in Gesù Cristo in cui saremo introdotti é questo:
“in quel giorno voi saprete che io sono nel Padre”, quindi io e il Padre siamo una cosa sola.
Voi in me, immersi, innestati come il tralcio nella vite.
Voi in me, io in voi.
Questa reciprocità di vita, di comunione di vita, è il termine della rivelazione, che verrà compiuta dallo Spirito Santo.
Queste parole di Gesù hanno tutto un antecedente storico che incomincia dal momento della creazione, arriva fino a Gesù e avrà la sua continuazione nei tempi della Chiesa.
Antecedente storico.
Genesi 1,2
“Lo spirito aleggiava sulle cose. ”
“In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso”.
Non c’era ancora la vita.
Lo spirito di Dio aleggiava sulle acque, e secondo il concetto biblico é dall’acqua che viene la vita.
E’ una cosa sperimentale.
Mi riferisco all’ambiente biblico palestinese del deserto.
Noi non lo abbiamo questo concetto.
Non possiamo averlo.
Immersi nella pianura padana oppure in mezzo a queste montagne, dove l’acqua ce ne fosse anche meno alle volte sarebbe una grazia, non costatiamo come l’acqua é indispensabile per la vita.
Ora, lo spirito aleggia sulle acque. Lo spirito dà alle acque la capacità di produrre la vita, di generare la vita.
E noi nasceremo dall’acqua e dallo Spirito Santo.
Questo fenomeno – diciamolo così – cosmico, naturale, verrà poi trasferito nella nuova creazione che avviene appunto per l’azione dell’acqua e dello Spirito Santo.
Il segno dell’acqua che é segno di vita,
lo Spirito Santo che aleggia sulle acque, vivifica le acque, dà il potere alle acque di conferire la vita.
L’orologio, che bello strumento é..
E, sempre per riferirci alla storia dello Spirito Santo
diciamo tutto a volo d’uccello
tutti i giusti dell’Antico Testamento hanno avuto a che fare con lo Spirito Santo, perché quando Dio li voleva rendere atti a compiere qualche cosa nel suo nome li investiva dello Spirito Santo, del suo spirito. Mosè. Elia.
Eliseo che dice: “io avrò un segno che il tuo spirito é sopra di me se …” e vuole il mantello di Elia perché ricoperto del mantello di Elia possa avere lo spirito di Elia. Non lo spirito nel senso di avere lo stesso spirito, la stessa spiritualità. No. Lo spirito che dà ad Elia quella forza di profetizzare, come faceva.
E lo spirito é la grande promessa.
Concretamente, la promessa é la terra, é la Palestina, é quello spettacolo che Mosè, dopo aver attraversato il deserto vede dal monte Nebo; dinanzi a se la pianura irrigata dal Giordano e quindi fertilissima, nella quale si erano introdotti di nascosto alcuni esploratori e che erano ritornati con un tralcio di vite o un grappolo di vite, per dimostrare la sovrabbondanza della fertilità di quella terra, della ricchezza di quella terra.
Ma i profeti poco per volta a quel popolo di dura cervice, a quel popolo di quella capacità di comprensione, – noi dobbiamo ammettere questa evoluzione nella capacità di comprendere che é nata dall’uomo – da un’esperienza tutta materiale delle cose materiali alle cose dello spirito, fatta poco per volta. La promessa fatta da Dio ad Abramo, a Mosè ecc, poco per volta prenderà il suo senso vero nel dono dello Spirito.
Ezechiele, 11-19
“Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro, toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne, perché seguano i miei decreti, osservino le mie leggi e li mettano in pratica e allora saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio”.
Il compimento dell’Alleanza: saranno il mio popolo perché animati dal mio Spirito e io sarò il loro Dio.
Ma vengono i tempi nuovi e i tempi nuovi incominciano appunto per l’azione dello Spirito Santo.
Maria disse all’angelo, com’è possibile, non conosco uomo?
Le risponde l’angelo: lo Spirito Santo scenderà su di te, su di te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo, colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato figlio di Dio.
