Il Signore viene nel suo tempio
Miei cari, il brano di vangelo che abbiamo ascoltato ci descrive anche nei dettagli l’avvenimento della vita di Gesù su questa terra quando bambino é stato presentato al tempio. In quest’avvenimento prende consistenza, si verifica la profezia del profeta Malachia: ecco io mando il mio messaggero, all’improvviso verrà nel suo tempio il Signore, l’angelo dell’alleanza, chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà alla sua apparizione?
In un altro giorno, nella lettera agli ebrei leggiamo che l’angelo dell’Alleanza, colui che deve venire, sarà in tutto simile ai fratelli nella debolezza, nell’umiltà e nella capacità di assumere tutte le sofferenze dei propri fratelli, per essere il pontefice capace di intendere coloro per i quali egli offre il suo sacrificio.
Miei cari, cerchiamo di chiarire al nostro spirito ciò che fa l’oggetto della nostra celebrazione liturgica. Con chiarezza, in un modo storico e quindi reale, il Signore viene nel suo tempio. Non è suo tempio soltanto il tempio di Gerusalemme. Il tempio di Gerusalemme pur essendo stato visitato dal Signore in persona, nella debolezza della sua carne e nel mistero della sua potenza, non è altro che una figura del tempio vero nel quale il Figlio di Dio vuole entrare per essere Colui che purifica, Colui che santifica.
Il tempio di Dio -lo sappiamo – siamo noi, siamo noi personalmente perché ognuno di noi é tempio del Dio vivente. Dio abita nei nostri cuori per mezzo della fede, per mezzo della sua vita, per mezzo della sua presenza personale, per mezzo del suo Spirito che ci vivifica. Lo Spirito di Dio ci rende pietre viventi di un tempio più vasto, costituito dal Padre, e dalle pietre vive che siamo noi, per la presenza del Signore in ognuno di noi e per l’amore che ci unisce tra di noi.
Questo é il tempio di Dio: pietre viventi unite fra di loro che formano un unico tempio. E’ a questo traguardo dove vuole arrivare il Signore. Per questo vuole incontrarsi con noi. Vuole mettersi nella nostra situazione, purificarci e santificarci perché vuole fare di noi l’unica famiglia dei figli di Dio e i figli di Dio sono uniti, sono fratelli tra di loro perché hanno un unico Padre. Vuole stare in mezzo agli uomini perché siano uniti tra di loro come pietre vive che costruiscono un unico tempio, vuole essere in mezzo a noi perché impariamo a volerci bene, vuole trovarsi in mezzo ai suoi che adempiono al suo precetto dell’amore per fare di noi le membra del suo corpo. E il corpo di Cristo é la chiesa.
Ecco miei cari, la realtà a cui corrisponde la figura del tempio nel quale il Signore entra per compiere la sua opera di purificazione e di santificazione. Ad incontrare Gesù presentato al tempio c’era il vecchio Simeone. Il Vangelo lo chiama giusto. Era quindi un uomo che osservava in pieno con tutto il cuore la legge. Ad incontrare Gesù presentato al tempio c’era una donna anziana. Il vangelo la chiama profetessa nel senso che era una donna che trascorreva i suoi giorni nella preghiera, nella penitenza e nell’attesa del Signore.
Il Signore vuole incontrarsi con persone come quelle che ha incontrato il giorno in cui é stato presentato al tempio. Vuole incontrare persone che vivono nella giustizia, cioè nell’adempimento del precetto del Signore, quindi nella pratica dell’amore verso Dio e verso i fratelli. Vuole incontrare persone che, per essere in grado di vivere il comandamento dell’amore, sono disposte a liberarsi dei loro peccati, a lasciarsi purificare da nostro Signore Gesù Cristo. Come ci purifica nostro Signore Gesù Cristo? Ci purifica attraverso il suo sacrificio. Noi siamo lavati, redenti per mezzo del suo sangue.
Gesù Cristo ci vuole santificare. Che cosa significa la santificazione che vuole operare in noi nostro Signore Gesù Cristo? E’ la possibilità di fare scorrere nella nostra persona, in tutto il nostro essere, qualche cosa di se stesso, perché lui solo é il santo. Noi siamo santi nella proporzione in cui accogliamo il dono della vita di Dio, il dono della grazia di nostro Signore Gesù Cristo.
E’ impressionate, miei cari, tutto quello che facciamo questa sera, se siamo attenti a ciò che si svolge in mezzo a noi. Noi intorno all’altare, questa sera, stiamo con le candele accese per dire che crediamo in nostro Signore Gesù Cristo e facciamo la processione per dire che camminiamo incontro a Gesù Cristo, perché vogliamo che Gesù Cristo si incontri con noi per dirgli che lo vogliamo seguire perché vogliamo essere dei suoi. Le candele che abbiamo in mano ci devono richiamare questo impegno.
Siamo intorno all’altare. Fra poco Gesù Cristo sarà presente in mezzo a noi con il suo sacrificio e con la potenza della sua risurrezione. Accostandoci all’altare di nostro Signore Gesù Cristo sappiamo di accostarci personalmente a Gesù che viene nel suo tempio a purificarci per mezzo del suo sacrificio, a santificarci con la potenza della grazia della sua risurrezione.
Gesù Cristo che entrerà sacramentalmente nelle nostre persone deve avere la possibilità di incontrarsi con noi e noi dobbiamo metterci nelle sue mani perché operi in noi la purificazione dalla morte al peccato e operi la nostra santificazione con la forza della sua grazia, che ci rende figli di Dio, fratelli tra noi, pietre vive del tempio vivo del Dio vivente.
OM 366 Candelora 71
Benedizione delle candele in Sant’Andrea ore 18,30