Gonzaga 15 Agosto 1968, ore 21 – festa patronale
Miei cari, voi ascoltate oggi per la prima volta la voce del nuovo vescovo. Più di una volta sono venuto nella vostra bella borgata, ma é la prima volta che intendete la mia voce. Nel dirvi così, forse, il più impressionato sono io che sono cosciente che la mia voce é l’eco della voce degli apostoli, é l’eco della voce di nostro Signore Gesù Cristo.
Gesù Cristo il Figlio di Dio è venuto su questa terra per essere il nostro fratello, il compagno della nostra esistenza, per annunciarci con le sue parole, con i suoi gesti e con tutta la sua esistenza terrena “il Vangelo”, l’annuncio buono e benefico per tutti gli uomini. Qual è il Vangelo che pronuncio davanti a voi oggi, facendomi eco della parola di Dio?
La vostra presenza in piazza, intorno alla piccola ma veneratissima immagine di Maria santissima, segna un momento forte – come si dice oggi- della vostra esistenza cittadina civile, religiosa, umana. Qui in piazza, questa sera, molti sono presenti fisicamente, tanti di più lo sono spiritualmente. Qui si sono dati convegno, per secoli, i vostri padri; qui é nata la vostra fisionomia individuale e spirituale; qui si é formato il vostro temperamento caratteristico che vi distingue; qui, tutti insieme, da secoli, in vario modo, con vari pensieri, con vari atteggiamenti – anche con atteggiamenti d’indifferenza e con sentimenti non benevoli-, vi siete dati convegno davanti a questa immagine per affermare che c’è “qualche cosa”, che é accaduto qualche cosa, che qualche cosa può essere vera.
Che cosa può essere vero?
E’ vera Maria santissima, la Madonna che voi chiamate la Madonna delle Grazie, la Madonna che concede grazie e che quindi fa del bene per il corpo e per lo spirito. E’ vera Maria santissima che ha compiuto prodigi attraverso quest’immagine.
Che cosa, potendo essere vero, diventa anche vero? Sono gli episodi che formano la storia del vostro paese, quando l’intelligenza si libera dal peso della mancanza di cultura o dalla sovrastruttura che si è stratificata attraverso i secoli su quegli episodi.
Chi é la Madonna? Adesso ci rifacciamo al Vangelo.
La Madonna é quella figliola del popolo di Israele che é diventata la madre del Figlio di Dio fatto uomo. La Madonna é la ragazza che va sposa a Giuseppe e che intraprende un’esistenza tutta legata all’esistenza del Figlio di Dio Ed è un’esistenza di fatiche, di stenti, di timori, di angosce, di incertezze, di ristrettezze economiche ed altre; ed é un’esistenza intorno alla quale va accumulandosi poco a poco il frutto della gelosia, dell’invidia, della in sopportazione verso il Figlio di Dio. Quest’esistenza legata all’esistenza del Figlio di Dio é, in tutto e per tutto,simile alla nostra esistenza. Questa donna é molto simile a tutte le nostre donne, a tutte le nostre madri, o le nostre sorelle, o vostre spose. Ed è un’esistenza che ha avuto per sorte la condizione singolare di accompagnare il proprio figlio al patibolo.
Gesù Cristo é morto per amore degli uomini, per la loro salvezza ed unicamente per amore ha offerto la sua vita. La Madonna é stata accanto al suo figlio che moriva per noi, nel modo che sappiamo. La Madonna veramente é stata la madre di Gesù Cristo ma anche di tutti coloro per i quali Gesù Cristo moriva ed é diventata così la madre dell’umanità, la donna dell’universo, la donna che trascende la storia.
Maria non é un mito. Maria di Nazareth é personalmente e storicamente e concretamente la sposa di Giuseppe. Maria è la madre di Gesù, perchè è associata alla vicenda di Dio che si china sugli uomini e li vuole salvare,. perciò manda nel mondo il Figlio suo diventato uomo per la nostra salvezza.
Noi, tutta la chiesa, tutto il mondo, oggi l’abbiamo onorata, Assunta in cielo.
Maria non é scomparsa. Maria non é ritornata nel nulla. Maria è viva, presente, operante, accanto al suo divino figliolo Gesù Cristo, il Signore, il padrone della storia. Maria, l’umile ancella nella quale Dio ha fatto grandi cose, é signora, è la nostra Signora, è la nostra Madre assunta in cielo nella gloria, con il suo spirito e con il suo corpo.
Tutto questo come coincide con il vangelo di nostro Signore Gesù Cristo?
Come coincide con la nostra storia e con la nostra presenza in piazza questa sera?
Come coincide con le nostre persone?
