bollettino parrocchiale di Formigosa
“Il porta voce” – Maggio- Giugno 1977
“Miei cari, quest’oggi non è una giornata come tutte. Noi celebriamo il grande dono che Gesù fa di se stesso, del suo Corpo e del suo Sangue e lo celebriamo con una solennità particolare perché abbiamo bisogno, di quando in quando, di sostare per non fare l’abitudine anche alle cose grandi.
Questa mattina qui a Formigosa non possiamo trascurare, anzi dobbiamo mettere in evidenza, il fatto che i vostri figlioli attendono di essere cresimati.
Un altro fatto che, per noi diventa abituale e per me invece è significativo: questo altare se non è il primo, è certamente uno dei primi che io ho consacrato da quando -e sono già dieci anni,- sono vescovo in mezzo a voi.
E poi avete voluto anche ricordare che io compio venticinque anni da che sono stato consacrato vescovo. Venticinque anni sono tanti e meno male che non ci saranno più, perché guai a me se dovessi fare il vescovo ancora per venticinque anni e anche un pochino guai a voi.
Il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, i vostri figlioli che attendono lo Spirito Santo, l’altare consacrato e il vescovo che da venticinque anni ha ricevuto l’ordinazione episcopale sono tutti richiami che hanno bisogno di un collegamento, per diventare elementi di vita per ciascuno di noi.
Chi ha fatto tutte queste cose e che dicono alla nostra vita?
Ci dicono che per fare qualcosa nel campo della vita umana, è necessario l’amore. L’umanità di Nostro Signore Gesù Cristo è stata formata nel seno immacolato di Maria Santissima per opera dello Spirito Santo, che è l’Amore in persona, che è l’amore del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre.
Gesù un giorno ha offerti per noi Questo Corpo e questo Sangue morendo in croce, animato dall’amore più grande che ci possa essere e cioè dallo Spirito Santo, l’Amore in persona.
Il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, dati per noi non vengono abbandonati alla morte, ma sono vivificati nuovamente di una vita definitiva, che nessuno può togliere ed è vita di risuscitato. Dietro questa sorgente di resurrezione c’è lo Spirito Santo, l’Amore in persona.
Noi tutti i giorni, e particolarmente nel giorno del Signore: la Domenica, prendiamo il pane e il vino, i doni di Dio che crescono nei nostri campi e li portiamo sull’altare e diventano il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo. Ma come avviene questa trasformazione sull’altare? In tutte le preci eucaristiche, il racconto della istituzione dell’eucaristia è preceduto da una invocazione allo Spirito Santo perché faccia di noi tutti un solo corpo e un solo spirito: un cuore solo e un’anima sola, vivendo in noi.
Dal giorno in cui sono stato ordinato vescovo sono diventato strumento dello Spirito Santo per aver la forza di annunciare la Parola di Dio, per avere la capacità di consacrare altri sacerdoti e guidare una diocesi nella carità. Questa capacità mi viene dallo Spirito Santo che mi è stato conferito nella mia consacrazione.
Cosi è avvenuto di ognuno dei miei sacerdoti, dei vostri sacerdoti. Ne avete più di uno. Intanto che li avete teneteveli e che il Signore ve li conservi. Vi conservi anche quella sant’anima buona, che questa mattina si è messo in capo della fila dei chierichetti e che sembrava lui il chierichetto. Eppure la stessa cosa è avvenuto per tutti voi.
Ma direte: solo il vescovo o i preti hanno lo Spirito Santo? No miei cari.
Lo Spirito Santo è per me come per ciascuno di voi e stamattina viene dato in particolare ai vostri figlioli che mi presentate per la Cresima. Questo Spirito in cui siamo stati inseriti il giorno del nostro Battesimo e in cui siamo stati confermati il giorno della nostra Cresima, è ancora in noi per trasformarci, per far sì che da uomini e da donne che portano in sé il peso di tante inclinazioni e di tanti richiami in contrasto con i valori della fede, diventino capaci di intendere il vangelo e di essere coerenti; di amarsi come Gesù Cristo ci ha amato, cioè capaci di mettere gli altri prima di se stessi, di mettere il bene degli altri prima del proprio bene. E in questo sta il vero cristianesimo!
Da dove ci può venire questa capacità? Dalla cultura? dalla scienza? dai soldi? dal prestigio professionale? da altre cose? Sapete che non è vero! Che l’amore non deriva da lì. L’amore deriva dallo Spirito.
Ecco il significato della Cresima e dell’azione dello Spirito Santo nella sua Chiesa e quindi nella vita di ciascuno di noi.
Miei cari, vi invito tutti, dai più piccoli ai più grandi, ad essere aperti all’azione dello Spirito Santo.
La prima persona che si è incontrata nel mistero della redenzione con lo Spirito di Dio, è stata Maria Santissima. Maria ha detto « Si faccia di me secondo la tua parola ».
Noi,dinanzi alla presenza dello Spirito di Dio in noi e in mezzo a noi, dobbiamo dire: « Spirito di Dio fai di me ciò che vuole la Parola di Dio, fai che io sia veramente come tu vuoi, e cioè come è stato Gesù Cristo in mezzo a noi, fa che tutti abbiamo sempre più coscienza di essere figli di Dio, ed essendo figli del Padre che sta nei cieli, siamo veramente e fratelli tra di noi sulla terra.”.
Trascrizione dal registratore fatta dal Parroco ST 370 Formigosa 77
Stampa “Il porta voce”, bollettino parrocchiale di Formigosa , Maggio- Giugno 1977