Nosedole 1969
Miei cari, non so se la voce giunge in fondo. Si? Va bene! Per lo meno ci vediamo e quindi qualche cosa c’è tra voi e il Vescovo perché avvenga un incontro. Si tratta di un incontro come quello che si deve stabilire tra i credenti e il loro Vescovo e che ha il suo motivo nelle celebrazioni che compiamo insieme: della Parola di Dio, della Santa Cresima e del Sacrificio eucaristico di nostro Signore Gesù Cristo.
Tutto questo lo compiamo nel mese di Maggio, il mese caratteristico della primavera, che la devozione del popolo cristiano ha dedicato al culto della Madonna. Io vorrei riassumere un po’ questi diversi motivi, nell’unico motivo dell’incontro con il Vescovo, nell’esercizio del suo ministero.
Non sono qui per dirvi una parola mia o comunicarvi delle mie proposte. Sono qui per continuare il ministero di annunciare la Parola del Signore, che nostro Signore Gesù Cristo ha affidato agli apostoli, per farvi entrare nel significato della Parola del Signore, perché la Parola del Signore possa germogliare nelle vostre persone, nelle vostre vite. Perché la Parola di Dio è vita. La Parola di Dio è Lui stesso in persona, che vuole stabilire dei rapporti con noi.
Il Vescovo é il ministro della Parola del Signore. Nella chiesa c’é la Parola di Dio. C’è una parola che Iddio ha rivolto agli uomini e vuole rivolgere agli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, per far comprendere il bene che ci vuole, l’amore che ci porta, l’interessamento che ha per le nostre persone e per i nostri problemi. E c’é tanto di vita cristiana in noi, quanto c’é di fondamento della conoscenza della Parola del Signore. E, allora, ecco il senso del ministero del Vescovo di annunciare la Parola del Signore, reso continuo dal ministero dei sacerdoti.
Miei cari, io vi richiamo ad una situazione, ad un esame di coscienza: che importanza ha nella vostra vita la Parola del Signore, l’insegnamento di nostro Signore Gesù Cristo, il fatto che Dio ha parlato e vuole fare giungere la sua parola a ognuno di voi, perché intendiate il senso della esistenza, comprendiate il mistero della vita stessa e la vocazione di cristiani? E di perfetti cristiani? La maggior parte di voi siete cresimati e questi piccoli lo saranno tra poco.
Ma chi è il cristiano? Il cristiano é colui che crede alla parola che Dio vuol fare giungere a ognuno di noi, e crede che per questo motivo, nel mondo e nella Chiesa c’è il Papa, ci sono i Vescovi e i sacerdoti. Ci sono percio, coloro che sono mandati nel mondo da nostro Signore Gesù Cristo, a predicare il Vangelo. Ma questa Parola di Dio annunciata dal papa, dai vescovi, dai sacerdoti diventa un fatto di vita, diventa un modo di esistenza, diventa una vita nuova, per l’azione misteriosa dello Spirito Santo.
Avete sentito tante volte nominare lo Spirito Santo nella lettura dell’epistola e nella lettura del Vangelo. Ma, diciamoci la verità con un po’ di schiettezza e un po’ di franchezza: che importanza ha lo Spirito Santo nella nostra esistenza? Quante volte voi pensate allo Spirito Santo? Quante volte avete pregato lo Spirito Santo?
Miei cari, se noi siamo cristiani, lo siamo per l’azione dello Spirito Santo in noi.
Come l’azione dello Spirito Santo ha reso la Madonna Madre del Figlio di Dio fatto uomo, come lo Spirito Santo ha trasformato gli apostoli da uomini ignoranti, deboli, vili, in maestri di vita di tutta l’umanità e intrepidi assertori della risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, fino a pagare con la vita ciò che predicavano, così lo Spirito Santo nel battesimo, in ognuno di noi, compie una azione trasformatrice.
Nel giorno del Battesimo non è l’acqua che ci lava, é lo Spirito Santo, la terza persona del la SS. Trinità, che ci trasforma da figli di nostro padre e di nostra madre in figli di Dio.
Nel giorno della cresima é lo Spirito Santo che discende, per l’imposizione delle mani del Vescovo, su questi vostri piccoli e li fortifica perché diventino adulti nella fede. E’ lo Spirito Santo il principio, l’origine, la sorgente di vita nuova per cui siamo figli di Dio, per cui abbiamo la possibilità, la capacità e la forza di vivere da figli di Dio.
Nel sacramento della penitenza, é lo Spirito Santo che ci purifica dai nostri peccati
Nel sacramento della Eucaristia, é lo Spirito Santo che ci unisce a Gesù Cristo e ci unisce tra di noi.
E’ per lo Spirito Santo che si giustifica l’azione del ministero nella chiesa.
Accade che un sacerdote – e questo lo potete fare anche ciascheduno di voi,- dicendo: io ti battezzo nel nome del Padre, del Figliuolo e dello Spirito Santo, faccia un cristiano. Non è per l’azione nostra che questo avviene. Avviene per l’azione dello Spirito Santo.
