Casalromano 16 maggio 1970 – Vigilia di Pentecoste – Cresima
Con un bambino di Laureto nel 1991
Carissimi, questo nostro incontro non è tanto un avvenimento esteriore del Vescovo, che sta davanti a voi e di voi che state davanti al vescovo, ma è un fatto che conta per quello che accade attraverso questo incontro. La celebrazione della Parola del Signore, per quanto abbiamo potuto capirla, ci introduce nel significato di ciò che avviene.
Tutte le letture, la prima presa dall’Antico Testamento, la lettera di san Paolo ai romani, e il breve brano di vangelo che io stesso ho letto, sono un susseguirsi di richiami, non ad una cosa, non ad un argomento, non ad una verità, ma ad una Persona misteriosa, ad una Persona inondata della luce di Dio, ad una Persona che verrà a compiere la grande novità che deve accadere nel mondo e cioè, che i figli degli uomini, tutti, piccoli e grandi e, secondo l’espressione della scrittura, persino gli schiavi (ormai almeno linguisticamente parlando non esiste più questa categoria di persone) avrebbero un giorno invocato il nome del Signore e sarebbero entrati nella salvezza.
Entrare nella salvezza non è qualche cosa di esteriore alla nostra persona e alla nostra vita. Entrare nella salvezza significa entrare nella famiglia dei figli di Dio. Entrare nella salvezza significa che per ciascuno di noi personalmente si verifica ciò che abbiamo letto nella prima lettura: “Manda il suo Spirito e sarà rinnovata la faccia della terra”. Si tratta di una nuova creatura, di un rinnovamento, di una situazione nuova. Il rinnovamento avviene nelle nostre persone. La nuova situazione riguarda noi.
Le nuove creature siamo noi, per l’opera di quella Persona misteriosa di cui parlano le letture, per l’opera dello Spirito Santo. Perciò, miei cari, noi tutti e non soltanto il Vescovo che è ministro della cresima, non soltanto i vostri bambini e le vostre bambine che ricevono la cresima, siamo impegnati con lo Spirito Santo. Noi non portiamo soltanto il nome di cristiano, noi non formiamo soltanto la famiglia dei figli di Dio, noi non siamo soltanto la famiglia dei credenti.
Noi siamo diventati cristiani e siamo credenti in quanto lo Spirito di Dio, lo Spirito Santo, in un determinato momento della nostra esistenza, si è incontrato personalmente con noi nel profondo del nostro essere ed ha operato l’opera meravigliosa, ha fatto di noi delle creature nuove e da figli di nostro padre e di nostra madre ci ha fatto diventare i figli del Padre che sta nei cieli, i figli di Dio. Ecco che cosa significa lo Spirito santo nella nostra esistenza, nella nostra vita, nella nostra persona!
Direte: noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel giorno del battesimo, quale significato ha la cresima? Da qui dobbiamo cercare di capire la natura del nostro incontro personale con lo Spirito di Dio, la natura del nostro rapporto con lo Spirito Santo.
Con il battesimo c’è in noi una vita nuova. Una nuova creatura, come ogni creatura vivente, ha bisogno di crescere, di svilupparsi, di raggiungere la sua maturità; ha bisogno di arricchire la propria vita di pensieri, di atteggiamenti e di sentimenti, che facciano di questa creatura quanto di meglio possa rendere. Ecco allora che, i doni dello Spirito Santo, già ricevuti nel battesimo, ci sono rinnovati nel giorno della cresima, per realizzare pienamente la nostra vita spirituale.
E’ per lo Spirito che si diventa cristiani, è per lo Spirito che si diventa credenti e si cresce come credenti cristiani. Quindi, oggi, qui avviene questo avvenimento straordinario che i vostri piccoli ricevono la grazia, la possibilità, la capacità di diventare adulti come cristiani, di diventare maturi come cristiani. Però cerchiamo d’essere realisti. Questi bambini e queste bambine che oggi ricevono la capacità di diventare adulti, dopo la cresima, saranno subito degli adulti? Saranno subito maturi? No, miei cari. Hanno soltanto ricevuto una possibilità.
Quando questi bambini diventeranno adulti? Certo, mangiando il pane ed altro. Ma le bambine diventeranno adulte come donne e i bambini diventano adulti come uomini, se hanno accanto a loro persone adulte, mature e particolarmente dei genitori maturi nella fede cristiana. E’ guardando a voi tutti, più maturi negli anni e nella fede, che questi piccoli faranno fruttificare la grazia del dono dello Spirito Santo che oggi si stabilisce nei loro cuori. Guardando a noi matureranno questa grazia!
