Chiamati ad essere santi come Dio é santo
Parrocchia Matrice 1 – 9 Novembre 1989 ore 18,30
Fratelli e sorelle carissime, vivremo questi giorni di grazia in comunione vicendevole. Oggi è una grande solennità. Abbiamo dinanzi a noi lo scenario che ci presenta Giovanni nel libro dell’ Apocalisse.
Dio Padre sul suo trono perché è grande, è potente, è forte. L’agnello, che poi è Gesù Cristo, come immolato perché è stato messo in croce, ma davanti a questo Dio che è Padre, Figlio e Spirito una moltitudine immensa che lodava Dio appunto per la sua grandezza, potenza e gloria.
Fra tutti questi hanno un posto particolare i martiri che hanno lavato -sempre come dice Giovanni- le loro vesti nel sangue dell’Agnello. Nella nostra vita quotidiana non dico che ci sono tanti martiri ma c’è un martirio quotidiano nelle nostre famiglie, nelle resistenze alle seduzioni del mondo e dei nostri sensi. Anche questo è martirio che Gesù Cristo ha purificato con il suo sangue.
Proprio fra poco Gesù Cristo sarà qui presente e insieme a tutti i santi del cielo e a tutti i santi che siamo noi -perché battezzati perché l’eucaristia che riceveremo dopo averla celebrata ci purificherà- ci renderà più simili al Dio nostro. Giovanni dice ancora: vedete di quale amore ci ha amato il Padre da chiamarci figli e lo siamo veramente? Ora nel mistero, ma allora, perché saremo simili a lui,lo vedremo come Egli è.
Pensate miei cari: il nostro Dio quando ha creato il mondo, l’uomo e la donna li ha fatti simili a sè. Ma ora, neppure con la nostra intelligenza e o con la nostra sensibilità possiamo avere questa visione di come siamo stati creati “simili al nostro Dio”, simili ai santi.
Quindi anche ora non è necessario aspettare l’altra vita. In questa vita noi siamo fatti simili a Lui e possiamo vederlo attraverso la fede e per l’ascolto della Parola di Dio che nello Spirito ci dà questa certezza, che veramente lo possiamo vedere come Egli è nella sua grandezza, nella sua potenza, nella sua gloria e nella sua bontà.
Giovanni dice ancora: Dio è amore. Se dobbiamo essere simili al nostro Dio, se lo vogliamo raffigurare anche qui in tutti i giorni della nostra vita dobbiamo osservare il più grande dei comandamenti, quello di volerci bene.
Mi accorgo che forse torno a dirvi sempre le stesse cose. Ma proprio Giovanni negli ultimi giorni della sua vita diceva sempre queste cose. E i discepoli gli dicevano: non hai altro da raccontarci? No! Perché questo è il comando del Signore: che vi amiate come io vi ho amato.
Come ci ha amato Gesù? Così: salendo a Gerusalemme liberamente lasciandosi condannare a morte e poi risorgere.
Veramente noi, fin d’ora, partecipiamo a tutto ciò che è Gesù Cristo? A tutto ciò che avviene nel suo Figlio per cui siamo messi a morte, con lui siamo addirittura sepolti e per lui siamo già nel pensiero di Dio risuscitati?
Così veramente tutta la nostra vita è purificata e santificata, così siamo santi, siamo come i nostri fratelli che nella fede ci hanno preceduto e che stanno intorno all’Agnello per dire tutti insieme, noi insieme a loro, «Amen.»
«Amen,» l’atto più profondo di fede con cui dichiariamo che Dio è santo, che quelli che già stanno al cospetto di Dio sono santi. E noi in questa vita dobbiamo camminare al cospetto di Dio, e se avremo la carità vicendevole anche noi come loro siamo santi.
OM 709 Fasano 89 – Laici
Parrocchia Matrice 1 – 9 Novembre 1989 ore 18,30