Rivista Diocesana di Mantova
Carissimi,
tutta la Chiesa è impegnata a rinnovarsi: ma questo ” auspicato rinnovamento di tutta la Chiesa in gran parte dipende dal ministero sacerdotale “; perciò il Concilio ” afferma solennemente l’importanza somma della formazione sacerdotale” che si compie nel Seminario. (Decreto sulla formazione sacerdotale, proemio).
“Il dovere di dare incremento alle vocazioni sacerdotali spetta a tutta la comunità cristiana” (id., 2). E’ dunque il Concilio che richiama tutta la comunità cristiana – il Vescovo, gli educatori di Seminari, i Sacerdoti, i Genitori cristiani, i Laici impegnati – a compiere un serio esame di coscienza su questo impegno di preparare i Sacerdoti di domani.
Sono tre i punti di questo nostro comune esame di coscienza.
1)Numero delle vocazioni
La statistica del Seminario registra in questo anno scolastico 1968 – 69 una fortissima diminuzione: undici alunni nella la Media; bisogna risalire a circa vent’anni fa per trovare in riscontro un numero così basso. Si possono dare spiegazioni e trovare delle cause: la famiglia, la società, i giovani d’oggi. Ma ciò che dobbiamo chiederci è se non potevamo tutti fare qualche cosa di più e di meglio. Vi fu da parte di tutti ” la preghiera fervente, un’istruzione sempre più profonda dei fedeli»? (id., 2).
Il Vescovo ha “stimolato il proprio gregge a favorire le vococazioni “? (id., 2). ” I Sacerdoti hanno dimostrato il loro zelo apostolico massimamente nel favorire le vocazioni e con la loro vita umile e operosa, vissuta con interiore gioia, hanno attirato verso il sacerdozio l’animo degli adolescenti” ? (id., 2). Vi sono più parrocchie che da molti decenni non danno una vocazione al Sacerdozio. Quali le cause? E’ certo che le vocazioni sono un segno estremamente indicativo della vitalità di una comunità cristiana. Non si fanno delle accuse, si constata un fatto di cui tutti dobbiamo prendere atto, alla cui soluzione tutti siamo impegnati.
2)L’educazione delle vocazioni
I Seminari sono oggi in una fase di rinnovamento. Nel nostro seminario sono già avviate con gradualità alcune riforme. Da quest’anno la scuola ,media del Seminario Minore è scuola di Stato, come sezione distaccata della Scuola ” Bertazzolo ” della città. Vi sono nei giovani seminaristi dei fermenti che, come sempre, hanno aspetti positivi e negativi. Il compito educativo è difficile, ma anche salutarmente stimolante. Pur nelle difficoltà vi sono nascoste oggi delle possibilità per una migliore preparazione dei giovani al sacerdozio. Tra gli educatori del Seminario – Superiori e insegnanti – vi è una larga intesa e una fattiva collaborazione; tra educatori e alunni l’incontro si fa sempre più cordiale, fiducioso e proficuo. E’ uno stile pedagogico che dà già i suoi frutti e che andrà sempre meglio definito e perfezionato.
Il quadro della situazione pedagogica del nostro Seminario è stato presentato nel giugno scorso a tutti i Sacerdoti della Diocesi; recentemente è stato prospettato qualche problema educativo ad un gruppo di laici impegnati nella Azione Cattolica. Anche se non si può ancora affermare che il Seminario sia entrato nel vivo degli interessi della comunità diocesana, tuttavia si ha la sensazione che stia uscendo da un certo isolamento in cui si trovava in passato. L’esperienza ci fa constatare che nelle comunità parrocchiali animate da spirito cristiano e impegnate nell’apostolato giovanile cresce il numero delle vocazioni e queste si rafforzano e maturano. Là invece ove i gruppi giovanili della parrocchia non sono impegnati in una seria vita interiore che matura apostolicamente, difficilmente fioriscono vocazioni sacerdotali.
3)Un dono di carità al seminario
Vi è un terzo punto, di ordine diverso, ma pure importante – quello economico – che può essere il segno dell’amore verso il Seminario. Ogni seminarista costa Lire 32.000 mensili. Da quest’anno è stato compiuto un aumento, ma la retta media mensile arriverà a Lire 18.500. Il contributo del Clero, la giornata del Seminario, non sono sufficienti a coprire la passività, che ogni anno supera i tre milioni. L’anno scorso poi, la giornata del Seminario ha avuto il notevole regresso di un milione e mezzo in confronto degli anni precedenti. Vi è inoltre il grave problema della ricostruzione del Seminario che non è ancora terminata.
Dal 1958 ad oggi è stata ricostruita la parte maggiore dell’edificio, circa i due terzi, con una spesa totale di 400 milioni. Il Seminario con alienazioni di proprietà, con l’eredità del compianto Mons. Menna, con vari altri contributi, ha pagato tutte le spese senza impegnare la Diocesi con offerte straordinarie. Di questo devo dare atto al talento amministrativo del mio Predecessore. Ora, per terminare il restauro dell’ultima parte dello edificio, è preventivata una spesa di 175 milioni. Questa parte è staticamente pericolante, per cui è urgente iniziare i lavori. A tutti i Sacerdoti è stata fatta la proposta di impegnare i propri fedeli ad una offerta di L. 500 pro capite da versare in cinque anni. La risposta è stata largamente positiva. Il Vescovo sottomette questo problema del Seminario alla coscienza dei propri sacerdoti e fedeli e sa di riporre bene la sua fiducia. La giornata del Seminario di questo anno diventerà ” straordinaria ” per raggiungere, se fosse possibile, anche prima dei cinque anni, I’ offerta di Lire 500 per abitante. Il Vescovo desidera che ogni Parroco, con il proprio consiglio di laici, consideri d’ora in poi tra le spese parrocchiali come prima, quella a favore del Seminario.
Dopo un anno dal mio ingresso in Diocesi, sacerdoti e fedeli attendono un orientamento, degli impegni precisi per tutta la Diocesi. Penso che da tutto ciò che ho potuto fare, dire e scrivere sia già emersa più di una indicazione; intanto vi dico e ve lo ripeterò più diffusamente presto che sul piano operativo, al primo posto pongo il Seminario. Con il Concilio, il Vescovo è convinto che il rinnovamento della nostra Chiesa locale deve cominciare da questo centro. E su questi tre momenti della vita del Seminario – numero delle vocazioni, educazione delle vocazioni, dono della carità – che ho sottoposto al nostro comune esame di coscienza, do appuntamento specialmente ai miei sacerdoti e laici impegnati nell’apostolato, per animare tutta la comunità cristiana nel senso di questo impegno.
Nel vincolo di una comune grave responsabilità e di una più grande carità vi benedico molto affettuosamente.
Carlo FERRARI
Mantova, 27 novembre 1968
ST 337 Seminario 68
Stampa sulla Rivista Diocesana di Mantova n. 12 del 1968 pag. 516-518