Sant’Andrea, ultimo giorno del mese di Maggio
L‘incontro di preghiera, che doveva svolgersi dinnanzi all’immagine della Madonna, che campeggia sulla torre dell’orologio in Piazza delle Erbe, é avvenuto in Sant’Andrea. Forse qui la preghiera é più devota e raccolta anche se é mancato qualche elemento evocativo e caratteristico di questo giorno, espressione della devozione dei mantovani per la loro patrona.
L’incontro che viene a chiusura del mese dedicato a Maria Santissima, che vede raccolte nelle nostre chiese e nelle cappelle dei vari rioni il popolo cristiano per tributarle l’omaggio della devozione, ha una continuità stupenda di cui é segno l’incontro di questa sera nella vastità sempre imponente, e un po’ disorientante per chi parla, del grande Sant’Andrea.
Quest’incontro come altri, per esempio quello del venerdì santo, deve servire a dare una continuità alla nostra tradizione religiosa, deve dare coralità -una cosa fatta insieme- alla nostra preghiera, deve essere espressione di un’autentica vita ecclesiale, deve perciò essere l’espressione che ci trova insieme nel vincolo della fede e di un’unica carità che nasce dal cuore di Dio.
Per dare continuità, coralità, senso ecclesiale é indispensabile che, questi incontri servano a stabilire un confronto tra la manifestazione esterna e ciò che é dentro di noi.
La manifestazione esterna é evidente. Siamo qui: perchè pensiamo a Maria Santissima, perché crediamo -io penso- alla Madonna, perché abbiamo fiducia in lei e sentiamo d’avere bisogno di lei perché, nonostante tutto ciò che avviene intorno a noi e forse anche nella nostra vita, non ci stacchiamo da lei. perchè Maria é viva nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti, nelle nostre devozioni, nelle nostre preghiere e in tante altre espressioni della nostra vita religiosa.
Queste nostre espressioni di devozione a Maria Santissima hanno un vero riscontro nelle ragioni della nostra fede, nella vita religiosa?
Questo deve domandarci questa sera. Oggi più che mai – forse é un punto sul quale torno con una certa frequenza – se ciò che facciamo esternamente, non coincide con ciò che portiamo in noi di convinzione e di sicurezza, o non siamo incoerenti o qualche cosa é destinata a scomparire. Se scompaiono la devozione e certe manifestazioni di devozione a Maria Santissima è logico che scompaia anche la nostra fede perché: se comprendiamo quale é il posto di Maria Santissima nella storia della salvezza, comprendiamo anche, che non possiamo separare il motivo e gli impegni della nostra fede dalla presenza di Maria Santissima, madre di Dio fatto uomo e nostro salvatore, madre nostra e madre della chiesa.
L’espressione più comune, più autentica di devozione a Maria Santissima é la recita del santo rosario. Che cosa importa la recita del rosario? Importa associare Maria Santissima ai punti salienti del mistero della nostra fede. Importa incontrare Maria Santissima con le ragioni storiche della nostra fede.
Nei misteri gaudiosi, particolarmente, Maria Santissima é legata al mistero della Incarnazione del Figlio di Dio che si fa uomo per opera dello Spirito Santo. Questo fatto é di un realismo di tale impegno e tanto decisivo per la nostra fede che: se escludiamo che il Figlio di Dio si è fatto uomo attraverso l’opera materna di Maria Santissima per l’azione dello Spirito Santo, noi togliamo il fondamento della nostra religione, togliamo il motivo per cui siamo in chiesa e preghiamo.
Nei misteri dolorosi della passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo, incontriamo Maria Santissima con il mistero della redenzione.
Gesù, Figlio di Dio fatto uomo, con la donazione di tutto se stesso compie un atto tale d’amore per cui distrugge il peccato con la sua morte.
Maria Santissima, non é una spettatrice qualsiasi di ciò che accade al suo figliolo.
E’ suo figlio colui che è stato preso nell’orto del Getzemani, é suo figlio che é condotto davanti ai tribunali, é suo figlio che é coronato di spine, é suo figlio che é sputacchiato, é suo figlio che é caricato della croce e che muore in croce. Maria é presente.
Quel corpo che pende dalla croce é il corpo cui lei ha dato la vita nella sua persona, per l’azione di Dio.
Capite qual è il vincolo d’amore, d’affetto, di sentimenti e qual è il peso di sofferenza che ha associato Maria Santissima al prezzo della nostra redenzione?