Capita sovente di trovare nei nostri ambienti un certo modo di pensare. Si dice che i bambini sono innocenti, che i bambini sono nella verità e, fin tanto che sono piccoli si mandano al catechismo, alla Messa, si vuole che si confessino così stanno buoni, e che facciano la comunione. Poi, con l’avanzare dell’età, di queste cose non dite che bisogna farne a meno, ma dite che loro non sono più bambini e allora non sono più obbligati.
Ci pensate miei cari che ci mettiamo in una grave contraddizione? Quante volte, specialmente oggi, si sente dire che i nostri cristiani hanno un cristianesimo infantile! Guardate che, il problema sta qui. Voi padrini e madrine insieme coi genitori e noi tutti cresimati, dobbiamo stare davanti a questi bambini come persone mature non solo negli anni, ma nella fede, come persone che hanno trafficato i doni dello Spirito Santo, come persone che sono maturate sotto l’azione del sole dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo è sceso come un fuoco il giorno di Pentecoste. Avrete notato quello che è capitato in questi due giorni nelle nostre campagne: in due giorni di sole tutto si è sviluppato. Il sole della nostra vita spirituale, il calore della nostra vita spirituale è lo Spirito di Dio. Ecco, miei cari, in quale modo intorno alla nostra attenzione e al centro del nostro incontro, questa sera c’è una Persona misteriosa, legata alla nostra esistenza, dalla quale dipende il nostro crescere, lo svilupparci e maturare come cristiani, come credenti, come autentici seguaci di nostro Signore Gesù Cristo.
Sono solito dire, quando vado ad amministrare le cresime, che in mezzo a noi c’è una tale povertà spirituale perché manca la presenza dello Spirito Santo. E’ inutile che io faccia una specie di inchiesta per sapere quante volte avete pregato lo Spirito Santo. Pregate il Padre che sta nei cieli col Padre nostro, pregate Gesù, la Madonna e anche i santi, ma in quanti abbiamo pregato lo Spirito Santo?
Guardate che la nostra vita spirituale, il nostro cristianesimo, la nostra religione dipende dallo Spirito Santo. Nostro Signore Gesù Cristo ha già compiuto l’opera sua. Gesù è già andato in cielo e ha mandato lo Spirito suo, lo Spirito del Padre, lo Spirito Santo, la terza persona della santissima Trinità perché conduca a compimento la sua opera in ciascuno di noi.
Deve rinnovarsi la devozione allo Spirito Santo, l’incontro con lo Spirito Santo, il rivolgerci allo Spirito Santo, l’ascolto dello Spirito Santo, la disponibilità a fare ciò che lo Spirito di Dio dice, perché il nostro cristianesimo non sia tanto povero. Guardate a quello che capita.
– Domani che festa è?
– Pentecoste-.
– Qui, nella vostra parrocchia si fa più festa il giorno di Natale o il giorno di Pasqua?
– Uguale-.
– Si fa più festa a Pasqua o a Pentecoste?
– a Pasqua-.
– Vedete?
La Pentecoste che è la più grande solennità dell’anno liturgico, come è scaduta! Come è ignorata! Certo, se non ci fosse stata l’Incarnazione, la Passione, la Morte, la Risurrezione non ci sarebbe neppure la Pentecoste, ma Gesù Cristo ha fatto tutto, perché noi potessimo ricevere lo Spirito di Dio, allora per noi, Pentecoste deve essere la solennità che ci tocca di più.
Possiamo misurare cosi il nostro cristianesimo: se sentiamo poco la solennità della Pentecoste significa che capiamo poco della nostra fede.
Lasciate che il Vescovo vi ricordi questo fatto decisivo della nostra salvezza: tutto ciò che avviene nella nostra vita spirituale, è voluto dal Padre nostro che sta nei cieli, è operato da Gesù Cristo attraverso il mistero dell’Incarnazione e Redenzione e diventa personale per ognuno di noi per l’azione dello Spirito Santo.
Ricordiamo allora la nostra cresima, ricordiamo il nostro battesimo, ricordiamo lo Spirito Santo.
OM 313 Casalromano 70 – 16-5-70 – Vigilia di Pentecoste – Cresima