Lascio che la parola di nostro Signore Gesù Cristo, il quale dall’alto della croce ha affidato ciascuno di noi a questa madre, entri nel nostro spirito e produca le convinzioni che non vengono dai ragionamenti, e produca le certezze che non vengono dalla sapienza degli uomini, e produca le sicurezze che resistono agli impeti di tutte le teorie, di tutti i pensamenti umani, di tutti i vangeli che contraffanno il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo e produca nel nostro spirito una luce nuova. Maria santissima che stringe il proprio figliuolo che in quell’immagine è appena percepibile, porti ad ognuno di voi Gesù Cristo salvatore. Gesù ci salvi come ha salvato Maria santissima che poteva essere una figliola del popolo di Israele, del tutto ignorata, mentre é la donna che sta al di sopra di tutti e di tutto.
Come può salvarci Gesù Cristo?
Gesù Cristo con il suo vangelo, con la sua grazia, con tutta la sua esistenza terrena di Figlio di Dio fatto uomo, ci salva, perché ci conferma che ognuno di noi é un Figlio di Dio, che in ognuno di noi c’é una dignità più grande e più preziosa di tutte le grandezze. Nella storia ci sono state delle grandezze politiche, civili e di altro ordine, che hanno umiliato la persona. Gesù Cristo ha preso un bambino, lo ha posto in mezzo agli apostoli e ha detto: tutto quello che fate ad uno di questi miei più piccoli lo avrete fatto a me. Capite il vangelo di Gesù Cristo? Capite cosa dice Gesù Cristo di ognuno di noi? Dice che non c’é nulla di più prezioso, di più grande e che richiede più rispetto.
Non c’é nulla al di sopra della persona che si debba amare di più, nulla per cui sacrificarci di più. Tutto il mondo, tutto ciò che c’é nel mondo, non vale una persona umana. Anche lo stato non vale una persona. Una comunità nazionale vale perché é formata da persone, ma non sono le istituzioni che valgono una persona. Nessun’entità vale quanto una persona e tanto meno valgono i beni della terra e le ricchezze. Dice Gesù Cristo: “tutto é vostro, voi siete di Cristo, e Cristo é di Dio”. Ecco la gerarchia dei valori che ci viene dal vangelo!
Essere rispettosi, volere bene a tutti gli altri, donare agli altri, sacrificarsi per gli altri come fa un padre per i figli, come fa un madre, come fanno i fratelli buoni per i loro fratelli, non é nella nostra natura, non é nelle nostre inclinazioni. Gesù Cristo lo ha fatto per noi. Gesù è morto, e morendo per noi ci ha ottenuto la grazia – e la parola grazia vuole dire: la forza – la capacità di volere bene agli altri.
Allora, gli altri, dobbiamo vederli come realmente sono agli occhi di Dio. dobbiamo vederli come figli di Dio, come nostri fratelli e dobbiamo rispettarli perché hanno un Padre che sta nei cieli e dobbiamo rispettarli – non c’é altra ragione- perché sono stati tutti comprati col sangue di nostro Signore Gesù Cristo, il primogenito, il Figlio di Dio; e dobbiamo amarli perché Dio li ama. Maria santissima ci porta al vangelo di nostro Signore Gesù Cristo in questo modo.
Miei cari non devo abusare della vostra attenzione così benevola, così simpatica, così cara.
Vi ho detto le parole di nostro Signore Gesù Cristo. Vi ho detto – che vogliate o non vogliate – la vostra storia, la storia della vostra esistenza legata a quella piccola bellissima immagine.
Quell’immagine evoca non solo dei fatti passati ma una persona: Maria santissima madre del Figlio di Dio e madre nostra. Quell’immagine rappresenta la Madonna che ci porge Gesù, il nostro salvatore, il quale: ci illumina col suo vangelo, ci fa comprendere la nostra grandezza e dignità, ci sostiene con la sua grazia, ci rende capaci di rispettare, in ognuno di noi, la grandezza di figlio Dio, ci fa sentire fratelli fra di noi, e poi ci dà il grande comandamento sgorgato dal suo cuore: vogliatevi bene. San Giovanni diceva: questo é il comandamento del Signore.
Noi oggi possiamo ripetere sopra tutto ‘vogliamoci bene’ e allora saremo veramente cristiani. L’opera del cristiano é quella di volere bene ai propri fratelli: e se va a dottrina, deve imparare a volere bene ai fratelli; e se va alla comunione, deve attingere la forza per volere bene ai propri fratelli; e se va alla Messa, deve attingere da nostro Signore gesù Cristo l’esempio del sacrificio per i propri fratelli; e se va in chiesa, non deve tradire la chiesa ma significare di essere “cemento”, “legame”, vincolo d’unione con tutti i propri fratelli.
OM 133 Gonzaga 68 – 15 Agosto, ore 21 – festa patronale