Il Natale 85 in sant’Andrea
“Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di Lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne tra la sua gente, ma i suoi non l’ hanno accolto.
A quanti però lo l’ hanno accolto
ha dato il potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue ne da volere di carne nè da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”. (gv 1,9-13)
Ecco miei cari la storia del Natale. Gesù viene. E’ venuto ma continua a venire ed é luce vera, che illumina, che é destinata ad illuminare ogni uomo. Egli é nel mondo. E’ ancora nel mondo Gesù. Ne siamo garantiti dalla sua parola: “Sarò con voi fine alla consumazione dei tempi”.
Questo mondo è stato fatto per mezzo di lui. Abbiamo un’indicazione di chi è Gesù, eppure il mondo non lo conosce. Ci sono pochi nel mondo che conoscono Gesù Cristo e quei pochi che lo conoscono non lo conoscono a sufficienza! Miei cari, riflettiamo se fra questi pochi ci siamo noi che abbiamo la responsabilità, forse la colpa, di non conoscere a sufficienza Gesù.
Venne tra la sua gente. Com’ è toccante questo particolare! La sua gente non erano solo quelli di Palestina. La sua gente sono tutti i popoli. La sua gente é ogni persona. Per lui veramente ogni uomo gli è fratello. Ma i suoi non lo hanno accolto. Mettiamoci tra quelli che non l’ hanno accolto come avrebbero dovuto: con ricchezza di cuore, incondizionatamente, credendo veramente a chi gli è.
Ecco, la rivelazione consolante che veramente dà vita: “A quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”. Ecco, per accogliere bene Gesù, per accoglierlo fino in fondo, noi dobbiamo riflettere su queste due righe del vangelo di Giovanni, su questa affermazione semplicissima, ma ripeto, sconvolgente: “A quanti l’ hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”
Gesù non é venuto nel mondo per farsi uomo e rimanere Figlio di Dio. Egli è venuto per ripetere nel corpo e nello spirito di ogni persona, il mistero della sua unione personale con quella umanità, con quel corpo e con quello Spirito che Egli ha assunto in unità di persona.
Non è venuto per essere soltanto il Figlio di Dio e il figlio dell’uomo, cioè uno come noi; é venuto perché tutti noi avessimo la possibilità di essere come lui, non per una certa somiglianza, non per una certa conformità esemplare, ma per una trasformazione profonda, perché tutto il nostro essere partecipasse al suo essere: noi diventati – come dice Pietro- partecipi della divina natura!
Si fa presto a pronunciare affermazioni come queste, che certamente non sono affermazioni umane. Sono affermazioni divine contenute nel Libro Sacro, però quanto facciamo caso a queste affermazioni?
Quanto peso diamo a queste affermazioni destinate a cambiare totalmente il nostro essere, a cambiare totalmente la prospettiva della nostra vita perché ne cambiano il senso, ne cambiano la direzione, ne cambiano la destinazione, perché fanno sì che cambino anche i rapporti fra di noi, diventati figli di Dio e perciò fratelli dell’unico Padre?
Chi sono quelli che diventano figli di Dio? Sono quelli che credono, che sono generati da Dio.
Quelli che credono. Cosa vuole dire credere?
Credere, a questo punto e poi sempre nella vita religiosa, nei nostri rapporti con Dio, é: abbandonarsi a Dio, rimettersi nelle sue mani, lasciareche egli porti a compimento il suo disegno di amore, lasciare che faccia secondo la sua parola, lasciare che operi.
Non semplicemente ma :
credere che lui è grande, credere che lui potente, credere che Lui è eterno,
ma credere che lui è nostro Padre, credere che ci ama, credere che lui fa qualche cosa per noi, credere che tutto quello che c’è in noi e intorno a noi è opera sua ed egli ha un disegno profondo da operare in noi ed è questo: di trasformaci, di farci diventare più buoni.
Quindi abbandonarci a questa azione di Dio per mezzo della quale egli ci genera.
Genera quelli che credono, cioè, quelli che accolgono Gesù Cristo, quelli che lo lasciano fare. Non è perché sono di una determinata razza, non è perché compiono delle opere particolari, non è perché fanno sforzi personali, ma è tutto dono di Dio il quale ci genera, cioè, ci fa nascere, ci comunica una vita nuova, fa del nostro uomo vecchio delle creature nuove, appena nate. Noi manteniamo la nostra natura, quella che è di carne e di sangue, ma in questa natura si inserisce una nuova realtà ed è la realtà operata in noi da Dio , dal momento che lo lasciamo fare, dal momento che crediamo in lui.
Oh miei cari, il Natale è quello di Gesù, comincia da Gesù, ma il Natale é nostro.
Gesù é venuto per la nostra nascita, Gesù é venuto per la nostra rigenerazione, Gesù é venuto perché avessimo la vita nuova.
Quella vita che noi chiamiamo stato di grazia di Dio, non è semplicemente stato, è un essere nuovo, é una vita nuova, è un dinamismo nuovo, é una potenzialità nuova, sono nuove energie che si inseriscono nel nostro essere e ci liberano dal peccato, e ci introducono, dal momento che siamo figli, in un rapporto nuovo con Dio e in un rapporto nuovo con i fratelli.
Miei cari, io non voglio insistere oltre, non voglio aggiungere altro, ma ricordiamo per il nostro Natale di quest’anno, che a quanti lo hanno accolto, Gesù ha dato il potere di diventare figli di Dio: quelli che credono nel suo amore i quali da Dio sono generati!
Io penso di tutti noi, che lo siamo generati, ma insisto: questa generazione, questa nascita nuova é presente al nostro spirito?
E’ attuale nei nostri pensieri?
Ha uno spazio nella nostra esistenza?
Forma una preoccupazione per i nostri desideri e per in nostri sentimenti?
Conta per noi?
Intravediamo quali conseguenze ha, per noi e per gli altri, il custodire, l’alimentare,il far crescere, il maturare in questa realtà che il Natale importa di essere figli di Dio?
Ecco miei cari, l’augurio che il vescovo vi rivolge:
siate coscienti del grande dono di essere figli di Dio,
crescete in questa coscienza,
crescete come figli di Dio,
maturate tutti i giorni il vostro rapporto con il Padre che è nei cieli,
maturate tutti i giorni il vostro rapporto di figli di Dio
e quindi di fratelli con tutti gli uomini che sono sulla terra.
Sia lodato Gesù Cristo
OM 705 Natale 85 in sant’Andrea OM 705 = CT 45