Cattedrale di Monopoli -ore 11-processione con le palme
Gesù è partito dal monte degli olivi e lungo il percorso la turba e prima di tutti i discepoli, hanno steso per terra le loro vesti, hanno gettato foglie e rami e i bambini hanno gridato: “osanna al re di Israele, osanna al trionfatore, a colui che viene per salvarci”.
Era la voce dei piccoli e del popolo che annunciava il trionfo di colui che andata a Gerusalemme per essere messo a morte, per subire la più grande sconfitta, per toccare il fondo umiliante del suo stato apparente.
Gesù, con la sua passione, agonia e morte e sepoltura, apparve ai suoi discepoli e alle turbe come uno sconfitto; eppure i bambini avevano cantato “osanna al Figlio di Davide, al re di Israele, a colui che viene per liberarci”!
Miei cari, la Chiesa ripete tutto questo durante la settimana che incomincia oggi e culminerà la notte tra il sabato e la domenica con la pasqua. Ormai sapete ciò che celebra la Chiesa, ma è bene che lo ricordiamo insieme per comprenderlo sempre più profondamente nei suo valore e nel suo significato religioso cristiano.
Le nostre celebrazioni che ci pongono dinanzi alle parole che raccontano la passione e morte del Signore e ai gesti e ai segni revocatori di questi avvenimenti, non sono rievocazioni storiche o rappresentazioni simboliche, ma sono lo stesso avvenimento, sono gli stessi episodi che nella loro forza, vitalità e attualità, sono presenti in mezzo a noi per operare e produrre la nostra salvezza.
E’ lo stesso Gesù Cristo che è in mezzo a noi e ce lo garantisce con la sua parola, resa sicura dalla sua capacità di mantenerla, come lo ha dimostrato con la resurrezione da morte.
Gesù è in mezzo a noi per ripetere la sua agonia,
Gesù è in mezzo a noi per ripetere la sua incoronazione di spine e la sua flagellazione,
Gesù è in mezzo a noi per essere sputacchiato e maltrattato,
Gesù è in mezzo a noi per essere oggetto di scelta e posposto a Barabba,
Gesù è in mezzo a noi per essere tradito dai suoi discepoli a abbandonato dai suoi amici,
Gesù è in mezzo a noi per essere crocifisso.
Ripeto: non per una memoria storica, non per una rappresentazione simbolica.
Gesù è il Vivente, è il Dio presente!
Allora che cosa importeranno tutti i giorni di questa settimana che è chiamata santa?
Importano che, se abbiamo fede non dobbiamo starcene in disparte e andare indifferenti per i fatti nostri, ma dobbiamo essere presenti specialmente nei momenti più significativi nei quali Gesù ripete i suoi gesti donandoci il suo corpo e il suo sangue -il giovedì santo- dandoci tutta la sua vita -venerdì santo- manifestando la sua potenza di Figlio di Dio, di padrone della vita e vincitore della morte la notte del sabato santo.
I discepoli saremo noi;
quelli per i quali dà il suo corpo e il suo sangue siamo noi,
quelli per i quali dà la sua vita siamo noi;
quelli per i quali risorge siamo noi.
Dobbiamo, perciò, essere presenti con la nostra fede, come coloro che partecipano a questi avvenimenti non con l’indifferenza, la curiosità o un certo devozionalismo tradizionale, ma con un impegno sincero e coscienti che siamo coinvolti in ciò che accade nelle nostre chiese.
Allora è evidente che il mio invito è quanto mai accorato ed insistente perché, non soltanto voi che siete qui in questo momento, ma tutti i vostri cari, tutti i vostri conoscenti, tutti i monopolitani frequentino la chiesa in questi giorni, abbiano a mettere a disposizione di nostro Signore Gesù Cristo per le loro anime, quelle ore che si richiedono alle celebrazioni di questa settimana.
E’ bella cosa la visita ai così detti sepolcri.
E’ bella cosa il bacio a Gesù crocifisso.
E’ bella cosa assistere alla processione del venerdì santo.
Ma questi gesti in fin dei conti, si risolvono in curiosità e spettacolo.
E’ la partecipazione a quelle azioni, che compie Gesù Cristo nella sua Chiesa, che vi deve interessare!
Vi invito perciò alla presenza di fede impegnata seriamente, perché Gesù in mezzo a noi non compia inutilmente il suo sacrificio e possa realizzare in ciascuno di noi il dono della sua vita e della sua resurrezione per il giorno della santa Pasqua.
OM 58 Palme 1967