Messa vespertina del giorno di Pasqua
E’ risuscitato, non é più qui! Perché cercate un morto che é vivo? Ecco il mistero. Noi celebriamo con questa liturgia la risurrezione di Gesù.
Gesù é morto. Gesù é morto in croce e sappiamo della sua passione e morte, ma il sigillo, la prova che egli é il Figlio di Dio fatto uomo, che egli é il Signore, che egli é il Cristo, che egli é colui che deve venire per togliere il peccato dal mondo per aprire le porte della vita eterna, è la sua risurrezione.
Questa risurrezione accolta dagli apostoli impauriti, desolati, in un atteggiamento d’incredulità; questa risurrezione accolta da Tomaso, nonostante la testimonianza di tutti gli altri, con un’incredulità ancora più ostinata; questa risurrezione s’impone. Gesù appare a cinquecento persone, gli apostoli mangiano con lui. Sono in riva al lago quando Gesù prepara il pesce e li invita a mangiare con Lui. La risurrezione di Gesù é tutto.
Paolo che é stato folgorato da Gesù glorioso dice: se Cristo non é risorto é vana la nostra fede, é vana la nostra predicazione. Ora, la fede si tramanda ormai da venti secoli intatta, pura, vitale, operante nella storia degli uomini nonostante la storia degli uomini e ci ha portato fino ai nostri giorni, ai giorni di papa Giovanni, ai giorni del Concilio, ai giorni di papa Giovanni Paolo secondo, al giorno di pasqua in cui celebriamo la risurrezione del Signore nell’anno di grazia del giubileo straordinario della redenzione.
Il mistero della redenzione é il frutto della pasqua di Gesù. Il mistero della pasqua per circa un anno dovrà essere meditato dalla chiesa, contemplato dai credenti, perché si faccia strada nel mondo. Gli uomini, le creature umane erano lontane da Dio e, nella misura in cui sono lontane da Dio, miei cari, sono lontane tra loro. Gesù é venuto per fare il grande ponte tra l’umanità peccatrice e Dio salvatore, e ha congiunto l’umanità alla divinità, ha congiunto gli uomini a Dio, a prezzo del suo sangue per la sua morte, ma soprattutto in forza della sua risurrezione. Gesù non ci avrebbe strappato al peccato, all’egoismo, a tutte le forme di egoismo che definiscono i peccati degli uomini, se non fosse stato più forte del peccato, più forte dell’egoismo. Di fatto la potenza di Gesù sta nel suo amore, nella forza con cui ci ha amato.
Miei cari, noi che siamo in chiesa, chiediamola questa certezza: Gesù ci ha amato con la forza della sua risurrezione e ci conduce al Padre il quale ci ama: “Il Padre in persona vi ama”dice l’apostolo Giovanni ripetendo le parole di Gesù. Ecco.La potenza della risurrezione é una potenza di amore e si rivolge a ciascuna delle nostre persone. Ognuno di noi può dire: Gesù mi ama con la potenza con cui é risuscitato dai morti. Ognuno di noi può dire: Gesù é più grande di me, é più forte di me, é più grande d’ogni mio peccato, é più forte d’ogni mia colpa e vuole stabilire l’amore nella mia persona.
Stabilire l’amore nella persona: ecco la redenzione. Noi siamo redenti quando amiamo, quando ci facciamo dono, quando inseriamo nella nostra vita la gratuità, il non fare per interesse, il non fare per tornaconto, il non fare per stare bene noi, il non fare per godere noi, ma il fare per amore. Questa é la caratteristica del cristiano.
Capite, miei cari, che, nella misura in cui sarà celebrato il giubileo della redenzione e il mondo comprenderà di essere amato dalla forza della risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, diventerà un mondo più pacifico, sarà un mondo più umano. Il vescovo fa questo augurio a voi tutti suoi diocesani, fa questo augurio nella Chiesa santa di Dio, fa questo augurio a tutto il mondo e a ciascheduno di voi: -ripeto- che comprendiate la potenza dell’amore con cui Gesù ci ama, che comprendiate che é lo stesso amore con cui é risorto dai morti. Questa potenza operi dentro di noi per sostenerci, per liberarci dal nostro egoismo e per trasferirci in un ambiente di amore e di generosità.
Buona pasqua.
Buon passaggio dall’egoismo all’amore, dall’egoismo allo slancio disinteressato, dall’egoismo alla gioia, dall’egoismo al bisogno di pacificare, al bisogno di perdonare, al bisogno di essere al servizio di Dio.
Così prego per voi, così prego con voi, e voi pregate con me perché la pasqua del Signore prenda tutto il suo significato per noi, per la chiesa e per il mondo intero.
OM 651 Pasqua 83
Messa vespertina del giorno di Pasqua