E, anche Gesù, sarà investito dello Spirito Santo. Non che Gesù non avesse lo Spirito Santo, ma sarà investito dallo Spirito Santo all’inizio della sua missione. Ricordate il battesimo quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù ricevuto anche lui il battesimo stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea come di colomba, e vi fu una voce dal cielo “Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto.”
Il sigillo é questa discesa dello Spirito Santo,
il sigillo che egli é il messia,
il figlio di Dio mandato per la salvezza del mondo.
Questa storia continua dopo che Gesù é salito al cielo, secondo la sua promessa. Avviene il compimento della promessa fatta da Ezechiele, più prossimamente, fatta da nostro Signore Gesù Cristo.
Qui non sto a leggere il racconto della pentecoste.
Notate bene.
Gli apostoli erano stati alla scuola di Gesù,
avevano condiviso la sua esistenza per alcuni anni,
avevano assistito ai suoi miracoli,
avevano ascoltato i suoi discorsi.
A loro, i suoi discorsi Gesù li riprende in modo più chiaro, più facile, più esplicito.
Promette lo spirito assicurandoli che se il loro destino sarà come il suo di essere perseguitati, di essere portati davanti ai giudici ecc.
non dovranno temere perché riceveranno una forza dall’Alto, che li renderà capaci di rendergli testimonianza in tutto il mondo.
Tuttavia, gli apostoli non capiscono come già abbiamo osservato.
Gli apostoli hanno paura.
Chi tradisce Gesù, chi lo rinnega, chi fugge.
Quindi si dimostrano dei poveri uomini anche se sono stati alla scuola di nostro Signore Gesù Cristo.
Ci vuole la scuola e l’azione dello Spirito Santo.
Il giorno in cui raccolti nel cenacolo con Maria, e potete pensare anche le pie donne, ricevono lo Spirito Santo,
non hanno più paura,
capiscono il mistero della persona di nostro Signore Gesù Cristo,
il suo messaggio,
escono, predicano, battesimano e saranno battezzati col martirio.
Ora, questo stesso Spirito deve essere il nostro spirito.
Noi, come ho già fatto osservare, siamo nati dall’acqua e dallo Spirito Santo, perciò noi siamo vivificati dallo Spirito Santo.
E, quale é il primo effetto, il primo frutto dello Spirito Santo?
Notate bene questo.
“Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli dì Dio”; Quando é che prendiamo coscienza d’essere figli di Dio?
Che ne abbiamo quasi la sensazione,
che soprattutto ne abbiamo la certezza,
che siamo sicuri di essere figli di Dio,
che siamo sicuri del suo amore,
che siamo sicuri di essere nella sua grazia,
che siamo sicuri della sua misericordia?
Che abbiamo la sicurezza della fede, in una parola, perché di dentro lo Spirito Santo ci dà questa garanzia?
E lo Spirito Santo, come dice sempre Paolo nella lettera agli Efesini,
é la caparra della nostra speranza, di tutti i beni futuri perché, se ci dà il suo spirito,
come del resto dice: se ci dà il suo figlio,
che cosa potrebbe non darci?
Anche qui, quante volte può prenderci
il dubbio contro la fede,
il dubbio di essere amati da Dio,
il dubbio sulla sua fedeltà,
sulla sovrabbondanza del suo amore,
della sua grazia che é infinitamente più grande,
più potente di qualsiasi malizia, di qualsiasi peccato?
Chi ci può liberare da questi dubbi?
La testimonianza dello Spirito Santo che é in noi.
Notate che il battesimo, proprio per la sua azione ci rende “docibiles dei ci rende docibili all’azione dello Spirito Santo.
Non solo docili ma docibili.
Realizza la promessa di Gesù:
“Vi insegnerà ogni cosa, vi introdurrà nella verità.
Parola di Gesù. Non ne possiamo dubitate. Questa parola é certa.
lo devo tenere conto del movimento delle lancette dell’orologio.
Vi consiglio o vi dico, la mia meditazione sarebbe incompleta.
Leggete almeno il capitolo ottavo della lettera ai romani.
CT 27A Breguzzo 1 pag. PAGE 4