Barbasso Domenica 24 maggio 1970 ore 17,30 Santa Cresima
Ultimo cresimato dal Vescovo Ferrari Ottobre 1992
Miei cari finalmente sono entrato nella vostra chiesa maestosa e imponente, che si vede così bene dalla strada in mezzo alla pianura. Ciò che importa non è d’essere entrato nella vostra chiesa. Importa di essere venuto in mezzo a voi che siete la Chiesa del Dio vivente. Insieme, voi e io, siamo la Chiesa del Dio vivente.
L’apostolo Pietro che ci propone l’insegnamento di Gesù, ci dice che Gesù, il Signore, vuole costruire un’abitazione nella quale stabilire la sua dimora in mezzo agli uomini. Questa abitazione non è tanto una costruzione di pietra, quella che si costruisce con i mattoni. L’abitazione dove Dio vuole stabilire la sua dimora siamo noi, sono le nostre persone, le nostre coscienze, le nostre anime, il nostro spirito, il nostro cuore. E’ nell’intimo di questo cuore, di questo tabernacolo, di questa Chiesa che il Signore compie l’opera della nostra salvezza, realizza l’opera del suo amore verso di noi.
Avete udito la Parola del Signore. Gesù, prima di salire al cielo dà un potere e dà un comando agli apostoli. Dice: – a me, da parte del Padre, è stato dato un potere in cielo e in terra e allora dico a voi, andate e battezzate tutte le genti nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, e insegnate a loro tutte le cose che io ho insegnato a voi. Ecco, io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del tempo.
Miei cari, queste parole non appartengono al passato. Queste parole non sono scritte nel Vangelo come in un libro di storia. Queste parole sono ancora attuali perché Gesù ha detto: “Io sono con voi fino alla fine dei secoli” Gesù è qui in mezzo a noi, e dà un comando a questa povera persona che vi parla, che è sulla linea di continuità di coloro che hanno ricevuto per la prima volta questo comando di nostro Signore Gesù Cristo. Alla domanda chi é il vescovo, i vostri bambini e le vostre bambine rispondono: il vescovo è il successore degli apostoli.
E, Gesù si è impegnato ad essere con i vescovi, come con gli apostoli che ha mandato in tutto il mondo a predicare il suo Vangelo. Io, questa sera, sono qui a Barbasso, prima di tutto, per predicare il suo vangelo, per battezzare e poi insegnare come si deve vivere da discepoli di nostro Signore Gesù Cristo.
Qual è il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo?
Il vangelo di Gesù Cristo, se noi lo consideriamo un libro, è tutto ciò che è scritto nei quattro piccoli libri che ci hanno tramandato gli evangelisti raccogliendo qualche cosa della vita del figlio di Dio fatto uomo, qualche cosa del suo insegnamento. Ma il vangelo considerato nel suo insieme è un annuncio gioioso di notizia bella e sorprendente che deve renderci contenti, che deve portare a noi qualche cosa di nuovo, nel senso di qualche cosa che si aggiunge alla nostra persona e che la rende più grande, più bella, più ricca.
Il vangelo inteso in questo modo lo riassume l’apostolo san Paolo nelle parole che abbiamo ascoltato in questa celebrazione: “Fratelli, tutti quelli che si lasciano guidare dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio” Gesù ci porta questa meravigliosa notizia, questa grande realtà. Noi siamo figli di Dio nella volontà del Padre, nel pensiero del Padre, secondo il piano dell’amore del Padre.
Se da un giorno o l’altro ci arrivasse la notizia che il nostro papà -se ancora lo abbiamo- è diventato miliardario noi saremmo contenti perché ci sentiremmo figli di un padre molto ricco. Gesù ci dice qualche cosa di più importante, di più decisivo. Gesù ci dice che noi, dal giorno del nostro battesimo e ancora più dal giorno della nostra cresima, siamo figli di Dio. Cioè, non siamo più semplicemente i figli di nostro padre e di nostra madre, ma abbiamo una dignità più grande, abbiamo delle prerogative nuove che adornano la nostra persona e che ci pongono ad un livello molto più alto. Addirittura ci mettono al livello di Dio, al livello della famiglia di Dio e partecipiamo alla vita stessa di Dio.
