Egregio signor direttore della Cittadella, mi consenta un ricordo del Vescovo Carlo Ferrari in occasione della sua scomparsa. Anch’io posso dire che mi è stato Padre e amico, perché il suo animo era aperto a qualsiasi tipo di povertà.
Sono riuscito, usando un’espressione biblica, a toccargli il mantello nel lontano 1967 appena nominato Vescovo di Mantova e la sua pazienza senza limiti fece sì che potessi usufruire del suo magistero e ministero, nonché della sua amicizia sino all’ultimo anno della sua vita terrena, nonostante gli incontri siano stati rarissimi (cinque o sei nell ‘ arco di venticinque anni e uno solo a San Silvestro nel 1988).
Se però ho perso un Padre e un amico, ho trovato un protettore. E auspico che a tanti altri laici possa capitare tra le mani il suo aureo libretto “Il Dio cristiano” che, con dedica e squisita sensibilità, mi ha spedito il 20 giugno 1987 poco dopo la sua pubblicazione.
Gilberto Madella
Da “La Cittadella” Dic. 1992