Maria, che nei misteri gloriosi ritrova Gesù risorto, vivo di una vita nuova. La partecipazione di Maria Santissima a questa novità di vita che doveva comunicarsi a tutta l’umanità attraverso il ministero stabilito da nostro Signore Gesù Cristo, è grande.
Maria é presente nel cenacolo quando gli apostoli diventano ministri della redenzione operata da nostro Signore Gesù Cristo.
Maria santissima Maria, assunta corporalmente in cielo accanto al figlio suo che siede alla destra del Padre.
E’ la prima creatura a godere dei frutti della redenzione compiuta dal Figlio di Dio cui lei ha dato una carne e un sangue da offrire in olocausto d’amore per la nostra salvezza.
Vedete come la Madonna entra intimamente nell’aspetto e nel motivo della nostra fede? Allora queste devozioni verso la Madonna, l’incontro di questa sera, devono farci rientrare in noi stessi per costatare: se rivolgendoci a Maria Santissima, veramente ci rivolgiamo alla Madre del Figlio di Dio fatto uomo, se veramente, attraverso Maria, arriviamo nostro Signore Gesù Cristo.
Con la devozione a Maria Santissima, dobbiamo arrivare al cuore del mistero della nostra salvezza, dobbiamo arrivare al Figlio di Dio che muore per coloro che sono chiamati a diventare figli di Dio per il dono dell vita nuova che ci porta con la risurrezione.
La meditazione dei misteri della passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo non é questione di buoni pensieri, di qualche buon sentimento per la Madonna e per nostro Signore Gesù Cristo. E’ questione di costatare se la morte di nostro Signore Gesù Cristo é un fatto della nostra esistenza, che produce i frutti per cui é avvenuta in noi la distruzione del peccato.
La devozione a Maria Santissima ci deve portare al cuore del mistero della redenzione facendoci accostare alla risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo per constare se Gesù Cristo risorge in noi, se noi risorgiamo con nostro Signore Gesù Cristo, se ci siamo ridestati a questa vita nuova, se ad ogni ora di questa vita nuova ci rinnoviamo interiormente, spiritualmente, per quella vita che è comunicata, attraverso il mistero della chiesa, come conseguenza della risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
Il pensiero di Maria assunta in cielo ci deve dare il senso della esistenza terrena che é un cammino verso la vita eterna e deve portare la preoccupazione: di non stare fermi, di non sbagliare strada, di non arrenderci e di compiere passi di vita e non passi di morte, per raggiungere il cielo. Tutte le cose della nostra esistenza, se non le rinnoviamo continuamente diventano consuetudini. In altre parole, diventano cose che non hanno più incidenza nella nostra vita.
Rinnoviamo la devozione a Maria Santissima imparando da lei, che era aperta a tutto ciò che accadeva davanti ai suoi occhi e a tutto quello che ascoltava, ad essere attenti ad ogni parola, ad ogni fatto, ad ogni episodio della vita di nostro Signore Gesù Cristo.
Impariamo da lei ad essere aperti alla parola di Dio, alla comunicazione che Dio fa di se stesso attraverso i fatti della storia della salvezza, per comprenderne il significato, meditando nel profondo del nostro cuore perché questo seme della parola di Dio germogli e dia frutti di vita.
Imitiamo Maria Santissima piena di grazia che trascorre la sua esistenza sotto l’azione dello Spirito Santo. Questa azione dello Spirito Santo é nella chiesa per la comunicazione della Parola del Signore, per il ministero della Chiesa, attraverso l’azione dei santi sacramenti.
Non andiamo a cercare se la Madonna é stata battezzata, cresimata ed ha partecipato alla messa. La Madonna ha partecipato alla vita che Gesù Cristo ha portato su questa terra, che a lei é stata data in pienezza straordinaria e unica, proprio per l’azione dello Spirito Santo, che oggi agisce nei sacramenti nella chiesa.
Imitiamo la Madonna per rinnovarci nella nostra vita di cristiani. La Madonna deve essere il più bel richiamo a volerci bene. Il comandamento “amatevi” di nostro Signore Gesù Cristo, prende con la Madonna una coloritura più umana, più vicina alla nostra sensibilità, più commovente e lascia una traccia particolare. Del resto, é Gesù stesso che ha voluto avessimo questa madre, perché produca nel nostro cuore, davvero, il frutto autentico e caratteristico della vita cristiana, che è l’amore vicendevole.
OM 122 Maggio 68 – Sant’Andrea, ultimo giorno del mese di Maggio
ore 21 – piove – larga partecipazione di giovani, tanti sacerdoti e soltanto le suore del Gradaro.(SL)