Un incontro del Vescovo con le giovani di Monopoli
per il triduo della festa di Maria Immacolata
E’‘ il primo incontro che avviene tra voi ed il Vescovo che ritorna dal Concilio, nel senso, almeno, che non ho ancora avuto la possibilità di dirvi qualche cosa. Non attendetevi cose nuove, ma pare non sia dannoso ripetersi quando si tratta di cose basilari, fondamentali, dalle quali poi devono sorgere tutti gli altri sviluppi e dalle quali soltanto deriva la possibilità di comprendere tutto il resto.
Noi ci troviamo in un periodo “nuovo” della vita della Chiesa. Non é un’espressione retorica questa. E’ un fatto. Nella vita della Chiesa si sono verificati dei mutamenti. Non dobbiamo aver paura di usare le parole. Si é verificato quell’aggiornamento che ha tanto auspicato Papa Giovanni. C’é stato un fortissimo ritorno alle sorgenti, come ha voluto Paolo VI.
C’é stato quel rinnovamento della vita della Chiesa, per il quale ha lavorato il Concilio, vale a dire, circa 2500 Vescovi di tutto il mondo e notate che quando si dice “di tutto il mondo”, non si rileva soltanto un fenomeno geografico di gente che viene da tutti i punti della terra. Si afferma particolarmente un fenomeno culturale di persone che vivendo in altre parti del mondo, vedono le cose come si possono vedere da diversi punti di osservazione.
Se voi guardate il panorama soltanto da una finestra, vedete un pezzo del panorama; se voi lo guardate anche dalla seconda, terza, quarta e quinta finestra, il panorama si allarga sempre di più. Da tanti punti di vista, da tante finestre, si può avere una visione più completa del panorama che ci sta davanti. La Basilica di S. Pietro ha avuto tante finestre quanti erano gli occhi dei Vescovi, perché ogni Vescovo veniva da una situazione particolare: etnica, sociale, politica, religiosa, aveva la possibilità di vedere le stesse cose sotto angoli diversi. Da questa visione d’insieme sono venuti fuori i documenti conciliari, cioè, sono venuti alla luce quegli elementi di dottrina che debbono imprimere un nuovo movimento vitale alla Chiesa.
Un’altra cosa. Questo Concilio imprime un movimento nuovo alla vita della Chiesa. perchè ha operato una sintesi. Ha organizzato tutto il Cristianesimo – in tutti i suoi elementi- intorno a un punto centrale, intorno a un punto focale, – come è stato detto – nel mistero unico che é poi il mistero centrale del Cristianesimo: la Chiesa. Cosi che, oggi, se voi dovete fare il catechismo e dovete rispondere a qual é il mistero centrale della religione cristiana, dovete tranquillamente dire che il mistero centrale della religione cristiana é la Chiesa.
A proposito vi faccio notare una cosa. Vedete un po’come si esprime il Credo che recitiamo durante la messa Credo in Dio,padre onnipotente… credo in Gesù Cristo…, credo nello Spirito Santo. Poi, ad un certo punto, cambia: Non é più credo “in”, ma credo “la”. Credo la Chiesa. E’ in conseguenza della Chiesa, è in conseguenza della fede della Chiesa e nella Chiesa, che si crede la remissione dei peccati per arrivare alla comunione dei Santi.
Vedete che, già nella stessa struttura della nostra professione di fede, la Chiesa é al centro? Ci possiamo chiedere il perché. Il perché, se appena riflettiamo, è molto chiaro. Perché il Padre, da tutti i tempi, cioè dall’eternità,dal principio del tempo, ha sempre pensato alla Chiesa. Perché il Figlio, venuto su questa terra, ha sempre pensato a fare la Chiesa. Perché lo Spirito Santo, dal giorno di Pentecoste fino alla fine dei tempi, non farà altro che edificare la Chiesa.
Cerchiamo di dire brevemente il significato di queste tre affermazioni:
Il Padre pensa alla Chiesa,
Gesù Cristo fonda la Chiesa,
Lo Spirito Santo edifica la Chiesa.
Il Padre pensa alla Chiesa.
