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Il Padre realizza il senso della nostra vocazione in Cristo, per Cristo, con Cristo, per mezzo dello Spirito Santo. Non dobbiamo dimenticare che la vita cristiana è una vita di partecipazione alla vita di Dio, che è trinitaria: una unica vita vissuta dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.
Il modello e la sorgente della vita cristiana è l’unità dell’unico Dio in tre persone: Padre Figlio e Spirito Santo. Così che, la Chiesa è il popolo adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Ma, secondo il nostro modo di concepire, secondo le nostre possibilità di concepire, Dio, nella sua condiscendenza,
si è adattato alle nostre capacità di comprendere l’abisso del mistero nel quale ci coinvolge, nel quale ci introduce,
e nel quale ci fa vivere. Si rivela a noi -possiamo dire- distintamente, secondo le prerogative delle divine persone.
Il Padre che è il principio, l’origine, la fonte, al quale si attribuiscono le opere dell’antico testamento.
Il Figlio che è la espressione del Padre, la manifestazione del Padre, la via al Padre, è il principio del nuovo testamento.
Lo Spirito Santo, che è l’amore del Padre per il Figlio, l’amore del Figlio per il Padre, e quindi è il compimento
-per così dire, secondo un nostro modo povero di esprimerci- della vita di Dio intratrinitaria. E’ colui che porterà
a compimento sia l’opera del Padre come l’opera del Figlio. La quale opera del Padre è incentrata -come abbiamo detto- nel Figlio.
Dopo tutte queste parole, necessariamente confuse, perchè non possiamo esprimere la profondità del mistero di Dio con la povertà delle nostre parole, vediamo come lo Spirito Santo porta a compimento la vocazione cosmica, umana, cristiana, cioè l’opera dell’amore di Dio, l’opera della sua misericordia, l’opera della sua fedeltà, come si è compiuta in Nostro Signore Gesù Cristo, nel quale è stato espresso l’amore del Padre che ci ha donato il Figlio, e il Figlio ci esprime l’amore del Padre, donando se stesso, fino all’ultimo estremo con la morte di croce.
Lo Spirito Santo, dimostra la misericordia di Dio e opera, anzi, la misericordia di Dio, perchè la attua per ciascuno di noi la remissione dei peccati, la riconciliazione con il Padre per mezzo del sangue di Nostro Signore Gesù Cristo.
E’ tutta opera dello Spirito Santo, è tutta azione dello Spirito Santo. Così che, noi siamo sotto l’azione dello Spirito Santo. Questo non vuole dire che non siamo sotto l’azione del Padre, che non siamo in rapporto con il Padre per mezzo del Figlio. Ma (il Figlio?) lo realizza, lo attua, lo perfeziona, lo porta fino in fondo perchè questo è il suo compito, perchè questa è la sua natura, questa è il suo essere personale. Il suo essere personale è: essere l’espressione dell’amore del Padre per il Figlio e dell’amore del Figlio per il Padre quindi dell’amore del Padre e del Figlio per noi, ed è la possibilità, quindi, per noi, di amare per mezzo del Figlio, il Padre.
Potrei andare avanti e ripetere sempre queste cose ma non è che ne verrebbe una maggiore chiarezza. Noi abbiamo bisogno di sapere che le cose stanno proprio così e non stanno così perchè il Vescovo ha il “pallino” della Santissima Trinità. Stanno così perchè stanno così.
Gesù Cristo, al termine della sua vita in mezzo a noi, fa dei discorsi molto strani per gli Apostoli, che non li capivano. Per esempio dice così: “vado da Colui che mi ha mandato e nessuno mi domanda dove vai, anzi, perchè vi ho detto queste cose la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada perchè, se non me ne vado, non verrà a voi il consolatore ma quando me ne sarò andato ve lo manderò”. “Molte cose ho ancora da dirvi ma per il momento non siete ancora capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità Egli vi guiderà alla verità tutta intera perchè non parlerà da sè ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà perchè prenderà del mio e ve lo annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annunzierà: “Che cosa ci annunzierà?” “In quel giorno voi saprete – notate bene – che io sono nel Padre e voi in me e io in voi” Ecco il compimento della rivelazione. Queste parole misteriose per gli Apostoli e misteriose anche per noi, perchè non è che le abbiamo continuamente presenti, sono una realtà storica. Storica nel senso che storicamente Gesù Cristo ha detto queste . . .