Messa di mezzanotte
Natale 1977 in Sant’Andrea
Buon Natale!
Cosa significa qui, in quest’ora, l’augurio che ci porgiamo l’un l’altro incontrandoci? Il significato non lo diamo noi, viene da Dio che vuole operare la nostra salvezza. Equivale a quando si dice: buona nascita, buona rinascita, buona trasformazione.
Avete udito: ‘il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce… su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse”. E’ vero sempre, anche ai nostri tempi: tempi luminosi quanto a scienza, tecnica, progresso in determinati settori della vita,ma per le persone, per l’uomo veramente i tempi nostri sono tempi di luce? Purtroppo no, ammettiamolo con tanta sincerità e umiltà. Non c’è mai stata tanta confusione nelle intenzioni, nei propositi, nelle proposte, nelle idee. E non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Il mondo così potente tecnicamente così paurosamente potente in campo militare, ancora così potente in campo economico non lo è più dal punto di vista culturale, spirituale, umano. Non lo è più da quel punto di vista che interessa la nostra persona. Il destino della nostra persona: il benessere totale delle nostre persone non è soltanto quello della tavola e del vestito, ma è anche quello dello spirito, dell’anima, del cuore, dei sentimenti, dei rapporti, delle conoscenze, della sopportazione, della vicendevole comprensione, dell’amore. Quanta tenebra, quanta oscurità, quanta confusione !
Miei cari, vi ho detto buon Natale, e non faccio un quadro oscuro quasi a nullificare questo augurio per quello che ho detto a principio. Questo augurio ci viene da Uno che su tutta questa tenebra è capace di far risplendere una luce, che su questa terra fuligginosa è capace di far risplendere il sole della verità, della giustizia, della pace, dell’amore, della bontà: perché è la Misericordia in persona, è l’Amore in persona.
Gesù Cristo è il nostro Natale. Se è nato Lui possiamo rinascere anche noi. Questo è il mistero che celebriamo ed è il motivo per cui ci troviamo qui insieme questa sera. Questo non è accaduto tanti secoli fa. Storicamente è accaduto tanti secoli fa, ma nella sua forza, nella sua potenza, nella sua grazia è attuale, oggi è offerto a ciascheduno di noi. Gesù si fa uomo, diventa uno di noi perché noi possiamo diventare simili a Lui che è Figlio di Dio, simili a Lui, Figlio del Padre che sta nei cieli, e quindi fratelli fra di noi che abitiamo questa terra.
Direte: figli di Dio e fratelli fra di noi, sono delle belle parole. Questa è la realtà del cristianesimo, non ce n’è un’altra. Non c’è la Messa di mezzanotte senza la possibilità di essere figli di Dio e fratelli fra di noi. Non c’è Natale da nessuna parte se noi non accettiamo di essere figli di Dio e fratelli fra di noi. Non c’è salvezza se Dio non ha la possibilità ( noi possiamo dire sì e possiamo dire no) di essere nostro Padre e così farci diventare vicendevolmente fratelli. Questo é il Natale, questa è l’offerta che ci viene dal cielo, questo é il dono che ci porta Gesù Bambino.
Miei cari, vogliamo accogliere questo dono dal momento che abbiamo varcato la soglia della chiesa per essere presenti alla celebrazione della notte di Natale? Ci teniamo ad essere illuminati nella nostra coscienza? Ci teniamo ad essere guidati nell’intimo di noi stessi per camminare sulla via della salvezza che ho ricordato? la via della bontà nella giustizia, nella comprensione, nella pace, della bontà? la via della sopportazione vicendevole portando, come dice Pietro, “i pesi gli unì degli altri”? Tutti siamo pesanti per gli altri perché tutti abbiamo i nostri difetti e i nostri limiti. Allora sopportiamoci gli uni gli altri. Non mettiamoci mai gli unì contro gli altri. Camminiamo magari per strade diverse ma mai e poi mai gli uni contro gli altri. Iddio non lo vuole.
Questo Bambino, Dio fatto uomo ci dice: – come ci direbbe uno dei nostri bambini al quale non sapremmo dire di no -: non adirarti, non coltivare rancore, non guardare gli altri come se fossero degli “altri”, cioè delle persone alle quali contrapporsi; non considerare gli altri come degli estranei. Sono tutti amici. Sono tutti figli di Dio. Sono tutti tuoi fratelli.
Dunque, sia il nostro un Natale di pace, sia il nostro un Natale che nasce da nostro Signore Gesù Cristo.
Così ve lo annuncia il vescovo.
Così ve lo augura di tutto cuore questo vostro fratello e padre.
ST 350 Natale 77
S. Andrea, Messa di mezzanotte
stampa “La Cittadella” 8 Gennaio 1978