Tutto il Vecchio Testamento, interpretato alla luce della pienezza della Rivelazione del Nuovo Testamento, che cosa ci dice? Dice che Iddio da tutta l’eternità, dal principio del tempo ha sempre pensato ad unificare e a sottomettere tutte le creature, quelle che sono in Cielo e quelle che sono in terra, al suo Unigenito, al suo Figlio, a Gesù Cristo. Riflettete. Questo fatto di unificare nel suo Figlio Unigenito, non è già la Chiesa?
Questo fatto che tutto e tutti siano sottomessi a Cristo, che tutti siano uniti intorno a Lui è, sì o no ciò che noi chiamiamo Chiesa?
Ciò che Gesù Cristo dice nella sua preghiera: “Che vi sia un solo ovile sotto un solo Pastore” forse che non realizza il disegno, il desiderio, il piano,l’intenzione di Dio Padre?
E allora, tutto ciò che ha fatto il Padre nell’Antico Testamento: – dalla vocazione di Abramo – alla liberazione del Popolo di Israele dalla schiavitù d’Egitto, con la conseguente traversata del mar Rosso e del deserto, – alla convocazione e costituzione degli Israeliti in un popolo a cui dà una legge, i dieci comandamenti e con cui stabilisce un’alleanza, – alla conquista della terra promessa e poi tutto il susseguirsi dei fatti della storia del popolo di Israele, altro non fanno che svolgere aspetti negativi o positivi, di questa realtà di un popolo unico, su tutta la faccia della terra, che è il Popolo di Dio, che dovrà diventare il popolo da cui nascerà il Salvatore di tutto il mondo. E’ azione di Dio per preparare la Chiesa.
Tutti questi fatti straordinari compiuti da Dio,tutte le cose che hanno detto i profeti nel nome di Dio, sono la manifestazione dell’amore gratuito, infinito di Dio per arrivare a questo punto che si chiama la Chiesa. Il movente di questa meravigliosa storia è: da una parte la povertà in tutti i sensi del popolo d’Israele,e dall’altra l’amore infinito e gratuito di Dio.
Gesù Cristo fonda la Chiesa
Che cosa ha fatto Gesù Cristo su questa terra? E’ venuto a fare la volontà del Padre. Fare la volontà del Padre, compiere l’opera che il Padre gli aveva dato da fare, è quello che gli Evangelisti mettono in maggiore evidenza nella storia dell’esistenza terrestre di Gesù Cristo.
Poiché la volontà del Padre, manifestata in tutti i secoli, è di sottomettere ogni creatura al Figlio diletto, Gesù Cristo si mette all’opera proprio per raccogliere tutti intorno a se.
Notate bene. Gesù Cristo che si “mette intorno”, per raccogliere tutti intorno a sé, porta a compimento l’opera del Padre. I pensieri, le preoccupazioni, le fatiche apostoliche di Gesù sono rivolte alla formazione della Chiesa. Se facciamo un calcolo di tutta l’attività pubblica di nostro Signore Gesù Cristo, troviamo che certamente ha speso molto più tempo con i Dodici di quanto non ne abbia speso con tutto il popolo, perché la sua preoccupazione era di preparare i Dodici che sarebbero diventati le dodici colonne dell’edificio che Egli avrebbe fondato e che si chiama: Chiesa. Si può dire che questa azione di nostro Signore Gesù Cristo per preparare le colonne della Chiesa, culmina nell’episodio di Cesarea: “Tu sei pietra e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”.
Gesù Cristo mentre prepara i suoi Apostoli a diventare il fondamento, il sostegno, le colonne della Chiesa, li dispone anche a far tutte quelle cose che saranno necessarie all’edificazione della Chiesa. Quindi li prepara al ministero della Parola, al mistero sacramentale, a diventare capi, padri, maestri, intorno ai quali si sarebbero adunati, poi, tutti quelli che avrebbero creduto nel suo Nome.
Nella grande preghiera finale, al capitolo sette di San Giovanni, Gesù prega anche per coloro che crederanno ad essi, cioè ai suoi Apostoli, perché tutti possano essere una cosa sola come loro, – gli Apostoli- che dovevano essere una cosa sola, perché Lui e il Padre sono una cosa sola. Gesù suggella, perfeziona, la volontà del Padre di adunare tutti intono a sé, quando muore in Croce. “Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”.
