Fasano,chiesa matrice Domenica 11 marzo 1990
Continuiamo l’argomento della domenica passata. Abbiamo detto che la famiglia si costituisce dalla forza, per la grazia e la forza di un sacramento che è matrimonio
Noi preti, alle volte, in certi argomenti non siamo interamente credibili perché non abbiamo la vostra esperienza. Voi siete dei battezzati quindi credete al vangelo. Noi vi annunciamo la Parola del Signore così come è. Voi avete la libertà della vostra coscienza, voi siete ragionevoli, quindi siete persone che capiscono le cose e le capiscono anche dal punto di vista della fede cristiana. Da questo punto noi continuiamo il discorso.
Il matrimonio è la grazia per una unione unica tra l’uomo e la donna affinché la vita umana continui. Il nostro Dio quando ha creato l’uomo, lo ha creato maschio e femmina ed ha dato loro questo comandamento: “crescete e moltiplicatevi”.
In questi giorni pensavo che i comandamenti che ci dà il Signore sono tutti rivolti al valore della vita. Dio è autore della vita. Dio non è autore della morte. La morte ha il suo fondamento, la sua causa dal momento in cui noi ci distacchiamo da Dio e non camminiamo più sulla strada di comandamenti che egli ci ha indicato. Per di più i comandamenti che egli ci ha indicati non diventano un obbligo pesante ma diventano la strada per raggiungere la contentezza, la soddisfazione.
Allora il comandamento di crescere e di moltiplicarsi non è un comandamento isolato da tutto un contesto della creazione, dove lo stesso Dio ci ha posti senza darci la capacità di camminare verso la vita e verso la vera contentezza.
Il Padre che è amore -lo ripetiamo sempre- che è tanto potente da avere creato tutte le cose che ci sono nella natura, tutte le forze che ci sono nell’universo, non è una persona debole. E’ una persona potente e noi addirittura lo chiamiamo onnipotente. Egli può tutto. Egli essendo amore genera il Figlio, quel Figlio che poi si farà uomo com e noi. Gesù Cristo è generato dall’ amore del Padre.
Così, quando c’è veramente amore tra due creature che liberamente si sono scelti, c’è la vita e c’è la contentezza. Mentre gli altri esseri viventi si riproducono per istinto, per l’uomo e la donna non è così, perché il nostro Dio ci ha dotati di libertà e di ragionevolezza. Quindi, ciò che per una inclinazione naturale si potrebbe sempre fare, non deve diventare abuso di libertà, per una legge ma perché ci sia la vita e attraverso il dono della vita, e la contentezza della vita.
Le vostre facoltà generative dovete usale in modo ragionevole e responsabile. E’qui, forse per voi, la difficoltà che la chiesa sia credibile . Però se trovate qualche difficoltà ritengo che prima di tutto se sono l’espressione più profonda dell’ amore vicendevole, siano responsabili . Notate bene che al primo posto nel comando del Signore, quello che poi è diventato il comandamento di Gesù Cristo, dice: amatevi come io vi ho amato. Questo deve essere saldo nel matrimonio. Amatevi “come io vi ho amati”.
E ‘ indubitato che il gesto, attraverso il quale voi diventate genitori, è il più mirabile, il più profondo, il più dolce,il più soddisfacente che ci possa essere, ma insisto ancora, deve essere ragionevole. L’equilibrio nella natura degli esseri viventi è mantenuto dall’istinto. Nell’uomo e nella donna, invece, deve essere un gesto responsabile per mantenere l’amore, e l’amore – come abbiamo già detto- è generativo.
Voi sapete bene che il sacramento del matrimonio non è un contratto per stare insieme per tutta la vita. Il sacramento del matrimonio é una fonte di grazia, è una forza perché il vostro amore sia veramente amore che proviene dalla grazia del sacramento e sia fecondo in modo ragionevole. Mi colpisce sempre questo fatto. Si ha paura della vita ed é insistente anche una certa propaganda perché i figli siano pochi in quanto non ci sarebbe da mangiare per tutti. Se la scienza si adoperasse con lo stesso impegno a cercare nel universo tutti gli alimenti capaci di soddisfare la fame ce ne sarebbero in abbondanza.
Non dovete chiedere a me come fare perché il vostro compito sia ragionevole. Lo potete chiedere anche a un bravo ginecologo che dica le cose dal punto di vista dal quale guardano i battezzati, i cristiani. Potete rivolgervi ad un sacerdote nel quale avete fiducia e che vi darà le giuste consolazioni. Tenete sempre presente che non c’è un tesoro più grande della vita, che niente può pagare una vita. A questo punto ricordo sempre il grande Michelangelo che dopo avere scolpito la statua imponente del Mosè, colpendolo col suo martello di scultore esclamò: perché non parli? Perché non sei vivo?
La vita è il più grande dono. Noi purtroppo viviamo in una civiltà di morte. Basta leggere un giornale o aprire il televisore e si hanno più notizie di morti che di vivi . Dei vivi si parla quando vanno fuori strada. I vivi buoni e cristiani, e ce ne sono tanti, non fanno notizia, non interessano. Al di sopra di tutto il creato, al vertice di tutta la creazione, quindi al di sopra del sole, delle stelle, delle galassie in una espansione infinita e continua, c’è l’uomo che le può vedere, contemplare e gustare. Purtroppo la vita di parecchi di noi é immersa nell’ asfalto e nel cemento armato e allora anche l’ambiente non ci dà il senso dell’umano e il senso della vita.
Ecco allora che io vi dico: pregate. Qualche volta leggete il Vangelo,cercate di capire il valore della vita e affidatevi alla provvidenza perché Dio provvede. Dio provvede non fatalisticamente, non perché tutti i giorni debba compiere dei miracoli. No. Ci dà la libertà. Ci dà la sua forza e la sua grazia e vuole darci la sua pace, che é la pace della coscienza, la pace del cuore, la pace delle vostre case. Come vedremo, con la grazia del Signore, la prossima domenica.
OM 725 Fasano 90
Domenica 11 marzo 1990