Settimana dei Giovani a Cisternino 1967 – 4ª sera
Dunque, cerchiamo di tenere presente il filo delle conversazioni di questa settimana:
+ un Dio grande, potente, saggio e buono, personalmente si interessa di noi e ci ama.
+ La prima dimostrazione del Suo amore é la Creazione, in cui Egli pone l’uomo al di sopra di tutti gli esseri creati sensibili, perché ne diventi la mente e ne diventi il cuore.
+ L’uomo perciò deve stare al suo posto, al vertice di tutta la creazione e a contatto con Dio per riconoscerne la grandezza, la potenza, la bontà, la saggezza e la bellezza.
+ Cosa fa l’uomo, come risponde l’uomo?
L’ uomo risponde col peccato.
Il peccato che é dimenticare Dio,
dimenticare chi é Dio,
dimenticare ciò che vuole Dio,
che é dimenticare il bene che ci vuole Dio e credere maggiormente alle creature, e credere maggiormente al valore che possono avere le creature, così come definisce le cose S. Tommaso: “voltare le spalle a Dio e cercare invece le creature”: il peccato.
+ Abbiamo visto che Dio, dinanzi alla nostra risposta negativa, alla nostra ingratitudine, alla nostra irragionevolezza ,non si ferma, ma procede nella dimostrazione del Suo amore in un modo ancora più evidente e manda su questa terra il Suo Figliolo che diventa uno di noi, che si mette al nostro posto e diventa il nostro Salvatore.
+ Come ci salva Gesù Cristo? L’abbiamo detto ieri sera: Gesù Cristo ci salva rivolgendosi alla nostra intelligenza, perché noi abbiamo a diventare ragionevoli e riconosciamo Dio per quello che Egli è, lo seguiamo Dio nella Sua volontà e diventiamo collaboratori di Dio nel fare, nella vita, ciò che Dio vuole da noi.
Gesù Cristo ci salva la mente, ci salva la testa, ci salva la nostra ragione col Suo insegnamento, quindi l’importanza dell’insegnamento di nostro Sugnore Gesù Cristo ci dice, in pratica, che cosa dobbiamo fare per poter tenere Dio al primo posto, per dare a Dio l’importanza che deve avere nella nostra vita, per rispettare Dio, per fare la volontà di Dio. E’ quello che ci insegna praticamente Gesù Crisgo con la su vita. Non solo.
Ma Gesù Cristo ci salva soprattutto nel senso che, alla nostra mente e alla nostra volontà, comunica una energia nuova che chiamiamo soprannaturale, che comunemente chiamiamo “grazia di Dio”, con cui noi, se siamo fedeli a questa grazia, se conserviamo questa energia, se la sviluppiamo in noi questa energia, diventiamo capaci di comportarci da esseri ragionevoli che riconoscono il loro Dio e lo rispettano, e di servire Dio con tutta la nostra vita, con tutta la nostra esistenza.
Ma Gesù Cristo ad un certo punto visibilmente e personalmente si é ritirato dal mondo, quindi dove dobbiamo andare a cercare l’insegnamento Suo per farlo diventare luce per le nostre intelligenze al fine di conservarci degli esseri ragionevoli, come dobbiamo essere ?
Dove dobbiamo andare a cercare la norma, la via che ci conduca, attraverso tutti i meandri dell’esistenza, verso Dio con certezza, con sicurezza?
E quella Vita nuova, quella Vita di cui ha parlato tanto Geù Cristo nostro Signore, per cui Lui si é paragonato alla vite e ha detto che noi siamo i tralci che dobbiamo vivere della stessa vita della vite, dove é questa energia, dove si conserva questa energia?
Siamo dinanzi al grande problema della Chiesa.
Per noi italiani, per noi dell’Italia Meridionale, in particolare, dinanzi a questa parola prendiamo atteggiamenti qualche volta anche ostili.
Ebbene, che cos’è la Chiesa?
La Chiesa é la famiglia dei credenti.
Una famiglia non e costituita dal padre o dalla madre o solo dai figli.
I figli che non avessero padre sono degli orfani e quasi non costituiscono più una famiglia, non sono più una famiglia giuridicamente parlando, perché la famiglia corrisponde a quel concetto di genitori e di figli, di sposo, e di sposa e di figli. E come i figli sono orfani se non hanno più padre e madre, così il padre e la madre sono incompletissimi se non hanno figli.
Ora é sbagliato, é un errore considerare la Chiesa soltanto nel Padre e non considerare la Chiesa anche nei figli. E’ tanto Chiesa quell’uomo che si chiama al secolo Giuseppe Roncalli e come rappresentante di nostro Signore Gesù Cristo, Giovanni XXIII . E’ tanto cristiano, é tanto Chiesa quello, come questo che poco fa cantava. Tale e quale.
E’ Chiesa tanto quello come questo. Non ci sia nessuna irriverenza nel confronto.
E, per formare la Chiesa, ci vuole tanto quello come questo.
Se quello fosse senza di questo, non avrebbe ragione d’essere.
E se questo fosse senza di quello non potrebbe essere addirittura.
Intendiamola così la Chiesa.
Quando voi parlate della vostra famiglia dite con un senso di compiacimento: “la nostra vigna, la nostra casa, il nostro trullo, la nostra macchina” E’ la famiglia. E, parlando con vostro papà, non dite: “andiamo a lavorare nel tal posto, ma nel nostro campo.
Nostro! La famiglia é una entità che gode, che fruisce delle stesse cose, della stessa casa, dello stesso cibo. La famiglia é così!
E la Chiesa?
O crediamo o non crediamo.
La Chiesa é tutto questo.
La chiesa é la continuazione della Vita di nostro Signore Gesù Cristo su questa terra. Quando era su questa terra visibilmente, Lui insegnava.
