Il tempo ha valore
perché il Signore del tempo é con noi
perchè in ogni istante Gesù Cristo ci vuole salvare
Carissimi ci ritroviamo puntuali al nostro convegno annuale per chiudere davanti al Signore, con la celebrazione della santa Messa, questo anno di grazia.
Il termine di un anno può suggerire molte considerazioni ma, credo d’essere più fedele al mio ministero se mi appoggio alla Parola di Dio per intendere, in questa circostanza particolare, quale significato ha per la nostra esistenza nel tempo.
La parola scritta dall’apostolo Giovanni fa una certa impressione. L’apostolo parla di un anti-Cristo, di coloro che sono venuti meno alla fede e di una ultima ora. Questa é l’ultima ora, é un’espressione a cui non siamo abituati e non corrisponde al significato del nostro linguaggio. Questa ora, precisamente anche questa ora mentre io vi sto parlando e voi state in ascolto, é l’ultima ora. Perché? Perché é l’ora di Dio. Perché é l’ora di Gesù Cristo. Perché é l’istante in cui accade l’avvenimento dell’incontro di Dio con ciascuno di noi, per mezzo del suo Cristo, nello Spirito Santo, nella dimensione del tempo della nostra esistenza.
Quando sentiamo dire “questa é l’ultima ora” non dobbiamo pensare alla fine del mondo, al giudizio universale o ad altri eventi della storia della salvezza. Dobbiamo pensare al tempo presente secondo il significato e il compimento della salvezza. Per Dio non c’é né ieri né oggi né domani. Così per il Cristo nostro Salvatore. Lui é il Figlio di Dio. Lui é il Figlio dell’uomo. Lui é il nostro Salvatore in ogni istante.
Allora, riferendoci ad un anno della nostra esistenza, non dobbiamo pensare a queste ultime ore come a qualche cosa di conclusivo, di finale. Dobbiamo difenderci dalla tentazione di rifugiarci con la memoria nel passato. Dobbiamo difenderci dalla tentazione di fuggire con la fantasia nell’avvenire. Ciò che è decisivo della nostra vita é il nostro incontro con il Cristo, é l’istante in cui accogliamo Gesù Cristo perché possa operare la nostra salvezza. Ogni istante, miei cari, -questa é una cosa veramente impressionante-, é l’ora della nostra salvezza, é l’istante più prezioso, é l’istante più ricco, é l’istante più decisivo della nostra esistenza.
C’é in noi una certa mentalità “del poi”: poi pregherò meglio, poi mi darò alle opere buone, poi mi confesserò con più impegno. Ci sono anche quelli che riferiscono questo “poi” ad un ipotetico momento, che precede la morte, per potersi confessare ed entrare nel regno dei cieli dopo averlo rinnegato durante tutta la loro esistenza. Ripeto, dobbiamo difenderci da questa duplice tentazione del ritorno sul passato magari per rimpiangerlo e di fuggire nel futuro con la fantasia.
Noi dobbiamo essere le persone dell’oggi. Noi dobbiamo essere le persone del momento presente. Noi dobbiamo essere convinti che il momento presente non é quello della Comunione o della celebrazione della Messa, perché tutti gli istanti sono i momenti in cui si tesse il nostro rapporto con il Cristo Salvatore, perché tutti gli istanti sono assunti da nostro Signore Gesù Cristo ed hanno significato pieno nell’incontro personale che può essere quello della Comunione eucaristica, dell’assoluzione sacramentale, della preghiera.
Ecco miei cari in che senso dobbiamo interpretare la parola dell’apostolo Giovanni, che la chiesa ci fa celebrare questa sera.
Questa é l’ultima ora.
Guardiamo al passato di questo anno, da cristiani illuminati dalla fede e ricordiamo che il tempo ha valore perché il Signore del tempo é con noi, perché c’é il padrone del tempo che viene incontro a noi, perché c’é Gesù Cristo che e in ogni istante ci vuole salvare.
OM 486 fine anno 71