Perché io, o un sacerdote, sedendomi al confessionale ad un certo punto possiamo dire: “ti sono rimessi i tuoi peccati, va in pace”? Perché non siamo noi che rimettiamo i peccati! E’ lo Spirito di Dio che rimette i peccati per i meriti della passione e morte di nostro Signore Gesù Cristo! Perché io e i miei sacerdoti andando all’altare, prendendo il pane e il vino diciamo: “questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”? non é il nostro corpo, non è il nostro sangue… ! ma è il corpo ed é il sangue di Gesù Cristo! Chi compie questa trasformazione è lo Spirito Santo.
Vedete quale importanza ha lo Spirito Santo nel ministero? Le azioni che facciamo noi – che faccio io Vescovo e che fanno i sacerdoti – sono tutte azioni che nella nostra persona e per mezzo della nostra persona, compie lo Spirito Santo. Non è presentandosi vestiti in un modo o in un altro che si compiono queste azioni. Non è per il valore della nostra persona che avvengono certe trasformazioni nelle coscienze, ma è per la grazia e la forza dello Spirito Santo.
Miei cari, Gesù Cristo non ha portato soltanto una parola nuova per gli uomini, perché capiscano il senso della loro esistenza. Gesù Cristo non ha portato soltanto una forza nuova agli uomini perché potessero vivere l’esistenza cristiana. Gesù Cristo vuole che tutti coloro che diventano figli di Dio, abbiano un costume nuovo e il costume nuovo che vuole Gesù Cristo da noi, è quello di volerci bene. Il cristiano è colui che vuol bene ai propri fratelli.
Lasciate che lo dica come posso:
il cristiano non è colui che va a messa e basta.
Il cristiano non è colui che fa la Comunione e basta.
Il cristiano non è colui che riceve la Cresima e basta.
Il cristiano non è colui che si sposa in chiesa e basta.
Andare in chiesa, fare la Comunione, confessarsi, e altro, E’ andare ad attingere alle sorgenti stabilite da nostro Signore Gesù Cristo, per avere la capacità di voler bene agli altri, per avere la capacità di vivere con i propri simili come con dei fratelli. Ed esprimerlo nei fatti:
nel rispetto della persona degli altri,
nel rispetto dei diritti degli altri,
nel rispetto delle opinioni degli altri,
nel rispetto delle esigenze degli altri,
nell’essere disponibili per gli altri.
Ecco che cosa esige da noi la nostra fede.
Ma chi è capace di uscire dal proprio egoismo e vivere per gli altri? Fa già fatica uno sposo ad essere tanto forte da mantenere il suo impegno di amore indiviso per la propria sposa! Fa fatica una sposa a compiere lo stesso dovere! Fanno fatica un padre e una madre ad essere tutti e due uniti per vivere totalmente per i propri figli! Fanno fatica i fratelli di sangue a volersi bene tra di loro, e a non lasciare che tra di loro prevalga l’interesse! Noi siamo deboli. Noi siamo indeboliti tremendamente dal peccato. Noi abbiamo bisogno di qualche cosa, che ci viene “dal di fuori”, che ci renda capaci di questo amore, che ci qualifichi come cristiani. Noi abbiamo bisogno dell’azione dello Spirito Santo che ci è dato nel Battesimo, ci è confermato nella Cresima, proprio perché noi diventiamo capaci di voler bene agli altri.
Miei cari, io forse ho abusato della vostra attenzione, ma l’incontro del Vescovo deve avere un significato che si capisca.
Stasera andando a casa direte: è venuto il Vescovo nuovo che è brutto, che è bello, che è giovane, che è vecchio. Dite di lui tutto quello che volete, ma lui vi ha detto delle cose. Vi ha detto che lui è qui e rimane qui nella persona del suo sacerdote e dei suoi sacerdoti, perché voi avete bisogno della Parola di Dio per scoprire la dignità della vostra vocazione di cristiani; perché voi avete bisogno della grazia di Dio per vivere da cristiani; perché voi avete bisogno di volervi bene; perciò avete bisogno della grazia dello Spirito Santo per potervi volere bene.
Ricordando questo nostro incontro ricordate queste cose.
Io, qui, questa sera, celebrando il sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo pongo in mezzo a noi i meriti infiniti di Gesù, perché noi abbiamo la grazia di intendere il Vangelo, abbiamo la grazia di capire la vita nuova dei figli di Dio, e abbiamo la forza di volerci bene.
Io, qui, questa sera, imponendo le mani ai vostri bambini e alle vostre bambine, lascio – per dire così – una presenza più viva, più forte dello Spirito Santo in mezzo a voi.
Io, qui, questa sera, voglio stimolare le vostre coscienze di battezzati e di cresimati, a ricordare che c’è Uno che vive e vuol vivere nelle vostre persone, ed è lo Spirito di Dio: lo Spirito del Padre, lo Spirito del Figlio, che vuole illuminarvi, che vuole fortificarvi, che vuole rendervi capaci di amarvi scambievolmente.
E adesso procediamo al rito della Cresima dei bambini e delle bambine.
OM 581 Nosedole 69