Ultima sera nella settimana dei giovani di Monopoli
+Dio esiste,
+Dio é grande,
+Dio non ha bisogno di noi,
+Dio pensa a noi,
+Dio si occupa di noi,
+Dio interviene nei nostri confronti con l’opera della Creazione e l’abbiamo illustrata abbastanza,
+con l’opera della Redenzione, l’abbiamo appena accennata,
+in quello che fa nostro Signore Gesù Cristo per salvare il mondo.
Dio attende da noi una risposta. Quale é la risposta che noi dobbiamo dare a un Dio grande e potente che non ha bisogno di noi, e che impegna tutto se stesso nei nostri confronti, che ci dà tutto ciò che siamo e tutto ciò che abbiamo, e che ha l’unica preoccupazione di assicurare a noi la vita per tutta l’eternità?
Che risposta dobbiamo dare?
Io la risposta ve la formulo e ve la indico in una sola parola: la fede. Noi dobbiamo credere in Dio e dobbiamo avere fede in Dio. La nostra fede é la risposta che dobbiamo e che possiamo dare a Dio.
Che cos’é la fede?
Non é semplicemente farsi un segno di croce, non é semplicemente andare a Messa, non é semplicemente farsi il precetto o qualche altra devozione.
La nostra fede é veramente e deve essere così: avere fiducia in Uno che é il più grande, che é più forte, che é più saggio, che é più buono di noi. La nostra fede é questa cosa, e soltanto questa cosa: avere fiducia, riporre la nostra fiducia in Uno che é più grande, più forte, più saggio e più buono di noi. Questo é credere.
Se noi abbiamo questa fede, che si traduce in questa fiducia in Dio, allora tutto il resto, tutte le manifestazioni della fede sono buone. Anche andare in processione dietro i Santi Medici! [2] Se, invece, la nostra fede non ha questo significato, qualunque manifestazione esterna, non conta proprio un bel nulla in ordine alla nostra religione.
Dunque la fede, la vostra fede.
Dio, Gesù Cristo, la Chiesa che non hanno bisogno di noi, ci vengono a chiedere la nostra fede non per il bene proprio ma per il bene nostro. Come una mamma, come un padre che ci venissero a dire di stare buoni, in punto di morte, e lo fanno evidentemente non perché essi hanno bisogno della nostra bontà, ma perché sono desiderosi del nostro bene, perché ci vogliono veramente bene, così é la posizione di Dio.
Mi preme di dirvelo: Dio, Gesù Cristo, la Chiesa che rappresenta Dio su questa terra, non hanno bisogno di noi. Siamo noi che abbiamo bisogno di Dio. Noi facilmente poniamo la Religione nella stessa posizione di quelli che, in un determinato momento della vita civica, vanno in giro a cercare le preferenze. Quelli lo fanno per il loro interesse, generalmente a spese nostre. Dio non vuole trarre nessun vantaggio dalla nostra fede. Noi abbiamo bisogno dunque di avere fede in Dio.
Dio é grande, la Religione é grande perché Dio é grande, e noi siamo grandi nella misura in cui stiamo al posto dove Dio ci ha collocato, e svolgiamo nell’universo il compito che Dio ci ha affidato, nell’adempimento del nostro dovere, proprio perché abbiamo fede in Lui che ci illumina, che ci guida, che ci sostiene.
La nostra Fede, credere in Gesù Cristo, che cosa significa?
Non significa recitare un atto di fede, non significa saper recitare il Credo, come quando venite a fare la Cresima.
La fede non si recita. La fede si vive.
Credere a Gesù,
é credere a quello che dice,
é credere a quello che insegna,
é tenere nella nostra mente, mettere bene nella nostra mente e quindi pensare con la nostra intelligenza, ciò che pensa Gesù, di Dio, del mondo, della vita, dello scopo della vita, dei compiti della vita. Della vita anche terrestre, che si deve svolgere su questa terra, e delle relazioni con gli altri nella vita.
Quanto é importante credere a Gesù, circa le relazioni con gli altri nella vita. Credere a Gesù significa dare il giusto peso ai valori che noi incontriamo nella nostra esistenza. Al primo posto ci sono i valori che riguardano la mente, il cuore, le persone e, gradatamente al loro posto tutti gli altri valori di carattere economico, artistico, culturale, ecc. Credere a Gesù ha questo significato. La vita, la vita nostra deve essere una espressione di fede.