Quando abbiamo ricevuto il battesimo è avvenuto in noi qualche cosa per cui siamo diventati creature nuove, non siamo più semplicemente corpo e spirito ma anche grazia di Dio. Dice il catechismo che la grazia di Dio è la vita di Dio stesso in noi, è la vita che ha portato sulla terra nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio del Padre. Gesù infatti è venuto nel mondo non soltanto per dire: voi siete i figli di Dio. Gesù è venuto nel mondo a portare anche la vita dei figli di Dio. “Sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano più abbondantemente”, cioè, abbiano una vita più grande.
Non è cambiato qualche cosa nella natura umana, presa così, da quando è venuto Gesù Cristo. E’ cambiato qualche cosa dal giorno del battesimo. Dal momento in cui con il battesimo siamo stati inseriti in nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, incominciamo a ricevere da lui questa vita nuova che egli, come la linfa nella vite, trasmette in noi e fa di noi delle creature nuove che sono realmente figli di Dio.
Ecco, miei cari, il vangelo che questa sera vi annuncio nel nome di nostro Signore Gesù Cristo, che vi richiamo – perché già lo sapete- , perché deve diventare operante nelle vostre coscienze, deve diventare operante nel vostro spirito e nelle vostre convinzioni, deve diventare operante nella vostra persona nella vostra condotta, nelle azioni che accompagnano la vostra vita. Ciascuno di noi deve ripetere a se stesso, garantito e rassicurato dalla parola di nostro Signore Gesù Cristo: – io sono figlio di Dio -.
Il comando di Gesù agli apostoli, e quindi il comando di Gesù a me questa sera, è questo: “Andate e battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” Noi a questa parola “battezzare” diamo un significato molto limitato. Ricordiamo unicamente il giorno del nostro battesimo. Nel comando del Signore, battezzare vuole dire santificare e, santificare è l’azione che compie Dio in noi, per comunicarci la sua vita, per fare di noi figli di Dio.
Dal battesimo si nasce – tanto per capirci – “piccoli figli di Dio”. Il giorno della cresima, la vita di Dio è comunicata a noi in un grado più elevato che ci dà la capacità di crescere. I bambini e le bambine nel catechismo hanno studiato che con la cresima si diventa cristiani adulti.
Siete adulti voi? No. I vostri padrini sono adulti? – La vostra mamma, il vostro papà, sono adulti? – Si. – Sono certamente adulti negli anni.
Voi non siete ancora adulti negli anni, e neppure siete cristiani adulti, però oggi ricevete la grazia del Signore, questa capacità che è dono dello Spirito Santo, perché è Lui che santifica, e diventerete capaci di crescere come cristiani: avrete la capacità di diventare dei cristiani più maturi, avrete la possibilità di diventare dei cristiani adulti.
A questo punto, dovunque vada e amministro la cresima, ripeto sempre: abbiamo portato avanti di uno o due anni l’età della cresima, perché non ci sia una contraddizione tra l’età di questi che ricevono la cresima e sono ancora piccoli e le esigenze della cresima che vuole fare degli adulti nella fede.
Noi tutti, adulti come età, che abbiamo ricevuto la cresima siamo diventati adulti spiritualmente? Siamo diventati adulti come cristiani?
Ci presentiamo a questi “piccoli” come coloro ai quali devono guardare per imparare ad essere cristiani adulti?
Possono vedere in noi i frutti della vita che nostro Signore Gesù Cristo ha portato nel mondo e che ci é comunicata attraverso l’azione dei sacramenti? I frutti della grazia di Dio sono visibili nella nostra condotta?
Noi adulti per età, ci sentiamo veramente più buoni di questi piccoli che ci stanno davanti e che riceveranno la cresima questa sera?
Noi adulti per età ci sentiamo spiritualmente e moralmente più impegnati di loro nella nostra vita di cristiani?
Siamo al punto. Gesù dice ai suoi apostoli e ai loro successori: “Insegnate a fare le cose che vi ho comandato.
