Avvento: tempo in cui ci prepariamo alla
omelia in Duomo nel tempo di avvento 1985
Ci impegniamo in un breve spazio di ritiro e di raccoglimento. Ci impegniamo a dedicarci in modo esplicito alla nostra vita spirituale, la parte migliore di noi stessi, per farla emergere da una vita quotidiana esteriore fatta di compiti, di doveri, di incontri, di relazioni. La parte migliore di noi è il nostro cuore, sono i nostri sentimenti, sono i nostri rapporti profondi con Dio e con le sue creature.
E’ cosa saggia se non addirittura doverosa, di quando in quando fermarci rompere con le abitudini, strappare il nostro rapporto esteriore con le cose e le persone ed entrare in noi stessi, per incontrarci con chi è veramente nostro Maestro e Salvatore, Colui che ci ama al di sopra di tutti.
Noi siamo amati. E’ un momento singolare della nostra vita religiosa quello in cui noi comprendiamo che siamo amati. L’impegno religioso sembra, a prima vista, quello del nostro amore per Dio, ma le cose non sono così. E’ Dio che ci ama per primo e che ci ama gratuitamente e, dal momento che ci ama è tutto proteso verso di noi.
Il Padre è proteso verso di noi nel gesto infinito ed immutabile di donarci il suo Figlio. Il Padre Eterno non è Giove, è il Padre di Gesù Cristo; è il Padre che ci ama al punto di donarci il suo Figlio.
Gesù Cristo, per compiere la volontà del Padre, è proteso verso di noi e si dona a ciascuno di noi.Ciascuno di noi può dire con sicurezza: ha amato me e ha dato se stesso per me.
Lo Spirito Santo, che è l’amore personale del Padre per il Figlio e del Figlio per il Padre, è proteso verso di noi per realizzare in noi l’amore del Padre e del Figlio.
Il dono di Gesù non è un dono qualsiasi: è il dono di Dio. Gesù ha dato se stesso per noi non in un solo momento ma per sempre. Quell’amore, che lo ha animato sulla croce, lo dirige sempre verso di noi in un gesto vitale, comunicandoci la sua vita di Figlio di Dio. E’ venuto perché abbiamo la vita e la abbiamo in abbondanza. La vita che Gesù ha portato sulla terra è la sua stessa vita di Figlio di Dio. Quella che noi chiamiamo la grazia è una partecipazione all’essere vitale di nostro Signore Gesù Cristo, che ci ama.
Alle volte noi ci comportiamo come se la Grazia fosse una cosa. – La grazia è una Persona che ci ama. – La grazia è Gesù Cristo che ci comunica la sua vita di Figlio di Dio. – La grazia è quella vita che fa di noi altrettanti figli di Dio. Noi siamo figli di Dio! Come saremo, in realtà lo vedremo alla fine, quando vedremo Dio “faccia a faccia” così come Egli è.
Dicevo: è un momento decisivo della nostra vita spirituale quello in cui comprendiamo di essere non soltanto le creature di Dio ma le creature amate da Dio, per le quali tutto è stato fatto: il cielo, la terra, i fiori, i bambini e le persone care. Tutto è stato fatto perché sia il segno, il richiamo, il simbolo dell’amore che Dio ha per noi. Quando noi entriamo in questo momento della vita religiosa, entriamo in un rapporto strettissimo con nostro Signore Gesù Cristo: Gesù Cristo come è vivo oggi, come è presente oggi.
Gesù quando doveva abbandonare questa terra ci ha detto: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli”. Si fa presto fare un’affermazione di questo genere, ma che Gesù sia presente nel mondo, che Gesù sia presente nel nostro mondo che è la nostra persona, è un fatto indicibile.
Gesù Cristo, con un’affermazione onnicomprensiva, è presente ed è vivo nella sua Chiesa: “Dove due o più sono riuniti nel mio nome”, e la Chiesa sono i credenti riuniti nel nome di nostro Signore Gesù Cristo. Questa presenza, la Chiesa la dettaglia nei momenti significativi dell’anno liturgico: il Natale, la Pasqua, la Pentecoste.
