Cronaca di Mons. Giglioli: direttore de “La Cittadella”
Alle ore 10,30 precise, con la Basilica gremita di fedeli e pellegrini il nostro Vescovo Mons. Ferrari ha dato inizio alle celebrazioni religiose del Centenario con una solenne Messa, presenti l”Arcivescovo Mons. Bertazzoni, il Vicario Generale Mons. Scarduelli, canonici del Capitolo, parroci e sacerdoti della diocesi.
Al rito liturgico hanno presenziato il sindaco con la Giunta e il Consiglio al completo e le autorita locali.
Insieme a numerosi sacerdoti giunti con i pellegrinaggi, era pure presente una cospicua rappresentanza delle religiose Maestre Luigine di Parma (il nome è preso dal Santo) e delle Ancelle di Carità di Mantova
Al vangelo Mons. Vescovo ha tenuto l’omelia.
” Ci troviamo, carissimi- ha iniziato- nel vivo della celebrazione della parola di Dio: nel fatto che deve raccogliere tutta la nostra attenzione. Una celebrazione carica di significato, di vera attualità, in cui dobbiamo Inserire la figura di Colui che è tanto presente nei nostri spiriti in questo momento, mentre diamo inizio alle celebrazioni del IV° Centenario della nascita: San Luigi, il vostro, il nostro San Luigi”.
” Prima la parola di Dio- ha proseguito mons. Ferrari- e quindi San Luigi: perché se saremo in grado dl capire il valore della Parola dl Dio saremo anche in grado di capire il valore, il significato, la vita del nostro grande Santo”
Il vescovo ha quindi richiamato alcuni insegnamenti che la Parola di Dio suggerisce e che trovano mirabile attuazione nella testimonianza di San Luigi: ….” lo sono il Dio non dei morti, ma dei viventi… Felice chi non corre dietro l’oro e le ricchezze: ne avrà gloria eterna…. Ama il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore… Ama li prossimo tuo come te stesso…”
E’ il Dio vivo-ha ricordato Mons. Ferrari-che entra in noi, partecipa alle vicende della storia umana, si fa uno di noi, per esserci vicino, per aiutarci, per salvarci; mette a nostra disposizione tutto il suo amore, la sua bontà, la sua misericordia, perché noi abbiamo a rispondere al suo amore e alla sua donazione, con gioia e generosità.
” E quello che ha fatto Luigi: che ha scoperto il Dio vivente, ha stabilito un confronto con i valori umani, che sono importanti ma caduchi di fronte a Dio. E ha fatto la sua scelta: i valori che restano, I’amore di Dio e del prossimo.
“E non è che Luigi sia nato santificato. La sua virtù è stata una conquista personale, ottenuta con uno sforzo quotidiano, protratto per tutta la vita. Una scelta, diremmo anticonformista, maturata nella rinuncia, nella preghiera, nella disciplina, nella generosità.
“La disciplina, la preghiera, la generosità-ha concluso Mons. Vescovo – non l’hanno reso estraneo a nessuno. Luigi è l’uomo perfetto, tutto teso verso la perfezione, tutto proiettato verso Dio. Ecco la presenza di S. Luigi nella parola di Dio. Ecco la presenza di S. Luigi in mezzo a noi, che siamo oggetti, da parte di Dio, dello stesso amore. S. Luigi dunque ci introduce nell’ impegno dell’amore di Dio e nell’impegno dell’amore del prossimo.
Alla fine della Messa il Vescovo prendendo ancora brevemente la parola, ha ricordato la recente udienza concessagli da Papa Paolo VI, il quale gli ha personalmente parlato della speciale devozione che nutre per San Luigi, ispiratore di tante decisive tappe della sua vita. Alla fine mons. Carlo Ferrari ha impartito a tutti i presenti nel nome del Santo Padre, l’ Apostolica Benedizione.
ST 341 S. Luigi 68
“La cittadella” 17 Marzo 1968
Cronaca di Mons. Giglioli: direttore de “La Cittadella”