Asola 2 gennaio 1977 ore 11
In una comunità religiosa, oggi, può avere un significato la preoccupazione dei vescovi di tutta Italia per quanto sta per accadere: una legislazione sull’aborto.
I vescovi, oggi, hanno indetto una giornata di preghiera per il problema del valore della vita umana, perché dopo aver parlato e annunziato la volontà di Dio che é l’autore e il difensore della vita, sentono il bisogno di raccogliere tutte le loro comunità in preghiera perché credano alla preghiera. Che la vita sia rispettata, in tutte le sue fasi e in tutto il suo svolgimento, é disegno di Dio.
Che la vita sia rispettata, é nel piano di Dio.
Che la vita sia rispettata é nella preoccupazione del Padre che vuole salvare tutti gli uomini, che vuole la vita di tutti gli uomini, che attende gli uomini che vengono nel mondo, che offre il proprio Figlio perché di tutti gli uomini che vengono nel mondo, egli sia il Primogenito. Noi non dobbiamo avere soltanto l’intelligenza del piano di Dio. Noi dobbiamo con nostro Signore Gesù Cristo pregare il Padre perché venga il suo Regno, perché sia fatta la sua volontà. In questo senso noi dobbiamo esprimere la nostra fede.
Il Padre guarda a nostro Signore Gesù Cristo perché Gesù Cristo si é dato totalmente al Padre. San Paolo parla della sua pietà e della sua figliale sottomissione”. La preghiera é il momento nel quale noi ci incontriamo con il Padre nostro che sta nei cieli con la disponibilità a dare la nostra vita in testimonianza del suo amore, per domandare che in noi, prima di tutto, sia fatta la sua volontà per essere esauditi quando lo invochiamo che venga il suo Regno.
Noi dobbiamo pregare. Una volta si parlava dell’apostolato della preghiera. Ci crediamo ancora all’apostolato della preghiera inteso come momento di cui nostro Signore Gesù Cristo ci dà l’esempio della preghiera? Gesù Cristo prega. Che cosa interviene tra lui e il Padre nel momento della sua preghiera? Interviene quell’atteggiamento di disponibilità, da parte di nostro Signore Gesù Cristo alla volontà del Padre < e di richiesta umile e religiosa perché il Padre estenda il suo Regno, compia il suo piano in tutto il mondo, che vuole dire: in tutti gli uomini.
Giovanni dice: “i suoi non lo hanno accolto”. Quante persone, che sono i nostri fratelli, < che hanno come noi la vocazione di diventare figli del Padre e di partecipare del suo Regno e della comunione alla sua vita, rifiutano la vita! Rifiutando la luce di Dio e rifiutando l’amore di Dio per loro, rifiutano anche i valori della vita.
Il mistero della grazia rimane un mistero. E’ un fatto certo che la grazia é nel mondo per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo, che la grazia é nel mondo per mezzo di coloro che si uniscono a nostro Signore Gesù Cristo che prega per tutti i problemi che riguardano l’uomo, che prega particolarmente perché sia assicurato e garantito il disegno del Padre che vuole la vita nel mondo, che vuole che la vita sia il primo valore del mondo.
La legge che verrà dal parlamento potrà essere una legge qualsiasi, ma questa legge può fare pensare che sarà aperta la strada a un disordine morale più grande.Il disordine più grave si compie nel cuore degli uomini, si consuma nel cuore della donna che prende l’ultima decisione o che é costretta a prendere una decisione. Siamo di nuovo dinnanzi al mistero della grazia. Sappiamo che i cuori degli uomini sono nelle mani di Dio. Dubitare che la sua misericordia abbia dei limiti é impensabile, però che la libertà dell’uomo a dire di “no” a Dio sia una cosa vera, lo dobbiamo credere.
Allora, la nostra preghiera deve superare la resistenza degli uomini. Non è possibile piegarla con i nostri mezzi, neppure con le nostre leggi, ma è possibile se abbiamo una fede più grande perché sentiamo di essere corresponsabili con tutto ciò che avviene nel mondo. Professiamo la nostra fede nella salvezza di nostro Signore Gesù Cristo e, in questa professione di fede, diamo la testimonianza che deve essere in favore della vita.
Noi che possiamo sembrare gli esclusi, sotto certi aspetti, dell’esistenza umana, siamo, invece, i più impegnati perché tutti i problemi dell’esistenza umana si risolvano con la grazia di Dio. Noi dobbiamo essere quelli che danno testimonianza di credere all’amore di Dio, di credere alla grazia di Dio. Non dobbiamo diventare allarmisti o sfiduciati per quello che accade nel mondo. Dobbiamo aumentare il nostro impegno dinnanzi a Dio nella fiducia della sua grazia e della sua misericordia e di questo impegno dobbiamo dare testimonianza nel fare trasparire che crediamo, che dove abbonda il peccato sovrabbonda la grazia. In questo senso noi ci uniamo a nostro Signore Gesù Cristo che prega e in questo senso noi pregheremo in questo giorno.
OM 646 Suore 77
Asola 2 gennaio 1977 ore 11