Natale è il tempo del mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, che si fa uomo nel seno di una Vergine.
Natale è la festa della dolcezza, della pace, della grazia.
Natale è la festa più sentita anche se non è la più grande e la più decisiva.
La prima venuta
La chiesa ci prepara a questa festa, cioè a questo momento di presenza del Figlio di Dio fatto uomo, con l’Avvento. Questo tempo particolare che purtroppo perde le sue caratteristiche, è un tempo di attesa, di attesa della celebrazione liturgica del Natale, di attesa della nascita del Figlio di Dio a Betlemme, di attesa di questa vita nuova che entra nel mondo ed é destinata a ciascuno di noi. Questo è il Natale liturgico cui è legato ogni avvento di nostro Signore Gesù Cristo.
una seconda venuta
C’è un avvento particolare, misterioso, carico appunto di mistero, ed è l’avvento che si compie personalmente in ciascuno di noi. Gesù dice: “Se qualcuno mi ama, il Padre mio lo amerà, verremo a lui e faremo dimora presso di lui … verremo da lui e ceneremo con lui e lui con Noi”..( ) Questa è una realtà stupenda. Dio: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo, il mistero della Trinità non è più una verità astratta, ma è una realtà concreta al punto di essere la Persona del Padre, la Persona del Figlio, la Persona dello Spirito Santo. Noi in questo tempo di avvento dobbiamo pensare a questa presenza di Dio in noi:
il Padre che ci rende graziosi come figli,
il Figlio che ci rende graziosi come fratelli,
lo Spirito Santo che ci rende graziosi come amici, figli, fratelli,sorelle.
Miei cari fratelli e sorelle, ci pensiamo durante la nostra giornata che siamo tabernacoli viventi, tempio di Dio Padre Figlio Spirito Santo?
– Ci pensiamo che, il Dio che ci ama è con noi?
– Ci pensiamo che è il Padre ci dona il Figlio, che il Figlio dona se stesso, che lo Spirito Santo è dono del Padre e del Figlio?
– Ci prepariamo a questa presenza perché sia più cosciente?
una terza venuta
Se siamo in grazia di Dio, la presenza di Dio in noi è garantita. Se siamo in grazia di Dio, Gesù Cristo, quando verrà alla fine dei tempi, ci troverà in un rapporto di vita strettissimo con Lui per cui entreremo in un modo definitivo nell’ambito della sua esistenza infinita ed eterna. Saremo nella vita, nella pienezza della vita, nella profondità della vita. E’ questa la terza venuta di nostro Signore Gesù Cristo. Il giudizio, quel giudizio che si compie già tutti i giorni e in tutti gli istanti della nostra vita, si compirà nella gloria, cioè nella manifestazione della vita infinita del nostro Dio.
A questa ultima venuta ci vuole preparare la Chiesa con il tempo di Avvento. A questa ultima venuta, quella definitiva, vogliamo prepararci noi, in questo tempo di grazia, in questo tempo di presenza più intensa, in questo tempo in cui ci prepariamo alla pienezza della gioia, alla pienezza della pace della nostra coscienza: di noi con Dio, di noi con i nostri fratelli e sorelle.
Preghiamo la Madonna, che ha vissuto singolarmente questa presenza, perché preghi per noi lo Spirito Santo, che Lei ha accolto con il suo “si” al piano di Dio.
Continuiamo a pensare: non sono io che amo Dio, ma è Dio che ama me. Continuiamo a pensare: il Padre il Figlio lo Spirito Santo ama me e dona se stesso. E’ il mistero dell”Incarnazione del Figlio di Dio fatto uomo a cui ci prepariamo liturgicamente per il Natale. Pensiamo a questa venuta storica di nostro Signore Gesù Cristo. Pensiamo alla venuta di Gesù Cristo in ciascuno di noi: “Verremo da lui, prenderemo dimora presso di lui.ceneremo con lui”. Pensiamo a tutto questo in preparazione alla venuta definitiva del nostro Dio che sarà giudice di salvezza per la vita eterna.
OM 642 Avvento 85
Duomo di Mantova in tempo di avvento