Lui ma non Lui solo.
E, mandava in giro nei paesi della Palestina quelli che chiamava i suoi discepoli.
E un giorno, ha scelto tra i discepoli, i “dodici” e li ha chiamati Apostoli, e li “mandava”, già Lui quando era su questa terra,
e ritornavano alla sera, e gli rendevano conto di quello che avevano fatto e avevano detto,
e qualche volta le cose non andavano troppo bene,
e qualche volta perdevano la pazienza perché in certi paesi non li volevano ascoltare.
Quindi, Gesù Cristo é preoccupato di formarsi dei discepoli che apprendano la Sua Dottrina e la vadano a predicare in tutto il mondo. Si può dire che é la preoccupazione principale di Gesù Cristo, perché Gesù Cristo é venuto a fare molto poco personalmente.
Ma riflettete: se fosse venuto al mondo per compiere Lui l’evangelizzazione del mondo, avrebbe prolungato la sua permanenza su questa terra, per di più.
Se avesse avuto la preoccupazione di diventare il maestro dell’umanità Lui personalmente, invece di incominciare a trent’anni poteva benissimo incominciare a venticinque.
Appena tre anni circa di vita pubblica, perché il suo scopo era quello di formarsi una scuola, di formarsi dei discepoli che poi continuassero ad andare nel mondo fino alla consumazione dei secoli a predicare ciò che ha insegnato.
E, non si illude neppure sui risultati della Sua scuola, tanto é vero che molti apostoli non avevano ancora capito niente dello spirito di NSGC dopo essere stati con Lui:
“Vi manderò lo Spirito Santo che vi chiarirà ogni cosa”
Ecco, Gesù Cristo ha questa intenzione esplicitissima di preparare delle persone tra i discepoli: gli Apostoli. Tra gli Apostoli stabilisce una gerarchia e li manda nel mondo: “Andate e predicate”. Non dice: “Andate e scrivete”, ma,”andate e predicate.” [2] Andate nel mondo universo.
Quindi, dove lo troviamo l’insegnamento di nostro Signore, che ci rende capaci di capire Dio e di capire le ragioni della vita, di impostare bene la nostra vita?
Ecco, nella Chiesa, Gesù continua, nel mondo, ad insegnarci come dobbiamo comportarci, ci dice non solo come dobbiamo pensare, ma come dobbiamo comportarci praticamente.
“Andate e insegnate loro tutto quello che vi ho detto.”
“Chi ascolta voi, ascolta me” ,
S. Paolo:”imparate da me, siate miei imitatori come io lo sono …. ”
E la Chiesa, attraverso tutti i tempi e tutti i paesi, e tutte le epoche, col suo insegnamento morale, promulgato con l’autorità di Nostro Signore gesù Cristo, ha continuato a santificare il mondo. Non c’e un’epoca storica, per corrotta che sia, dove non sia fiorita la santità di quelli che hanno cercato Gesù nella Chiesa.
Se nella Chiesa, noi cerchiamo il pretesto per una vita che non sia impegnata fino in fondo con la morale di nostro Signore Gesù Cristo, ne troviamo di pretesti, ma, se noi cerchiamo con sincerità, con buona volontà nostro Signore Gesù Cristo lo troviamo sempre, troviamo le norme chiare che ci dicono quello che dobbiamo fare per seguire nostro Signore Gesù Cristo, per fare la volontà del Padre, per servire come si conviene Iddio.
Inoltre, a quelli che ha scelto, Gesù ha conferito dei poteri, e, a quelli soli, e tanto chiari: “Andate, fate questo in memoria di me” . Si potrebbero moltiplicare le citazioni.
E, soprattutto siamo davanti ad un fatto: il mondo é stato battezzato, é stato confermato nella fede di nostro Signore Gesù Cristo. Il mondo cristiano é vissuto di Eucaristia. I martiri delle catacombe, gli apostoli del mondo barbarico, gli eroi, i confessori, i dottori della Chiesa, per diffondere e difendere l’integrità della Dottrina, il loro nutrimento l’ hanno sempre trovato vicino a Gesù, nella eucaristia: nella presenza di nostro Signore Gesù Cristo in modo misterioso sacramentale ma altrettanto reale. Milioni di persone vivono integralmente la loro fede nutrendosi di nostro Signore Gesù Cristo perché il “pane”, che secondo le parole di nostro Signore Gesù Cristo é quello disceso dal Cielo, é la sua carne data per la salvezza del mondo.
L’Eucaristia non deve diventare oggetto di devozione.
L’Eucaristia é il Pane che nutre e non é per nutrimento per nostro corpo, ma per il nutrimento per nostro spirito, perché
é Gesù, in persona, che diviene alimento nostro,
é Gesù che é venuto nel mondo per essere la Vita del mondo,
é Gesù che ci alimenta con questo nutrimento,
é Gesù che ha portato la Vita e vuole che la Vita ci sia sovrabbondante, che con la Sua presenza comunica a noi questa Vita come a dei tralci.
La Vita é la vita soprannaturale che ci rende capaci di essere Figli di Dio, che ci rende capaci di riconoscerlo e di amarlo Iddio, e di servire Dio.
Ecco come dobbiamo vedere la Chiesa nella sua essenza, nella sua sostanza, nella sua missione ricevuta da nostro Signore Gesù Cristo.
Ecco la presenza di Dio nel mondo.
Ecco i segni nel mondo con cui riconoscere Dio, con cui riconoscere nostro Signore Gesù Cristo.
Non so chi ha lavorato prima del 1964 Qeste lezioni delle settimane ai giovani, scritte dl registratore, sono dattiloscritti custoditi dal vescovo