Questa è una affermazione molto importante Questo è il fatto che costituisce la Chiesa. Perché lo ha fatto? Per fare la volontà del Padre. Gesù Cristo fonda la Chiesa per amore. “Nessuno ama tanto come colui che dà la vita per gli altri”. Sono parole di Gesù. “Io dò la mia vita perché il mondo sappia quanto amo il Padre”.
Lo Spirito Santo edifica la Chiesa
Il Concilio ha messo in luce, la missione, l’azione, l’opera dello Spirito più di quanto non sia stato fatto nei tempi passati della storia della Chiesa. E’ una cosa notevole del Concilio Vaticano Secondo.
Dio è in tre Persone, e si manifesta a noi attraverso le opere che compie. Nel compimento dell’opera principale che è la Chiesa, Si manifesta Padre nell’Antico Testamento, si manifesta Figlio nel Nuovo Testamento, si manifesta Spirito Santo nel tempo della Chiesa. Quindi le Persone divine sono i protagonisti principali del mistero che noi chiamiamo Chiesa.
Possiamo dire tranquillamente che la Chiesa è il mistero fondamentale della nostra religione: perché il Padre da tutto il tempo ha voluto rivolgerci il suo amore, perché il Figlio si è gettato a “corpo morto” nella realizzazione del piano di Dio che è la Chiesa, perché lo Spirito Santo è diffuso come fuoco, come dono d’intelligenza, di sapienza, di fortezza in tutti i cuori per realizzare la Chiesa, per diffondere la Chiesa.
E’ diffuso singolarmente, particolarmente, specificamente come carità, come capacità di amore per tutti.
Quindi,
– se tutto ciò che riguarda il Padre si riferisce alla Chiesa,
– se tutto ciò che riguarda il Figlio si riferisce alla Chiesa,
– se tutto ciò che riguarda lo Spirito Santo si riferisce alla Chiesa.
E’ nella Chiesa dove troviamo il punto di convergenza della presenza e della azione delle divine Persone.
E’ nella Chiesa dove troviamo il punto di arrivo, il punto di fecondità dell’amore eterno ed infinito di Dio verso gli uomini.
La nostra risposta
Abbiamo considerato un aspetto della Chiesa, cioè:
ciò che ha fatto il Padre per amore degli uomini
ciò che ha fatto il Figlio per amore del Padre e degli uomini,
ciò che fa lo Spirito Santo per amore di Gesù Cristo e degli uomini.
E allora, ci sarà la Chiesa nella sua attuazione reale, se noi corrisponderemo all’amore del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo.
Non basta che il Padre abbia fatto tutte le meraviglie dell’Antico Testamento e la meraviglia più meravigliosa di averci dato il Figlio suo, non importerebbe che Gesù Cristo si fosse fatto uomo, fosse morto in croce, e risuscitando si fosse affermato come autore della vita e Padrone della vita, non importerebbe la ricchezza dei doni dello Spirito Santo che è disposto a diffondere in tutti i cuori, quando noi, non prendessimo coscienza di quello che Dio ha fatto per noi e non ci mettessimo nella direzione secondo la quale Dio vuole realizzare il suo piano d’amore.
Prima di tutto “prenderne coscienza”.
Care figliole, ho detto: incomincia un’epoca nuova nella storia della chiesa, ma è qui il punto dove incomincia questa epoca nuova: – il punto è il nostro incontro con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. – il punto è il nostro incontro con l’Amore. Da questo incontro incomincia la novità della vita della Chiesa.
La novità della vita della Chiesa, non incomincia dal fatto che il prete dice la Messa con le spalle rivolte al muro – finalmente non rivolte a voi – o dice la Messa italiano. La novità della vita della Chiesa incomincia dove si edifica la Chiesa. E la Chiesa si edifica con le pietre viventi che sono le nostre persone: nei nostri cuori, nella nostra intelligenza, nella nostra volontà. In una parola comprensiva di tutto: nella nostra coscienza. Noi dobbiamo prendere coscienza che Dio -Padre, Figlio e Spirito,- è tutto proteso su di noi, per realizzare il sogno eterno di fare di tutti noi una cosa sola, come Lui è Uno solo.
