ore 11
Carissimi,
ciascheduno di noi questa mattina si trova in chiesa perché in un giorno della storia lontano, circa venti secoli, avvenne il fatto più sconvolgente delle donne di cui si conosce l’identità.
Vanno al calvario, al sepolcro per imbalsamare il corpo di Gesù, ma trovano la pietra rotolata, e il sepolcro vuoto, e un angelo che dice loro “Colui che cercate non é qui ma é risorto”
Queste donne vanno dai discepoli e discepoli fanno la stessa constatazione, e poi a più riprese, a diverse persona, possiamo dire a molte persone, calcolate circa cinquecento, apparve Gesù come aveva promessa : che il terzo giorno sarebbe risuscitato.
Ecco il fatto sconvolgente: un morto che non é risuscitato da un Altro come aveva fatto Gesù per Lazzaro, per il figlio della vedova di Naim e in altri casi. Ma Lui, in persona, dopo essere stato ucciso, dopo che la sua morte era stata garantita nell’ambiente.
Risorto!
Ma risorto a una vita nuova.
E’ lo stesso di prima, ma non é più come prima.
La sua vita é una vita nuova che nessuno potrà mai più toglierla.
La sua é una vita in Dio e per Dio;
la sua vita é una vita stabilita per sempre per l’eternità.
La sua vita é una vita per gli uomini, per i quali é venuto su questa terra, perché gli uomini abbiano in abbondanza la vita e quindi anch’essi abbiano, un giorno, abbiano la sua stessa possibilità di risuscitare dai morti;
Miei cari, noi siamo qui per questo fatto:
un fatto testimoniato ,
un fatto constatato,
un fatto per il quale i primi testimoni, i testimoni oculari hanno dato la vita.
Non soltanto hanno speso la loro esistenza nel ministero, ma per attestarlo questo fatto sono morti di una morte violenta in testimonianza di questa risurrezione.
E la Chiesa vive ormai da due millenni in virtù e per la forza di questo fatto. La storia con tutti i suoi avvenimenti avrebbe travolto anche la fede cristiana, se non ci fosse di mezzo un risorto e se questo risorto non fosse il Figlio di Dio, e se questo figlio di dio non comunicasse la potenza della sua risurrezione in coloro che credono in lui.
Ora, noi che siamo qui per celebrare questo mistero dobbiamo accogliere le conseguenze di questo mistero.
Gesù non vive più per questa vita:
vive per il Padre e vive nei fratelli;
vive una vita immortale;
vive una vita da comunicare a tutti quelli che credono in lui.
Per questo l’apostolo Paolo ci esorta questa mattina “fratelli se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù dove si trova Cristo assiso alla destra di Dio” :pensate alle cose di lassù e non a quelle della terra.
Pare un invito strano, eppure é così logico. Se Cristo é risorto a una vita nuova e se questa vita nuova é la nostra eredità, é la nostra sorte…
Oh dobbiamo pur pensarci! Non soltanto il giorno di pasqua.
Come é fatta la nostra vita, o miei cari fratelli?
E’ fatta di cure quotidiane, di preoccupazioni quotidiane, di fatiche quotidiane,di intessi quotidiani, ma qual’é l’ambito di queste nostre cure, di queste nostre fatiche, di questi nostri interessi?
E’ molto limitato: qui alla predica del vescovo, al limite dello spazio .
E alle volte ci sentiamo lontani, alle volte ci sentiamo smarriti, alle volte non sappiamo quale senso può avere la nostra vita che tuttavia pulsa nelle nostre persone .Ma é logico! Noi non siamo fatti per questa terra.
Una parola che può sembrare la più grande sfida a tutta la forza della civiltà, del progresso, della storia dei nostri giorni.
Ma se riflettete bene come é convincente la nostra vita!
come é precaria la nostra vita!
come é appesa a un filo che non vediamo questa nostra vita !
E allora dobbiamo rassegnarci a questa ristrettezza, dobbiamo rassegnarci a questa incertezza, dobbiamo rassegnarci, come si dice oggi da più parti, a questa sorte angosciosa.?
Cristo ci dice di no.
E Cristo ha l’autorità di dirle queste cose perché le ha vissute, le ha realizzate, le vive nella sua persona.
Noi siamo risorti con Cristo per mezzo del battesimo,
noi siamo risorti con Cristo per mezzo della cresima,
noi siamo risorti con Cristo e allora come Cristo cerchiamo le cose di Dio;Cristo é di Dio;Cristo vive per Dio, non vive per se stesso;
Siamo capaci di questo colpo d’ala per innalzarci da questa limitatezza e innalzarci agli orizzonti segnati dalla risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo?
Lo possiamo perché Cristo é con noi;
Cristo é la vita nostra, Cristo é accanto ad ognuno di noi per essere la nostra forza.
Allora dobbiamo fare in modo che questa vita -la vita eterna- ci diventi familiare, ci diventi familiare con una esperienza più improntata, più assidua della Parola di Dio che ci parla di questa vita eterna, della Parola di Dio che ci garantisce questa vita eterna,
della Parola di Dio che ci narra di questa vita eterna, che é comunione con il padre e con il figlio e con lo Spirito Santo
Non sono parole, sono realtà.
Dobbiamo fare una esperienza di comunione con la vita eterna, comunicare con la vita eterna; Abbiamo i mezzi che ci ha lasciato nostro Signore Gesù Cristo per comunicare con la vita eterna, con la sua vita, con la sovrabbondanza della sua vita.
Il sacramento della penitenza,
il risuscitare il nostro battesimo,
la nostra cresima
il partecipare alla eucarestia;
questo ci mette in comunione con elementi di vita eterna, con la vita stessa di nostro Signore Gesù Cristo risorto.
Oh, perché comunichiamo solamente con elementi così caduchi come quelli con cui comunichiamo quotidianamente?
Perché non rientriamo in noi stessi e ci mettiamo in contatto con le realtà più grandi, con quelle che si confanno veramente alle esigenze alle aspirazioni della nostra natura?
Miei cari, questo é l’invito della pasqua:
comunicare con le realtà della vita eterna,
direi familiarizzare.
E’ con noi questa mattina in questa celebrazione, ascoltando le parole che abbiamo ascoltato dalla proclamazione della Parola di Dio, da queste parole povere del vostro vescovo, noi facciamo una esperienza diversa da quella di tutti i giorni.
Noi carichiamo la nostra sensibilità di impressioni di sensazioni , direi di emozioni che sono diverse , estremamente diverse da quelle quotidiane.
Perché non lo facciamo più sovente?
Io mi permetto di proporvi una decisione :
la decisione almeno settimanalmente -il sesto giorno, il giorno del riposo , il giorno della festa, la domenica,
Oh entriamo in chiesa.
Partecipiamo all’azione liturgica!
Ascoltiamo la Parola di Dio!
entriamo in noi stessi!
Preghiamo!
Sono piccole esperienze di vita eterna che ci aiutano a camminare..
(termina la cassetta)
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