Viviamo il nostro cristianesimo
secondo la fede nella Trinità
comunione di amore
Oggi é una solennità che dovrebbe parlare nel più intimo della nostra vita di credenti. Celebriamo infatti, insieme, il segno del mistero cristiano, il mistero del nostro Dio: che non é un Dio chiuso in se stesso, che non é un Dio circoscritto dal nulla, che non é un Dio lontano ed assente, ma è un Dio infinitamente comunicante. Perché infinitamente comunicante?
Perché il nostro Dio é Padre, é Figlio, é Spirito Santo.
Un padre – come una madre del resto- comunica in un modo indicibile con tutto se stesso – per quanto è possibile – con il proprio figlio e vive – in un certo qual senso – nel proprio figlio. I figli, a loro volta, non si sentono soli, indifesi, isolati perché sanno che la loro esistenza, – tanto più se sono piccoli, indifesi, e deboli – é custodita da coloro dai quali hanno avuto l’esistenza. Il nostro Dio é un Dio che comunica infinitamente di più, in un modo più profondo, più ricco e personale nell’intimo delle nostre persone.
Il Figlio, Gesù Cristo che é Dio come il Padre, é in comunione di vita con il Padre e questa comunione di vita con il Padre é una comunione di amore, é una comunione di tutto il bene e il bene di Dio é infinito.
Il Padre e il Figlio comunicano a questo bene infinito in un modo che per noi é misterioso, ma sappiamo che é vero e che questa é la nostra fede.
La nostra fede ci dà la certezza che il destino della nostra esistenza é quello di entrare un giorno in quella comunione di vita ineffabile e senza limiti, in quella comunione di amore senza profondità, quindi in quella gioia e soddisfazione che neppure sappiamo immaginare, perché é un dono infinito.
Quando si parla del mistero della Trinità si pensa ad una cosa che non si capisce e allora rimane lontano dalla nostra fede, non ha l’incidenza che dovrebbe avere nella nostra vita spirituale e nella nostra vita personale. Dico, della nostra vita personale perché Dio che ci ha fatto a sua immagine e somiglianza, ci ha fatto persone. Una persona, intanto é persona in quanto accoglie gli altri e comunica con gli altri.
Pensate come sarebbe la vita di uno sposo e di una sposa se non comunicassero tra loro con tutto il loro essere e in particolare con i loro sentimenti, i loro pensieri, i loro affetti! Uno sposo ed una sposa, in quanto sono persone, lo sono nella misura in cui comunicano tra loro. Pensate cosa sarebbero un padre e un figlio se non comunicassero tra loro, se non comunicassero uno accogliendo e l’altro donando e ad un certo punto l’uno donando e l’altro accogliendo in un ciclo continuato che costituisce veramente l’essenza, la sostanza della nostra vita: la comunione tra noi!
Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza appunto perché ci ha fatto persone, appunto perché ci ha dato la possibilità di comunicare fra noi secondo il suo piano di amore per noi, quindi di comunicare nell’amore, nel bene che ci vogliamo scambievolmente, nel bene che quando é autentico, é totale ed incondizionato.
Penate a certi momenti della vita umana dominati dall’amore. Le espressioni più autentiche sono quelle del dono totale, sono quelle della comunione più profonda di se stesso. Pensate ad una mamma che davanti all’incanto della sua creatura, esprime il suo amore con l’espressione più paradossale “ti mangerei”. E’ l’espressione impotente di una persona umana di fare con l’altra persona – il figlio – una cosa sola, di comunicare tutta se stessa e di possedere tutta la sua creatura non per egoismo ma per vivere la propria vita in un amore che arrivi a tutta la profondità e a tutta l’estensione dell’essere di entrambi.
Non so se vi sorprendete, se vi dice qualche cosa, se vi lascia indifferenti un’affermazione come questa: il nostro Dio é un Dio che comunica infinitamente nell’amore, il nostro Dio ha una esistenza che é una comunione infinita di amore. La nostra esistenza, il fine della nostra esistenza é arrivare alla comunione di amore con le Divine Persone e ci prepariamo qui su questa terra, realizzando la nostra persona in un amore vicendevole che non rimane circoscritto o chiuso nella famiglia o nella parentela, ma si estende immensamente come si estende la paternità di Dio, e si aumenta tanto largamente come si dilata l’amore di Dio per tutti gli uomini, perché ogni uomo è un nostro fratello..
Come é possibile una vita di amore personale, vicendevole, che non bada ad altro che alla comunione con gli altri, nella quale prevalga, al di sopra di tutto, l’amore per gli altri? Miei cari, dobbiamo ammettere che nella nostra debolezza e fragilità siamo dei grandi egoisti mentre da Dio siamo dei grandi amati. Ma Dio ci viene a salvare appunto dal nostro peccato. Ci viene a salvare dal nostro egoismo proprio con l’amore di cui egli vive. Qual’é l’amore di cui Dio vive? Il Padre vive dell’amore che porta al Figlio, che é lo Spirito Santo. L’amore del Figlio per il Padre é un amore tanto amore da essere Persona, la Persona che é lo Spirito Santo
Ebbene, Dio ci comunica questo stesso amore perché diventiamo capaci di amarci vicendevolmente. Noi siamo nati dall’acqua e dallo Spirito Santo. Noi siamo nati dall’amore personale di Dio. Noi siamo confermati, in questo amore con la cresima ed abbiamo sempre la possibilità di orientare la nostra vita e di impostare la nostra esistenza secondo questo amore, perché lo Spirito Santo ci é dato in un modo definitivo.
Capite il significato della cresima? Non lo chiedo soltanto ai bambini e alle bambine. Lo chiedo anche a me stesso e a tutti voi. La nostra vita é veramente una vita di persone, una vita di rapporto in mezzo agli altri? La nostra vita é legata agli altri nel vicolo dell’amore? Chi dirige, chi ispira, chi fa superare il nostro egoismo in tutti gli atteggiamenti, i gesti, le parole e i comportamenti della nostra vita? E’ l’amore oppure è l’egoismo? Comprendete che la vita é totalmente diversa a seconda che è ispirata dall’egoismo oppure dall’amore?
Noi siamo battezzati e cresimati perché la nostra vita sia ispirata dall’amore. Allora dobbiamo vivere il nostro cristianesimo proprio secondo la fede nella Trinità la cui vita é una comunione di amore.
Pensiamo che Iddio nella sua misericordia ha voluto venirci incontro perché potessimo realizzarci nell’amore con il dono dell’amore che é lo Spirito Santo?
Pensiamo: che cosa ho fatto della mia cresima, del dono dello Spirito Santo nella mia vita?
Come ho corrisposto a questo dono?
Questi bambini hanno il diritto di guardare a noi e di giudicarci sull’amore che esprimiamo nella nostra esistenza.
OM 465 Asola 71 Asola,6 Giugno,ore 9, festa della Trinità e cresime -100 cresimandi-