Vedete come si chiarisce il significato del mistero della vita di Dio? Dio è tre Persone e si è manifestato come tre Persone. La preoccupazione costante espressa dal Padre durante tutta la storia dell’Antico Testamento, la preoccupazione viva espressa da nostro Signore Gesù Cristo, la preoccupazione che corrisponde alla missione dello Spirito Santo, è questa:
– che noi siamo una cosa sola,
– che noi siamo un solo gregge sotto un solo Pastore,
– che noi siamo insieme come i pulcini sotto le ali della chioccia,
– che noi siamo una sola vite con tanti tralci uniti ad un solo ceppo,
– che noi siamo un solo popolo,
– che noi siamo una sola famiglia di Dio.
Perché questa preoccupazione di unità da parte di Dio? Perchè Dio è uno, in una tale unità che: tutte tre le Persone divine hanno un solo pensiero, tutte tre le Persone hanno una sola volontà, tutte tre le Persone hanno un solo desiderio, tutte tre le Persone hanno un solo amore, tutte tre le Persone divine hanno una sola natura. Ora, Iddio, che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza,lo ha creato perché si moltiplichi e riempia la terra, ma nello stesso tempo sia unito al punto di fare quasi una sola persona, una sola realtà, una sola assemblea convocata a stare insieme.
L’altra faccia della realtà della Chiesa è ciò che dobbiamo fare noi, in corrispondenza del pensiero di Dio. Se Dio pensa a noi, noi dobbiamo pensare a lui. Se Dio ama noi, noi dobbiamo amare Lui. Se Dio vuole che arriviamo ad essere una cosa sola tra noi, noi dobbiamo assecondare la sua volontà.
Allora in che cosa consiste la vita spirituale, la così detta vita interiore?
In che cosa consiste sostanzialmente, autenticamente la vita cristiana?
La vita spirituale dei cristiani, i cristiani, sono le persone che rispondono alla chiamata, alla sollecitudine, alle intenzioni, alle azioni del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo . La vita spirituale è qui.
La vita spirituale non sta nel gonfiare i polmoni e poi uscire in esclamazioni devote: ” Oh Dio come ti amo”! La vita spirituale non è mettere la testa tra le mani e concentrarsi nel vuoto. La vita spirituale non è emozionarsi di fronte a una celebrazione liturgica, scambiando questa emozione per fervore religioso. Nella celebrazione liturgica: c’è un Padre che ci ama al punto di dare il suo Figlio, c’è un Fratello grande che ci ama al punto di dare tutto se stesso, c’è un Amico disposto a stabilirsi in ciascuno di noi, per comunicarci tutti i doni di Dio. La mia vita di cristiano, per conseguenza, deve essere una eco, una risposta a tutto ciò che fa Dio.
Comprendete che questo avviene principalmente all’interno delle nostre persone? All’esterno abbiamo i segni, le parole, le istituzioni. Ma Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo, nel suo amore infinito, ci raggiunge nell’intimo della nostra persona, si stabilisce nel santuario della nostra coscienza dove siamo noi stessi. Qui,dove noi siamo coscienti di essere noi stessi, avviene l’incontro. Qui,dove noi siamo coscienti di essere noi stessi, diciamo il nostro sì all’amore di Dio: la nostra risposta, la nostra scelta, la nostra decisione, la nostra dedizione. Qui c’è vita spirituale. Qui c’è vita cristiana autentica.
Perché tutto questo si realizzi, sono necessarie anche gli strumenti stabiliti da Dio,voluti da nostro Signore Gesù Cristo, nei quali agisce lo Spirito Santo. Per attuare tutto questo: ci vuole la Parola di Dio, ci vuole la grazia dei Sacramenti ci vogliono le indicazioni dei Pastori. L’osservanza dei comandamenti della legge di Dio, dei precetti della Chiesa e dei doveri del proprio stato diventa cristiana, quando agisce in noi il Battesimo e con il battesimo la grazia dei sacramenti, quando in noi c’é l’azione di Dio che ci rende capaci di osservare i comandamenti dal primo al decimo. Solo la grazia del Sacramento ci rende capaci.
Lasciate che il Vescovo vi dica per l’ennesima volta che i sacramenti non sono atti di devozione, ma sono azioni che compie Dio in noi per renderci capaci di essere figli di Dio, come Lui ci vuole. Ma i Sacramenti agiscono in noi in proporzione della fede che ha acceso nelle nostre menti la Parola di Dio. Qui intendo particolarmente il sacramento della Confessione e dell’Eucarestia che usualmente riceviamo.
