La Chiesa si rinnova nelle persone che diventano responsabili
della loro fede
La grande attesa dei vostri bambini, oggi, ha il suo compimento nella celebrazione liturgica della santa Cresima. Vedete che la celebrazione della santa Cresima é inserita nella celebrazione della santa Messa. E’ uno sforzo che la Chiesa compie affinché diventi sempre più evidente l’azione di Gesù Cristo e l’azione di tutto il popolo di Dio.
La santa Messa, infatti, non é l’azione che compie soltanto il sacerdote che sta all’altare. All’altare il sacerdote é al suo posto ma l’azione é di Gesù Cristo e di tutto il popolo di Dio. La Cresima inserita nella celebrazione della santa Messa assume maggiormente l’aspetto di azione liturgica, quindi é azione di Gesù Cristo e del popolo di Dio adunato intorno all’altare cui, questa sera, presiede il vescovo.
Se volete mettere le cose come lo vuole la nostra fede e lo esige il nostro bisogno di salvezza, questa sera, voi non dovete guardare soltanto al vescovo che conferisce la Cresima. Il vescovo compie la sua parte e vi assicuro che nell’azione del conferimento della Cresima la parte del vescovo é minima anche se é decisiva. La parte più importante la compie nostro Signore Gesù Cristo il quale, oggi, qui in mezzo ai vostri bambini, nel nome del Padre, manda a ciascuno lo Spirito Santo.
Ma, Gesù Cristo manda lo Spirito Santo nella sua Chiesa, per la sua Chiesa. Chi é la Chiesa cui questa sera Gesù Cristo manda lo Spirito Santo? Particolarmente sono queste bambine e bambini, ma non solamente loro. Se ciascuno di questi bambini non avesse un legame con altre persone, non sarebbe nella condizione di ricevere oggi lo Spirito Santo che manda nostro Signore Gesù Cristo.
Direte: ma non é un’esagerazione? No. E’ la pura verità. Il Concilio insegna questa verità semplicissima, tanto evidente nei fatti di tutta la Rivelazione. Dice il Concilio che Iddio ci santifica – quindi ci dona il suo Spirito – e ci salva non isolatamente, come se non avessimo nessun legame con gli altri, ma ci salva in quanto siamo suo popolo, ci salva in quanto siamo uniti tra noi nel suo nome, ci salva in quanto siamo Chiesa.
Per questo motivo, la parte che io compio questa sera é la minima parte anche se é decisiva, perché io sono arrivato da poco tempo e appena avrò terminata la celebrazione me ne andrò. Voi, invece, rimanete qui. Non rimangono qui i vostri sacerdoti da soli, ma insieme ai papà e alle mamme e da oggi -più uniti- i padrini, le madrine e tutti i credenti della comunità di Ostiglia, ed é per l’azione di tutte queste persone che lo Spirito Santo scenderà fruttuosamente su questi bambini e bambine. E’ necessario che ognuno di questi piccoli dopo che avrà ricevuto il dono dello Spirito Santo non si trovi da solo nell’impegno e nella responsabilità di essere un perfetto cristiano.
Come fanno i bambini e le bambine di questa età a vivere da perfetti cristiani, quando vicino a loro non hanno i modelli, non hanno i sostegni per mezzo dei quali poter capire, vedere, sentire cosa significa essere perfetti cristiani? Miei cari genitori, padrini e madrine che presentate i bambini e le bambine al vescovo perché imponga loro le mani e ricevano lo Spirito Santo, capite quale responsabilità ci prendiamo tutti insieme? La responsabilità più grande, duratura, impegnativa é proprio la vostra, e con voi quella di tutti i fedeli della comunità di Ostiglia. Queste sono le cose che si devono rinnovare dopo il concilio. Non é tanto con i riti, i canti o altre espressioni che la Chiesa si rinnova. La Chiesa si rinnova nelle persone che diventano responsabili della loro fede e delle manifestazioni della loro fede.
A volte ci si trova in contraddizioni molto serie, che hanno un loro influsso specialmente nei piccoli. Tutte le famiglie vogliono che i bambini siano battezzati ed é una cosa bella. Tutti vogliono che i figli siano Cresimati ed é una cosa bella. Quando sono chiamati alla eternità vogliono che le loro spoglie siano portate in Chiesa per l’ultima benedizione ed é una cosa bella. Ma, miei cari, la Chiesa non sono questi muri.
La Chiesa siamo noi. Allora ogni creatura che viene al mondo deve essere battezzata in quella Chiesa che é la comunità dei credenti in cui vive, deve essere cresimata in quella Chiesa che é la comunità dei cristiani “maturi”, perchè fuori da questa chiesa in cui sono stati cresimati e battezzati non trovano la vita di un battezzato, non trovano la vita di un cristiano impegnato a maturare quotidianamente la propria fede.
Ecco, miei cari, in quale senso noi celebriamo liturgicamente la Cresima, questa sera.
La inseriamo nella celebrazione della Parola di Dio e del sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo: della parola di Dio perché ci illumina affinché intendiamo bene il significato di quello che facciamo; del sacrificio di nostro Signore Gesù Cristo perché é Gesù in mezzo a noi che ci comunica lo Spirito Santo, il suo Spirito:
lo spirito del bene, lo spirito della pace,
lo spirito della giustizia, lo spirito della carità,
lo spirito dell’amore fraterno, lo spirito della libertà dei figli di Dio.
Gesù Cristo comunica il suo Spirito ad ognuno di noi se da spettatori di ciò che avviene in chiesa, diventiamo coloro che compiono queste azioni stesse con tutta la loro vita.
Adesso tutti e non soltanto il vescovo, imploriamo lo Spirito Santo su questi bambini e bambine che mi presentate. Ma imploriamolo anche su ciascuno di noi che abbiamo già ricevuto la Cresima, perché: si desti nei nostri cuori, illumini le nostre coscienze, dia coraggio alla nostra volontà, per essere coerenti alla nostra Cresima, affinché questi bambini e bambine sentano di potersi appoggiare a qualcuno che accanto a loro, rappresenta il cristiano autentico, il cristiano sincero che non dice di essere cristiano a parole, ma lo é autenticamente nei fatti.
OM 379 Ostiglia 71 – 29 Marzo, giorno della Cresima di 80 bambini