Che cosa ha comandato nostro Signore Gesù Cristo?
Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore con tutta la mente, con tutto te stesso. Amerai il prossimo tuo come te stesso.
A questi piccoli noi ci presentiamo come quelli che amano il Signore, il Padre nostro che sta nei cieli… con tutto il cuore?
Nei nostri discorsi, nei nostri ragionamenti, che questi piccoli ascoltano dalle nostre labbra, mettiamo sempre Dio al primo posto nelle nostre valutazioni,nelle scelte? Mettere al primo posto non significa mettere altarini da tutte le parti.
Non è forse vero che quando voi dovete fare una cosa importante il primo pensiero va alla persona più cara?
C’è in noi questo stesso modo di sentire, per cui ogni volta che prendiamo una decisione, che facciamo un ragionamento, la prima persona che ci viene in mente, quella di cui teniamo più conto è veramente Dio, il nostro creatore, il nostro salvatore?
Amiamo Dio con tutto il cuore?
Chiediamocelo davanti a questi piccoli che devono imparare da noi a diventare dei cristiani adulti.
Il secondo comandamento è: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. Gesù, questo comandamento, l’ha reso molto impegnativo. Ha detto: “amatevi come io vi ho amato”. Sappiamo che nostro Signore Gesù Cristo ci ha amati morendo sulla croce! La proposta di nostro Signore Gesù Cristo è seria, impegnativa e difficile.
Nella famiglia, dove la vita si concepisce con serietà, un marito che è marito, ama la moglie più che se stesso e se non ama la moglie più che se stesso non è un marito che merita rispetto. E viceversa. Una madre che è madre, ama i figlioli più che se stessa e se non è capace di amare i suoi figlioli più che se stessa non è una madre degna di questo nome.
Questo, il Signore lo chiede a tutti perché tutti siamo figli di Dio, e allora dobbiamo amare i nostri fratelli tutti, indistintamente, come lui ci ha amato, ossia sacrificando noi stessi, rinunciando qualche volta al nostro interesse o al nostro tornaconto, rinunciando a voler essere superiori agli altri, rinunciando a sottoporre gli altri a noi stessi, e soprattutto a non sfruttare gli altri per il nostro interesse. Ma quanto è difficile!
Miei cari, tutto questo, che ci propone nostro Signore Gesù Cristo, non è un ideale che si può raggiungere con le sole nostre forze. Nostro Signore Gesù Cristo ci dice con chiarezza: ” Senza di me non potete fare nulla” ma ci dice con altrettanta chiarezza: “Con la mia grazia potete fare tutto”.
Ecco il motivo per cui noi riceviamo il battesimo, poi riceviamo la cresima, ci confessiamo, facciamo la santa comunione. Gesù Cristo attraverso l’azione dei suoi ministri, attraverso i sacerdoti, il vescovo, ci comunica continuamente l’energia, la forza per diventare capaci di vivere veramente da figli di Dio, quindi di amare il Padre nostro che sta nei cieli con tutto noi stessi , mettendolo sempre al primo posto e tenendo sempre conto di lui in tutte le manifestazioni della nostra vita e amare il prossimo come lo ha amato lui, con la disposizione di rinunciare a noi stessi per il bene degli altri.
Questo il vescovo vi dice in questo incontro, davanti ai vostri bambini e alle vostre bambine.
Adesso siamo tutti impegnati per fare il nostro esame di coscienza per chiederci se veramente crediamo d’essere figli di Dio per chiederci con lealtà se veramente possiamo proporci a questi piccoli come cristiani maturi che vivono da figli di Dio, con l’amore verso di Dio e con l’amore verso il prossimo; per chiederci se la nostra pratica religiosa, la preghiera, i santi sacramenti, li cerchiamo come dei mezzi per poter vivere i nostri impegni di autentici figli di Dio.
Mentre invochiamo lo Spirito Santo su questi piccoli, chiediamolo anche per noi, perché rischiari le nostre coscienze e ci dia vigore e forza per corrispondere alla nostra vocazione di cristiani.
OM 307 Barbasso 70 – Domenica 24-5-70 ore 17,30 – Santa Cresima