Credere a nostro Signore Gesù Cristo e avere fiducia in Lui. Ma, a non vedere -come solitamente capita nelle nostre chiese – che le persone abbiano fiducia, perché vanno davanti a Santa Rita e chiedono la grazia di essere promossi ecc.
Ma che cos’é la fiducia? Fidarsi di una persona quando questa Persona é più grande di noi, é più saggia di noi, é più buona di noi; é riporre la propria vita nelle mani di questa Persona, é impostare la propria vita come vuole questa Persona.
Quanti di voi impostano la propria vita in tutti i suoi aspetti, in tutti i suoi problemi come vuole nostro Signore Gesù Cristo?
Chi si preoccupa, quando arriva il momento di dovere affrontare il problema dall’amore, di credere di più a nostro Signore Gesù Cristo?
Di avere più fiducia in nostro Signore Gesù Cristo che, magari, alla parola e alla opinione e al modo di pensare degli amici, o di certi strati sociali o di certi ambienti sociali o di certe correnti letterarie, artistiche, ecc.?
Credere a nostro Signore Gesù Cristo e avere fiducia in Lui!
E, allora, credere nel modo di impostare la nostra vita, nel modo di concepire l’interesse, cioè l’interesse che é uno dei valori, ma non é tutto, che può avere la sua importanza, e ha la sua funzione, ma non é tutto nella vita, perché c’é anche qualche cosa di più prezioso.
Credere in nostro Signore Gesù Cristo e avere fiducia che questa vita va spesa per la vita futura, per la vita eterna.
Non che questa vita va sciupata, va disprezzata, e non bisogna darle importanza. No.
Impegnare bene la vita, secondo l’insegnamento di nostro Signore Gesù Cristo, in ordine, in funzione della vita eterna.
Questo é credere a nostro Signore Gesù Cristo e avere fiducia in Lui.
Credere a nostro Signore Gesù Cristo significa dargli un posto nella nostra vita.
Ecco, dargli un posto nella nostra vita, non semplicemente mettendo il Crocefisso in casa. C’é molta gente che viene dal Vescovo e mi dice: “me lo dà un crocefisso da mettere in casa?” Non é quello il mettere Gesù al Suo posto. Appenderlo a un chiodo!
Gesù Cristo bisogna metterlo nella nostra vita, bisogna metterlo nel nostro modo di pensare, nel nostro modo di valutare le cose.
Gesù bisogna metterlo nei nostri sentimenti che devono essere buoni, devono essere sentimenti prima di tutto di rispetto, sentimenti di bontà, sentimenti di partecipazione alla vita degli altri, alle condizioni degli altri, ai disagi, alle sofferenze degli altri.
Questo é cristianesimo e voi stessi me lo dite, quasi in tono di rimprovero quando vedendo della gente che va in chiesa e poi tratta male le persone, concludete: quelli che vanno in chiesa sono peggio degli altri…” No. Non hanno dato un posto nella loro vita a nostro Signore Gesù Cristo. Magari l’ hanno in salotto, perché hanno messo su un quadretto, o vicino alla loro villa, perché fanno dire una Messa. No! E’ darglielo il posto, nella nostra persona e, come ho detto, nella nostra mente, nel nostro cuore. Dare un posto a Gesù è tener conto che Lui c’é, che Lui ha una parola da dire in tutte le circostanze, che Lui ha un sentimento buono da indicarci in tutte le occasioni. Questo é dargli un posto !
Io non vi trattengo di più, perché dobbiamo terminare questa sera. Vi invito, a conclusione di questa settimana, a riflettere un po’ per dare veramente l’espressione della vostra fede a nostro Signore Gesù Cristo, dandogli un posto nella vostra vita, ripeto, nei vostri pensieri, nei vostri sentimenti, nel vostro modo di comportarvi.
[1]Non so chi ha lavorato prima del 1964. Queste lezioni delle settimane ai giovani, prese dal registratore sono dattiloscritti conservati dal vescovo.
[2] Documentarsi sulla situazione locale e cercare la posizione del vescovo Ferrari a proposito delle devozioni ai santi