Carissimi, celebriamo la Pasqua, cioè il passaggio.
Cristo nostra Pasqua si é immolato.
Cristo nostra Pasqua, nostro passaggio.
C’é l’antico passaggio attraverso il Mare Rosso, l’antico passaggio attraverso il deserto; l’antico passaggio attraverso le celebrazioni annuali della Pasqua del Signore.
C’é la nuova Pasqua che si compie nella persona del Figlio di Dio, fatto uomo: dalla morte alla vita; e questa morte e questa vita é una energia -per dire così- immessa nel mondo che trapassa la vita, l’esistenza della Chiesa da un punto all’altro, da una parte all’altra, e ha il potere di operare in noi nel mistero, ma in un mistero reale di operare in noi realmente ciò che é avvenuto nella persona di nostro Signore Gesù Cristo, il passaggio dalla morte, segnata nel peccato – il peccato espresso nell’egoismo – alla vita nuova, quella del Cristo risorto, glorioso, che ha vinto la morte.
Anche in noi c’é la potenza della risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Ma non é campata in aria questa potenza.
E’ operante nella Parola di Dio.
E’ operante in questo momento in cui la parola di Dio viene proclamata. E’ operante nei sacramenti: il Battesimo che é ancora vivo per ciascuno di noi, ci fa ancora attualmente figli di Dio;
la Cresima che ci dà la conferma del dono dello Spirito Santo, dono attraverso il quale noi diventiamo capaci di capire le parole del Signore e riceviamo la forza e il coraggio per viverle le parole del Signore.
E poi l’Eucarestia dove c’é la presenza di Gesù e del suo Spirito e come lo Spirito Santo, per opera del Padre ha risuscitato Nostro Signore Gesù Cristo così lo Spirito Santo sull’altare, per le parole del sacerdote, trasforma il pane nel corpo e il vino nel sangue di Nostro Signore Gesù Cristo che assunti da noi, riceviamo appunto quella forza e quella energia che ci aiuta a trasformarci, a compiere il nostro passaggio.
Miei cari, tutti gli anni, da tanto tempo, chi più chi meno, celebriamo la Pasqua.
Veramente celebriamo il passaggio?
Veramente accogliamo la potenza della risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo nel nostro spirito per essere “altri”?
San Paolo, nella lezione che avete ascoltato , dice: “Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con il lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e verità”. Abbiamo fatto un cammino in questo senso da un anno all’altro verso la sincerità e la verità?
La sincerità con noi stessi, la sincerità nel vivo della nostra persona,
la sincerità nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti e in tutti gli atteggiamenti della nostra vita?
Siamo sinceri?
Per essere sinceri bisogna essere autentici e la nostra autenticità di uomini e di donne, é realizzabile per la potenza della grazia della risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, altrimenti siamo nell’errore, nell’inganno: nell’inganno vicendevole.
La verità é quella che, noi manifestiamo “fuori”. Veramente quello che manifestiamo fuori é ciò che costituisce il nostro patrimonio interiore?
C’é in noi una tendenza ad esprimerci in modo da attirare l’attenzione, in modo da attirare il merito, in modo da essere lodati, in modo da essere considerati?
Tutto questo non é sincerità e verità.
Tutto questo é inganno.
L’inganno é un male che, noi portiamo nei nostri riguardi ed é un male che portiamo nei riguardi del nostro prossimo.
Cristo, nostra Pasqua, é un lievito nuovo, non di malizia e di perversità, ma -ripeto- di sincerità e di verità. Cristo vuole farci “veri”, perché Cristo ci ama, perché Cristo vuole fare di noi delle persone che amano.
Guardate, miei cari, che una persona vale per quanto ama.
Un papà vale perché ama.
Una mamma vale perché ama.
Un amico vale perché ama.
E così tutti, siamo qualche cosa per un altro nella misura in cui amiamo, in cui riconosciamo presente Nostro Signore Gesù Cristo da amare.
Lasciamoci dunque trasportare da quella forza che é nella Chiesa e specialmente nelle azioni liturgiche, e continuiamo la nostra Pasqua fino a Pentecoste, perché continui sempre nella nostra vita e, giorno per giorno, diventiamo sempre più capaci di amare nella sincerità e nella verità.