Al primo posto la Parola di Dio.
E’ mai possibile mettersi d’accordo, stabilire una relazione di vita tra le Persone divine: Padre, Figlio, Spirito Santo e la nostra persona, se prima non ci si parla, non ci si comunica i propri pensieri, se prima non ci si dicono le proprie cose?
Come deve agire in noi l’Eucaristia se non conosciamo le parole di Gesù Cristo?
Come deve gire in noi il Battesimo quando non sappiamo che cosa ha detto il Padre, che cosa ha detto Figlio,che cosa ha detto lo Spirito Santo nel cui nome siamo stati battezzati – e il Battesimo è un sacramento permanente che ha segnato un carattere nelle nostre anime, che non si cancella mai?
Vedete che la logica stabilisce al primo posto la parala di Dio perché ci possa essere una vita spirituale, una vita cristiana e conseguentemente la Chiesa?
Osservate come si svolge la celebrazione eucaristica. Prima c’è la Parola di Dio e poi il sacrificio eucaristico. Perchè in tanto il sacrificio eucaristico porterà dei frutti, compirà ciò a cui è destinato, in quanto sarà preceduto dalla intelligenza della Parola di Dio.
Tra la nostra persona e le Persone divine, si deve stabilire un rapporto di vita. Questo rapporto di vita è la realizzazione della Chiesa che avviene attraverso gli strumenti della chiesa: la Parola, la Grazia e la Carità. Ma tutto questo è strumentale. Il fine, che Dio vuole raggiungere è la nostra relazione personale con Lui. Capite allora che la riposta interiore, cosciente, libera, responsabile degli uomini è molto importante nella vita della Chiesa. Capite anche che: la realtà più sostanziale, la realtà ultima e definitiva che durerà anche in Paradiso, è la nostra relaziona con Dio nelle sue divine Persone, è la nostra relazione personale con un Dio tanto personale che è Padre, Figlio e Spirito Santo.
Qui c’é la Chiesa Qui ci deve essere il rinnovamento della Chiesa.
Care ragazze, di cristianesimo intorno ne abbiamo ancora, ma è cristianesimo? E’ cristianesimo andare a Messa e non sapere nulla del Padre, del Figlio,dello Spirito Santo? E’ cristianesimo andare a Messa quando il prete ha smesso di predicare? Chi rifiuta la Parola di Dio, implicitamente rifiuta tutta la Messa Eppure ci sono persone istruite in religione, come alcune e giovani di azione Cattolica, che per via della “messa in piega” o di qualche altro motivo del genere, senza nessuno scrupolo arrivano all’offertorio e poi devotissimamente, angelicamente, fanno la loro comunione. Hanno rifiutato la Parola di Gesù Cristo e pretendono di entrare in comunione con Lui…?!
Capite dove deve avvenire il rinnovamento? Il rinnovamento avviene con una presa di coscienza di tutto il pensiero di Dio, particolarmente del pensiero di Dio come è contenuto nella Sacra Scrittura.
Il rinnovamento della Chiesa deve avvenire nella pratica sacramentale, e i sacramenti devono essere un incontro con Dio,il Padreche ci perdona i peccati per i meriti di nostro Signore Gesù Cristo e ci infonde il suo amore, nell’amore dello Spirito Santo.
il rinnovamento è un incontro con Dio nel Figlio che ci è dato dal Padre. “Così Iddio ha amato il mondo, da dare il suo Figlio “ E lo da a ciascuno nel sacramento della eucaristia.
il rinnovamento è un incontro con Dio Spirito Santo, che il Padre e il Figlio comunicano a noi nell’azione sacramentale e, con la carità ci porta tutti gli altri doni.
Capite la funzione dell’azione sacramentale?
Capite come deve essere intesa in un modo personale perché riguarda l’azione delle divine Persone e la nostra persona impegnata coscienziosamente, liberamente, responsabilmente ad assecondare l’azione di Dio in noi?
E questo impegno deve manifestarsi in tutti gli istanti della nostra giornata?
Che cosa importa che siate brave figliole, angeliche figliole quando state inginocchiate davanti a Gesù sacramentato se poi… in casa…con i fratelli…poi con le amiche…e con gli amici…? febbraio 1967
OM 82 Chiesa 1966