1 Gennaio 1977 ore 17,30 in S. Andrea
Celebriamo il giorno ottavo della nascita del nostro Salvatore il Figlio di Dio fatto uomo, Gesù Cristo nostro Signore. In questa celebrazione prende risalto la maternità di Maria santissima, una donna del popolo di Israele. Questa figlia della casa di Davide, questa donna ignorata dal mondo e forse anche dall’ambiente che la circondava, diventa l’oggetto della attenzione di Dio che ha un grande disegno, già rivelato nei tempi antichi e atteso da generazioni e generazioni.
Questa donna diventa nelle mani di Dio lo strumento perché noi possiamo avere un Salvatore: Dio con noi, Dio come noi, Dio della nostra carne del nostro sangue in tutto simile a noi. Il Figlio di Dio che si fa nostro fratello nel seno di questa vergine immacolata, figlia del popolo di Israele.
Vedete come il Figlio di Dio adempie la volontà del Padre: percorre tutte le tappe della esistenza umana compresa la tappa oscura e misteriosa che si svolge nel grembo della propria madre. Colui che compirà la liberazione con la sua morte e la sua risurrezione, nasce attraverso una legge di vita che é comune a tutti i suoi fratelli e sappiamo che questa tappa non é stata inutile in ordine alla salvezza. Pensate all’incontro di Maria con Elisabetta, a Gesù e a Giovanni che stanno per entrare nella scena del mondo. E’ importante.
Dal momento in cui Maria ha detto il suo “sì”, il nostro Salvatore é concepito sulla terra. Da quel momento nel mondo c’è il Salvatore del mondo Da quel momneto nel mondo c’è Colui che predicherà il vangelo, la buona novella della liberazione. Oggi il Papa si rivolge a tutti gli uomini di buona volontà, e invita tutto il mondo credente e non credente e perché abbiano a celebrare la giornata della pace. Gesù Cristo é venuto a portare la pace: la pace tra gli uomini, la pace degli uomini con Dio, la grande rappacificazione che rimuove i frutti dell’egoismo che sono l’odio, la gelosia, l’invidia. Il peccato ha tante espressioni nella vita, ma é sempre divisione: divisione che ci separa da Dio, divisione che ci separa gli uni dagli altri uomini. Gesù vuole essere il re della pace, il principio della pace.
Il papa nel suo messaggio a tutto il mondo dice: “Se vuoi la pace, difendi la vita”.
Miei cari, riflettiamo quale rapporto vi sia tra la pace e la vita. La pace é per la vita.
La pace é una condizione perché ci sia la vita, perché la vita sia rispettata,
perché la vita sia difesa,
perché la vita possa esistere,
perchè la vita possa espandersi e raggiungere la sua pienezza,
allora reciprocamente, se noi vogliamo la pace
dobbiamo volere la vita,
dobbiamo volere che la vita possa entrare nel mondo,
dobbiamo opporci a tutti i tentativi di impedire che la vita entri nel mondo.
Vedete come siamo incongruenti, illogici, contraddittori? Ognuno di noi vuole vivere e sa – molto bene – che il bene più grande é la vita ma poi permette, vuole, reclama addirittura l’intervento della legge perché in casi determinati – che poi non saranno mai determinati- vuole impedire la vita. E’ contro la vita! Se si é contro la vita che vuole entrare nel mondo, si é contro la vita in se stessa. Non c’è differenza. Vita é quella che é nel grembo di una madre, vita é quella che è tra le braccia di un padre, così come é vita la nostra, che in tutti i modi cerchiamo di difendere, sostenere e affermare.
Ecco come il mondo di quelli che hanno la responsabilità dei valori del mondo, a volte sono in contraddizione con se stessi, sono in contraddizione con la stessa costituzione della persona, dell’ esistenza e della vita, sono in contraddizione col sentimento più profondo e più umano che ci può essere in una creatura. Sono in contraddizione quando si ribellano alla guerra, alla fame, agli omicidi di qualsiasi genere e poi permettono tutto questo scempio di morte o addirittura invocano questo scempio di morte portando delle ragioni che non sono ragioni, esagerando le cifre e i fenomeni, cercando di carpire la buona fede della gente che non é così ravveduta per capire quale insidia si nasconde sotto certe affermazioni.
Noi siamo chiamati a pregare. La chiesa italiana é chiamata a pregare. Venendo in chiesa dobbiamo pregare perché il valore della vita sia riconosciuto in tutta la sua estensione, perché coloro che hanno avuto la nostra fiducia per fare le leggi che sanciscono il costume del popolo italiano, siano illuminati. Dobbiamo pregare che Dio ci usi misericordia, perché facciamo il male con le nostre mani in un modo cosciente e facciamo il male grande che é stato definito “un crimine orrendo”.
Come possiamo pretendere che ci sia la pace nel mondo quando non c’è il rispetto per la vita? Quando la vita é messa dopo il bene economico, quando si mette l’egoismo al posto dell’amore? Una vita che entra nel mondo é sempre espressione di amore. Può essere anche un amore sbagliato o deviato ma rimane frutto di amore anche quando si mette la vita dopo la salute. Sì la salute é un dono prezioso, ma la salute é per la vita.
Ecco miei cari, perché dobbiamo onorare la nostra fede. Nostro Signore Gesù Cristo ha voluto percorrere tutte le tappe della esistenza umana. Maria santissima ha concepito in sé il verbo di vita, l’autore della vita, Colui che si é reso difensore garante della esistenza, Colui che ha detto “Quello che sarà fatto a uno di questi miei più piccoli sarà fatto a me”.
Noi che crediamo, noi che veniamo in chiesa, noi che vogliamo stare davanti all’altare del Signore, noi che abbiamo la grazia di ascoltare la sua parola, dobbiamo essere “fermi” su certi punti della nostra fede che tutelano la nostra salvezza non soltanto in ordine alla vita eterna. Naturalmente in ordine alla vita eterna ma incominciando dalla vita presente, perché é nel presente, è su questa terra che si costruisce la vita eterna per noi e per i nostri fratelli.
Dunque sia chiara la nostra fede. Sia chiaro il senso della nostra celebrazione questa sera. Sentiamo urgente il bisogno di portare intorno a noi la verità del più gran valore che esiste, quello della vita. Sentiamo il dovere di pregare e adempiamolo. Noi abbiamo fiducia nella misericordia del Signore. Non pretendiamo miracoli.
E’ indispensabile che, al di là di qualsiasi legislazione, soprattutto nelle coscienze sia chiaro il valore della vita. Noi preghiamo perché tutte le donne, con la responsabilità di tutti gli uomini, chiamate a continuare l’opera creatrice del nostro Padre che sta nei cieli, abbiano sempre il coraggio di scegliere in favore della vita e mai in favore della morte.
Domani é il primo giorno dell’anno nuovo. Facciamo un augurio a noi stessi di trascorrerlo in buona salute. Facciamo un augurio che la nostra esistenza sia conservata, che il popolo di Dio sia rallegrato da molte vite che si dischiudono per ricevere i doni della salvezza del nostro Dio per Gesù Cristo il principe della pace.
OM 645 Pace 77
1 Gennaio 1977 ore 17,30 in S. Andrea.