in Sant’Orsola nel giorno della festa di S.Anselmo patrono di Mantova
Abbiamo ascoltato la parola che San Paolo ripete in ogni celebrazione delle feste dei sacerdoti che sono stati rivestiti della pienezza del Sacerdozio. Oggi meditiamo questa parola perché onoriamo il nostro protettore sant’Anselmo, Vescovo.
San Paolo pone al centro del suo pensiero il fatto specifico che tra Dio e gli uomini ormai si è stabilito un ponte, perché gli uomini potessero rivolgersi a Dio e perché Dio raggiunga gli uomini. Questo ponte è nostro Signore Gesù Cristo. Prima di lui i pontefici erano continuamente sostituiti, addirittura c’era una successione ereditaria, perché la morte mano a mano che raggiungevano il compimento dei loro anni, li toglieva dalla terra.
Potrebbe sorgere una domanda: quelli di oggi non sono nella stessa condizione? E’ vero però, c’è una differenza essenziale. Quelli di prima prefiguravano il sacerdote, il Pontefice di Dio che sarebbe venuto nei tempi nuovi; quelli di oggi non lo raffigurano, non lo rappresentano semplicemente nel senso di richiamarne la sua memoria, ma sono il sacramento, il segno della sua presenza che permane in eterno.
Il Sacerdote è Lui, il Pontefice è Lui, il Pastore delle anime nostre è Lui: Gesù Cristo presente nella sua Chiesa, Gesù Cristo pienezza della Rivelazione, Gesù Cristo mediatore definitivo tra Dio e gli uomini. Allora, quando ci troviamo alla presenza dei Pontefici, dei Sacerdoti rivestiti del carattere sacro, non dobbiamo arrestarci con la nostra attenzione e soprattutto con la nostra fede alla loro persona, ma dobbiamo andare oltre e giungere a nostro Signore Gesù Cristo.
Coloro che sono segnati dal carattere sacro, personalmente, rappresentano sempre fedelmente nostro Signore Gesù Cristo? No. Soltanto Gesù è un sacerdote santo, innocente, immacolato, segregato dai peccatori ed elevato sopra ai cieli, il quale non ha bisogno come gli altri sacerdoti – come noi – di offrire ogni giorno sacrifici, prima per i propri peccati e poi per quelli degli altri. Gesù è innocente, noi non lo siamo, però se con la nostra fede raggiungiamo nostro Signore Gesù Cristo, se ci sforziamo di essere sinceramente fedeli a nostro Signore Gesù Cristo, se ci impegniamo a metterci totalmente a disposizione di nostro Signore Gesù Cristo,possiamo essere considerati ministri o amministratori fedeli, servi vigilanti che il Signore trova e ai quali affida tutti i suoi beni. Sono pensieri che non ci vengono suggeriti casualmente, per le circostanze contingenti in cui ci possiamo trovare, sono pensieri che vanno al di là del segno. Al di là di un semplice rappresentante, al di là di una espressione sacramentale, c’è nostro Signore Gesù Cristo.
Noi dobbiamo chiederci umilmente ma con sincerità se cerchiamo nostro Signore Gesù Cristo, il suo Vangelo, la sua grazia, la nostra salvezza, e la salvezza dei nostri fratelli. Se veramente siamo in queste disposizioni, umili e sinceri, se impegniamo proprio tutte le nostre forze per ricercare nostro Signore Gesù Cristo, allora dobbiamo essere in pace, non dobbiamo far sorgere delle problematiche. Dobbiamo soltanto stare attenti a non confonderci, a non confondere la persone con nostro Signore Gesù Cristo, a non confondere coloro che lo rappresentano con la sua persona, ma a cercare al di là del segno la realtà: Gesù Cristo, il nostro Salvatore, l’unico nostro Salvatore.
Mentre onoriamo la memoria del vescovo Sant’Anselmo, il Protettore della nostra diocesi, esprimiamo la nostra fede nel sacerdozio di nostro Signore Gesù Cristo.
OM 092 S. Orsola 68