Settimana dei Giovani a Cisternino 1967 – 2ª sera
Dio produce il bene. Non solo lo esprime, ma lo fa e noi chiamiamo questo: amore di Dio.
O noi crediamo nell’amore di Dio oppure non c’é nessuna Religione.
Dove sono i fatti concreti con cui si dimostra che Dio ci ama?
Primo fatto: la Creazione.
Ogni creatura ci dice che ha avuto un principio e va verso una distruzione. Tutto ha avuto un’origine, un inizio. Dio ha dato questo inizio. Tutte le cose sono l’esecuzione di un pensiero che c’é stato prima.
Dio non aveva bisogno di niente, non ha bisogno di niente. Dio ha dinanzi al Suo sguardo l’uomo. Prima di produrre i pianeti, prima di appendere al cielo le stelle, prima di dare moto a tutto l’universo, Dio voleva arrivare all’uomo: voleva arrivare a noi. Lo scopo di quello che ci circonda siamo noi. E’ l’uomo!
Pensiamo a Michelangelo e il suo capolavoro: dal suo capolavoro non riceve alcun sentimento di gratitudine. Dio, da tutta l’eternità, ha in mente il mondo, il creato e lo fa per l’uomo. All’uomo ha dato gli occhi, le orecchie, la capacità di assaporare tutto ciò che c’é di buono sulla terra, la capacità di spostarsi per ammirare le cose belle che ci sono sulla terra, l’intelligenza per sondare i segreti della natura.
La creazione é il punto di incontro: Dio che ha disposto così le cose,
l’uomo posto al vertice del mondo sensibile che si trova di fronte al suo Dio.
L’uomo che é l’opera della mano di Dio é capace di rispondergli
In che cosa si distingue l’uomo da tutti gli altri esseri?
Perché é capace di capire.
L’uomo sa, l’uomo cerca una ragione, l’uomo é capace di darsi una ragione.
Solo l’uomo ha la capacità di determinare liberamente le sue decisioni, i suoi atti.
Solo l’uomo ha questa proprietà di muoversi in tutto l’universo, nel senso e nel modo che vuole.
Libero: può dire “sì” e può dire “no”.
Padrone, signore. Padrone soprattutto dei suoi atti, dei suoi pensieri: li dirige nel senso che vuole. La volontà!
Dunque, che cosa vuole Dio, che cosa attende Dio?
La risposta, il nostro “sì” o il nostro “no”.
La risposta della nostra intelligenza e della nostra volontà.
L’uomo ha un corpo che non é l’anima, non é la ragione, non é la volontà.
L’uomo é un corpo animato da uno spirito, dotato di una ragione e di una libertà.
Ecco l’uomo: corpo e anima, braccia e volontà, mani e intelligenza. Ma, la sua mano é guidata non dall’istinto ma dall’intelligenza, il suo braccio é sostenuto non dall’energia fisica, dalla forza, ma dalla volontà .
E l’uomo,quindi, sta al di sopra di tutta la materia, per dare che cosa?
Energia? – il mondo non ha bisogno della nostra energia.
Il moto? – il mondo non ha bisogno del nostro moto.
No, perché tutto quanto si trova in noi, come in un riassunto, in un piccolo universo costituito dal nostro essere, si trova in misura stragrande nell’universo.
Noi dobbiamo portare l’intelligenza al mondo.
Noi dobbiamo portare la libertà al mondo.
L’uccello canta, i fiori spuntano ma non parlano, attendono che ci sia uno che sappia per loro, che li interpretino, che li esprima.
A chi?
A Uno che sta al di sopra e attende l’atto della nostra ragione.
A questo punto Dio non attende l’atto della nostra intelligenza, perché c’é chi é intelligente e chi é meno intelligente, ma, ragionevoli possiamo esserlo tutti, ma “renderci conto” , possiamo farlo tutti perché siamo normali. Ecco, questo é la funzione dell’uomo per tutti gli esseri che stanno sotto di lui, per Colui che sta di sopra a noi.
Vogliamo compiere la nostra funzione?
Vogliamo impegnare la ragione?
Uomini siamo in quanto siamo ragionevoli, più uomini siamo in quanto sviluppiamo la nostra ragione. Come fanno pena quelle creature umane che vedete circolare come se non avessero la ragione!
Questo é l’aspetto primo della nostra personalità: la nostra ragione.
Dio scoperto come ragione ultima e fondamentale di tutto l’essere.
La ragione apre la strada a un’altra prerogativa nostra: la libertà, per cui io se dico “no” ho detto “no” e se dico “sì” l’ ho detto perché ho creduto bene dirlo. La libertà é la proprietà di decidere dei nostri atti: sono libero, decido delle mie decisioni.
Vi ripeto ancora ciò che e importantissimo per l’acquisto della personalità:
1°) essere ragionevoli
2°) – essere liberi.
Mentre ci distinguiamo assai l’uno dall’altro per il grado di intelligenza, guardate che, ognuno di noi, poco, si differenzia per la volontà. C’é il preconcetto che esistano volontà forti e volontà deboli. La volontà é come una forza, una inclinazione, una padronanza che ne libera la forza e la ragione. Se ho ragioni sufficienti per partire di qui, non mi occorre una volontà forte o debole. Se ho ragioni sufficienti ci vado, se non ho una ragione sufficiente non mi muovo. I valori sono quelli che determinano il moto della nostra libertà. E, difatti, é giusto che sia la ragione, questa capacita, questo occhio sulle cose, questa visione del mondo a creare i motivi per cui la nostra volontà si muove in un senso oppure in un altro.
Quanto é importante sviluppare in noi la ragione:
le ragioni universali, le ragioni singole per arrivare a dei valori determinanti, perché la nostra volontà sia incanalata bene, con tutta la forza delle sue tendenze, per fare di noi una vera persona, un essere capace di esprimere se stesso: quello che ha capito, quello che vuole con la propria volontà.
[1] Non so chi ha lavorato prima del 1964; queste lezioni delle settimane ai giovani sono dattiloscritti custoditi dal vescovo