando dovunque il Vangelo, accolto dagli uditori per mozione dello Spirito Santo, radunano la Chiesa universale. . .
Il primo strumento per radunare la Chiesa universale è la predicazione del Vescovo.
17)… predicando il Vangelo la Chiesa attira gli uditori alla fede e a la sua professione, li dispone al battesimo, li toglie alla schiavitù dell’errore, li incorpora a Cristo affinché amandolo, crescano fino ad essere di lui riempiti.
4) Con la forza del Vangelo (lo Spirito Santo) fa ringiovanire la Chiesa e continuamente la rinnova e la conduce alla perfetta unione con il suo Sposo,
-La forza del vangelo. Il vangelo, dispone ai sacramenti.
5) La parola del signore è paragonata, al seme che viene seminato nel campo: quelli che lo ascoltano appartengono al piccolo gregge di Cristo, hanno accolto il Regno stesso di Dioz
queste due affermazioni, questa e quella che seguono sono molto impegnative perché sono esplicite.
5) Il seme per virtù propria germoglia e cresce fino al tempo del raccolto
Per virtù propria. Ecco la sacramentalità della Parola!
9) i credenti in Cristo essendo stati rigenerati non di seme corruttibile, ma di uno incorruttibile, per la parola di Dio vivo, non dalla carne ma dall’acqua e dallo Spirito Santo, costituiscono una stirpe eletta un sacerdozio regale
Da notare: prima la parola, poi il battesimo.
La faticosa costituzione Dei Verbo della Divina rivelazione! Faticosa quanto mai!
la Chiesa- ha sempre venerato le divine scritture come ha fatto per il corpo stesso, di Cristo non mancando mai soprattutto nella Sacra Liturgia di nutrirsi del pane della vita dalla mensa sia della parola di Dio che del Cristo di Cristo e di porgerlo ai fedeli.
Sullo stesso piano la mensa della parola e la mensa del corpo di Cristo. Insieme con la sacra tradizione ecc. nei libri sacri. Il Padre che è nei cieli viene con molta amorevolezza incontro ai suoi figli e discorre con essi.
Nella parola dì Dio é insita tanta efficacia e potenza da essere sostegno e vigore della Chiesa e per i figli della Chiesa salvezza della fede, cibo dell’anima, sorgente pura e perenne della vita spirituale, perciò si deve riferire per eccellenza alla sacra liturgia ciò che e stato detto vivente ed efficace la parola di Dio che può edificare e dare l’eredità con tutti i santificati…
Leggete tutto il capitolo per conto vostro.
Una parola sui sacramenti e su un aspetto particolare dei sacramenti come sono presentati nella costituzione della Chiesa.
Tutto quello che si dice sulla costituzione, sia sui ministri che sulla parola, é detto in ordine alla edificazione della Chiesa, cioè a ottenere l’unita nella Chiesa.
7) In quel corpo (mistico) la vita di Cristo si diffonde nei credenti, che attraverso i sacramenti si uniscono in un modo arcano e reale a Cristo sofferente e glorioso.
9) …i credenti in Cristo, essendo stati rigenerati non da seme corruttibíle, ma di uno incorruttibile, per la parola dl Dio vivo, non dalla carne ma dall’acqua e dallo Spirito Santo, costituiscono una stirpe eletta, un regale sacerdozio…
7) per mezzo del battesimo siamo resi conformi a Cristo ” infatti, fummo tutti battezzati in un solo spirito per costituire un solo corpo, “con questo sacro rito viene rappresenta e prodotta la nostra unione alla morte e resurrezione i Cristo: fummo dunque sepolti con Lui per l’immersione a figura della morte; ” ma se “fummo innestati a Lui in una morte simile alla sua, ugualmente saremo in una resurrezione simile alla sua”.
11) (l fedeli) col sacramento della confermazione vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa.
Non è che vengano fatti semplicemente soldati di Gesù Cristo ma vengono vincolati. Guardate che, altrove si dice di più. Si dicono anche altre cose, ma qui si dice quello che va detto per la Chiesa. Per fare Chiesa, per stare insieme, per essere insieme, vengono vincolati perfettamente.
11) Quelli che si accostano al sacramento della penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a Lui e insieme si riconciliano con la Chiesa alla quale hanno inflitto una ferita con il peccato e hanno operato alla loro conversione con la carità, con l’esempio e la preghiera.
Ecco qui la salvezza dell’anima
a– la quale Chiesa non è assente da quelli che si confessano,
non dovrebbe essere assente. Non nel senso di essere curiosi!
b– non é un fatto individuale che uno va a confessare.
Uno va a confessarsi perché la Chiesa ha cooperato alla sua conversione con la carità, con l’esempio e la preghiera.
L’ avrà fatto questo?
Ma la coscienza dei fedeli è stata sollecitata affinché faccia questo?
Nel tempo di pasqua si dice nelle nostre chiese:
predicazione per quelli che devono fare la Pasqua,
predicazione per quelli che sono lontani perché si avvicinino, eccetera, ma ha un valore questo?
11) Con la sacra unzione degli infermi e la preghiera dei sacerdoti tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al signore…
3) ogni volta che il sacrificio della croce, con il quale Cristo, nostro agnello pasquale é stato immolato, viene celebrato sull’altare, si rinnova l’opera della nostra redenzione. E insieme, col sacramento eucaristico viene rappresentata ed effettuata l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo.
7) Nella frazione del pane eucaristico partecipando noi realmente al corpo del signore siamo elevati alla comunione con lui e tra noi: “perché c’é un solo pane, un solo corpo siamo noi, quantunque molti, partecipando noi tutti a un solo pane”. Così noi tutti diventiamo membri di quel corpo ” e individualmente siamo membri gli uni degli altri”
11) i fedeli cibandosi.. del corpo di Cristo nella santa comunione mostrano concretamente l’unità del popolo di Dio, che da questo augustissimo sacramento é adeguatamente espressa e mirabilmente effettuata
effettuata l’unità del popolo di Dio per mezzo della comunione eucaristica
11) quelli tra i fedeli che vengono insigniti dell’ordine sacro sono posti in nome di Cristo a pascere la Chiesa con le parole e la grazia di Dio.
sul decreto sui sacramenti é detto proprio al primo numero che ricevono i poteri ecc.., perché edifichino l’unità del corpo di Cristo.
11) …i coniugi cristiani in virtù del sacramento del matrimonio… santificano e partecipano il mistero di unità e di fecondo amore che intercorre tra Cristo e la Chiesa…
8) come Cristo ha compiuto la redenzione attraverso la povertà e persecuzioni, così pure la Chiesa é chiamata a prendere la stessa via per comunicare agli uomini i frutti della salvezza.
Interessante la lezione, non so se l’ho detto, del cardinale Lercaro – che non ha potuto leggere quella sera perché era impegnato diversamente e l’ ha fatta leggere dal suo ausiliare – dove con dati scritturistici, come risultati di studi compiuti non soltanto da lui ma anche da esegeti molto per la quale, mette in evidenza il valore sacramentale della povertà non semplicemente il valore esemplare della povertà
Iddio attraverso la storia della salvezza ha fatto capire che alla povertà ammette qualche cosa per la salvezza di quelli che la praticano e per la salvezza di quelli che hanno bisogno di essere salvati: lo siamo tutti quanti.
OM 17 Chiesa 1966