festa della Madonna Immacolata 1974
Carissimi
Il mistero che celebriamo, il mistero nella intelligenza del quale dobbiamo entrare per viverne il significato, è espresso in parole molto semplici e a noi molto familiari: “Maria piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra tutte le donne”. Maria piena di grazia. Dio che scruta le profondità di ogni sua creatura e non vi trova nessuna grazia, trova in Maria tutti i doni frutto del suo amore.
Il Signore è con te. Offre a lei una partecipazione reale e vera alla sua natura stessa, una comunione alla sua stessa esistenza. Ecco perché, Maria è benedetta tra tutte le creature.
Miei cari, ha importanza per noi, che ci sia una creatura in tutto l’universo che abbia queste prerogative? Ha importanza per noi che questa creatura sia chiamata dalla chiesa nostra madre, la nuova madre dei viventi o – se volete – la madre dei nuovi viventi che dovremmo essere noi?
Non si concepisce, non si capisce, non si apprezza il dono straordinario e unico di Maria concepita senza peccato se noi siamo sempre nel peccato.
Fratelli miei carissimi, facciamo il nostro esame stasera, contemplando con l’occhio della fede – se è possibile – il mistero che celebriamo. Interroghiamo noi stessi: – crediamo veramente che nel mondo c’é il peccato? – crediamo che noi apparteniamo a questo mondo di peccato? – crediamo che siamo peccato con tutto il mondo? – crediamo che partecipiamo a tutto il peccato del mondo? – pensiamo che siamo responsabili – la nostra parte – di tutto il peccato del mondo?
Che cos’è il peccato? Nei cieli, un giorno – tanto per esprimerci – si eleva un grido satanico – “non ti servirò”-. < Era il più bello degli angeli che si ribellava a Dio, che non accettava il dominio di Dio su di lui. In un giorno della storia del mondo, un uomo sollecitato, ha detto la stessa parola mangiando il frutto che Dio gli aveva detto di non toccare. Sarà una immagine, ma il significato del gesto è questo: non voglio obbedire a Dio. Quel grido nel cielo e quel gesto nel paradiso terrestre continuano con la storia dell’umanità per assumere ai giorni nostri proporzioni inaudite, perché il mondo, – il così detto mondo – da circa due secoli va elaborando una dottrina, va instaurando una prassi, va imponendo un costume che ruota introno all’ideologia, al mito, alla religione del progresso.
Da due secoli si va ripetendo, si va affermando, si fanno sforzi ingenti con l’impegno di tutti gli strumenti a disposizione, per dire che accumulando ricchezze: si promuove la scienza, si trovano nuovi mezzi di sussistenza in abbondanza, si debellano le malattie, si offre l’istruzione e la cultura a tutti e gli uomini. E tutti gli uomini liberati dalle necessità materiali e da quelle intellettuali, sarebbero diventati migliori, sarebbero diventati buoni, ci sarebbe stato il trionfo del progresso. L’umanità, non con la religione, ma con la scienza e con gli strumenti della scienza, avrebbe risolto tutti i problemi dell’uomo. Questo tanto in oriente come in occidente.
Riconosco che è troppo schematico quello che vi sto dicendo ma noi lo avvertiamo. Incominciamo ad avvertirlo perché andiamo a piedi. La cosa più naturale di questo mondo è diventata assurda. Oggi ho sentito con le mie orecchie: mi pare di morire non andare in macchina. Ecco l’uomo realizzato dal progresso, dalla civiltà senza Dio.
Notate che sono senza Dio anche quelli che vanno in chiesa e che credono al progresso nel senso dell’idolo al quale bisogna sacrificare tutto: tempo, salute, persone, vite umane. Ecco: il peccato è fare senza Dio, è risolvere i problemi dell’uomo senza Dio, è fare a meno di Dio perché Dio disturba i programmi. Dio non è riconosciuto. Dio non è voluto. Guardate che noi tutti anche chi vi parla, in qualche modo, anche se protestiamo la nostra fede in Dio, almeno qualche briciolo di fede l’abbiamo sacrificata a quest’altra divinità che non ci rende né liberi né migliori né soddisfatti e tanto meno felici.
Maria concepita senza peccato, il vangelo ce la presenta così: “Ecco sono la serva del Signore, avvenga di me quello che egli vuole”. Ognuno di noi dovrebbe dire: sono una creatura di Dio. Iddio possa fare di me secondo il suo progetto, secondo la sua volontà.
Quale è questa volontà? Di Maria, Iddio ha fatto la figlia prediletta, la madre del Figlio, la sposa dello Spirito Santo. Di noi, Iddio vuole fare i suoi figliuoli, vuole renderci partecipi della sua vita, vuole conseguentemente sottrarci dalla dominazione delle potenze di questo mondo che ci possono dominare in tantissimi modi, vuole sottrarci in particolare dall’egoismo che ognuno di noi porta nel profondo di se stesso, vuole liberarci dal peccato e farci partecipi della sua vita, vuole farci somiglianti a lui.
Maria, accettando di sottomettersi a Dio, è diventata madre di Cristo, il primogenito delle nuove creature di Dio. Noi accettando di sottometterci a Dio diventiamo capaci d’essere figli di Dio e fratelli tra noi. Solo Dio è capace di fare questo miracolo, perché è un miracolo che ci vogliamo bene. Solo sradicando quel peccato dal mondo si libera il mondo, si salva il mondo, si rende un servizio all’uomo e l’uomo può essere se stesso: la creatura amata da Dio, il figlio di Dio.
Miei cari, abbiamo incominciato a celebrare l’anno santo che vuole essere un anno di conversione, di riconciliazione. A chi dobbiamo convertirci?< Non dobbiamo convertirci in qualche cosa o in qualche punto della nostra condotta, ma dobbiamo convertirci totalmente nella nostra persona, dobbiamo orientarci verso Colui che è tutto orientato verso di noi. Siamo in tempo di avvento. E’ Dio che viene! Dio ci viene incontro nel suo Figlio Gesù nato dalla Vergine. Dio ci viene incontro come il pastore che va in cerca delle pecorelle. Noi dobbiamo lasciarci trovare, noi dobbiamo lasciarci prendere, noi dobbiamo lasciarci portare sulle sue spalle, noi dobbiamo lasciarci stringere al suo cuore e fidarci di Lui e non degli uomini.
Così, convertiti a Dio, noi celebriamo l’anno santo, noi meritiamo l’indulgenza: l’indulgenza del perdono di Dio, l’indulgenza della misericordia del cuore di Dio e per il dono del suo amore, diventiamo conseguentemente capaci di volere bene ai nostri fratelli, di riconciliarci con tutti sinceramente, non per delle ragioni contingenti, non per un istante soltanto ma per un motivo profondo e con la forza di una grazia che ci viene dalla bontà dell’amore di Dio.
OM 500 Immacolata 1974